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Alister Doyle
Il mondo celebra la Giornata Verde; le Nazioni Unite denunciano l’esplosione delle città
22 Maggio 2006
Articoli del 2005
Rassegna di iniziative per la Giornata Mondiale dell'Ambiente sulle città. Reuters, 5 giugno 2005 (f.b.)

Titolo originale: World Marks Green Day; UN Warns of Booming Cities – Traduzione per Eddyburg di Fabrizio Bottini

OSLO – Dal Giappome alla Giamaica, a milioni hanno celebrato la Giornata Mondiale dell’Ambiente piantando alberi o partecipando a manifestazioni, mentre le Nazioni Unite sollecitano una pianificazione urbanistica più “verde”, per affrontare una crescita urbana sfuggita al controllo.

Entro il 2030, più del 60 per cento della popolazione mondiale abiterà nelle città, contro circa la metà di adesso, e un terzo negli anni ’50, come ha affermato il Segretario Generale Kofi Annan. Questa crescita pone enormi problemi, che vanno dalla disponibilità di acque pulite alla raccolta dei rifiuti.

”Già ora, uno su tre abitanti delle città vive in uno slum”, ha affermato Annan in una dichiarazione. “Costruiamo città verdi”, ha proseguito, aggiungendo che l’obiettivo delle Nazioni Unite di dimezzare la povertà entro il 2015 non sarà raggiunto se la pianificazione urbana non diventerà meno casuale.

Gli attivisti hanno dichiarato il 5 giugno, giornata del primo summit ambientale di Stoccolma, nel 1972, Giornata Mondiale dell’Ambiente delle Nazioni Unite. Il tema per il 2005 è una pianificazione più “verde” per le città, che sono colpite dall’inquinamento atmosferico, dai fiumi avvelenati, da scarsa igiene.

A San Francisco, sede principale dell’edizione 2005, i sindaci di oltre 50 città, come Shanghai, Kabul, Buenos Aires, Sydney, Phnom Penh, Giakarta, Roma e Istanbul hanno deciso di sottoscrivere un piano che fissa nuovi standards ambientali per le città.

I centri urbani saranno classificati da una a quattro stelle, secondo il raggiungimento di 21 obiettivi. In tutto il mondo, dall’Australia allo Zimbabwe, gli attivisti hanno organizzato eventi, raccolto spazzatura, tenuto festival di poesia, o piantato alberi.

In Cina, dove abita un quinto dell’umanità, il centro dell’attenzione per il 2005 è stato il contenimento dei rumori e il risanamento delle acque, dell’aria, la raccolta dei rifiuti nelle zone urbane, come ha dichiarato alla Televisione Centrale cinese Pan Yue, vice ministro per la Protezione dell’Ambiente.

In Australia, gruppi ambientalisti e amministrazioni locali hanno organizzato eventi per promuovere la consapevolezza dei temi ambientali, dal riciclaggio al piantare alberi, alla pulitura delle rive dei corsi d’acqua.

MODA FRESCA

In Grecia, il porto di Zakynthos ha chiuso alle auto per un giorno, offrendo trasporti pubblici gratuiti, mentre sulla costa dello Sri Lankan – devastata dallo tsunami del 26 dicembre – si sono piantati alberi, e così pure in Kenya o a Ocho Rios sull’isola caraibica della Giamaica.

Fra i vari eventi in Giappone, una sfilata di moda incoraggiava i dipendenti delle varie aziende a vestirsi in modo meno formale durante l’estate, per collaborare ad abbassare le bollette dell’aria condizionata, e risparmiare energia nell’ambito dell’iniziativa governativa “Affari freschi”.

“Portare questi vestiti aiuta, ad aumentare la consapevolezza delle questioni ambientali, a capire come dobbiamo rivoluzionare il nostro modo di agire” ha detto il presidente della Sanyo Electric, Satoshi Iue, dopo aver sfilato su una passerella con un vestito grigio e una camicia a colletto rigido ... ma senza cravatta.

In Norvegia, un gruppo di giovani ha organizzato una protesta contro i progetti di costruzione di centrali, sostenendo che sono troppo inquinanti e contribuiscono all’inquinamento e all’effetto serra.

RISCALDAMENTO GLOBALE

L’incontro di San Francisco fissa alcuni obiettivi, come il taglio da parte delle città delle emissioni di CO2 dalle auto, fabbriche, centrali energetiche, del 25 per cento entro il 2030.

È un obiettivo più ambizioso di quello del protocollo di Kyoto, che fissa una riduzione delle emissioni dei paesi sviluppati del 5,2% sotto i livelli 1990, per il dicembre 2008.

”Le città sono grandi utilizzatrici di risorse naturali, e generatrici di rifiuti. Producono la maggior parte dei gas serra che stanno causando il cambiamento climatico mondiale” ha detto Annan.

Altri obiettivi per le città saranno l’assicurare che gli abitanti non debbano camminare più di 500 metri, entro il 2015, per raggiungere spazi aperti o una linea di trasporto pubblico.

[...]

Nota: qui il testo originale, come ripreso dal sito Common Dreams ; su Eddyburg, anche un'altra nota dal summit dei sindaci a San Francisco, con qualche link (f.b.)

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