ROMA - Professor Asor Rosa, Fassino ha inserito Bettino Craxi nell´album di famiglia della Quercia. Lei che ne pensa?
«È l´ulteriore prova dell´omologazione dei Ds a un certo tipo di tradizione socialista che comprende anche Craxi».
Se ci si dichiara socialisti, il riferimento è inevitabile.
«No. È inverosimile, è la negazione di un intero periodo della nostra storia ivi compresa la questione morale perseguita con tanta passione da Berlinguer».
Fassino invece ha citato insieme Berlinguer e Craxi...
«Non credo che Berlinguer e Craxi appartengano alla stessa famiglia. Rappresentano due modi completamente opposti di concepire la milizia politica, l´onestà intellettuale e soprattutto quella personale nelle cariche pubbliche. Craxi è una degenerazione della famiglia socialista. È come se uno si dichiarasse cristiano e perciò fosse obbligato a considerare come un fatto positivo la persecuzione di Galileo Galilei».
Comunque il segretario dei Ds non è solo. La platea del congresso lo ha applaudito.
«Significa che una parte consistente dei militanti diessini sono d´accordo con lui. E questo mi pare scandaloso».
Non si può distinguere tra il Craxi leader socialista e il Craxi di Mani pulite?
«Sono esattamente la stessa cosa. Ammettendo la buona fede, chi distingue fa un errore ancora più grave».
Non crede alla buona fede dei dirigenti dei Ds?
«Non do giudizi morali. Vedo che è stato fatto un passo avanti molto forte nella rivalutazione di Craxi. E siccome Berlinguer e Craxi non possono stare nella stessa famiglia, penso che ci sia sotto qualcosa di più: la definitiva liquidazione di Enrico Berlinguer da parte di questo gruppo dirigente, al di là dei richiami patetici e commoventi che pure vengono fatti nei loro discorsi. Ecco, lì c´è sicuramente un po´ di ipocrisia».
(g.d.m.)