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Luca Beltrami Gadola
Il fervore della Sinistra per le Autostrade
15 Aprile 2009
Padania
L'incredibile, a suo modo masochista, sintonia di certi riformisti padani coi cementificatori a oltranza, da la Repubblica ed. Milano, 14 apile 2009 (f.b.)

LASCIA stupiti il fervore autostradale della sinistra milanese. Il centrodestra continua la sua marcia proponendo e promuovendo opere infrastrutturali come uno schiacciasassi, convinto che l'opinione pubblica lo seguirà ciecamente. COME un ingenuo torello segue il drappo rosso: ne conosciamo la sorte, lui no. Difficile farlo ragionare e lorsignori lo sanno: non per niente il toro è simbolo folle della Borsa in rialzo. Convincere dunque il torello che si sta per infilzarlo è un compito troppo arduo per questa sinistra ondivaga. Che delle strade, tutte le strade, ci si debba occupare è vero com’ è altrettanto vero che un’ amministrazione incapace di progetti di viabilità per interi bacini si riduce a pensare alle autostrade come unico mezzo per snellire il traffico che deve principalmente alla sua lentezza il carico d’ inquinamento che dissemina lungo i suoi percorsi. Le autostrade sono un ripiego in un’ area già fortemente infrastrutturata con viabilità ordinaria. Ripiego ma anche affari e questa è la molla che fa pendere la bilancia. Autostrade dunque, sembra ineluttabile, ma come? Intanto dovrebbero essere accompagnate da una norma esattamente contraria a quella varata dalla Regione Lombardia con la legge obiettivo n° 226 del 2008 che dà mano libera all’ edificazione lungo i bordi autostradali. In secondo luogo, con questo provvedimento si sancisce anche ogni rinuncia a una pianificazione del territorio lasciando andare verso uno sbrodolamento edilizio. Non si vuol certo dire di rinunciare a finanziare le infrastrutture, le autostrade in particolare, con il recupero di oneri di urbanizzazione delle aree rese edificabili e divenute di pregio per la presenza di queste nuove infrastrutture. Le piattaforme intermodali, i centri commerciali, le stazioni di servizio, gli alberghi servono, inutile dirlo, ma servono ancora di più se non devastano a caso il Paese inseguendo solo i margini di profitto di chi ha già alcune aree o se le sta procurando. Non ne abbiamo avuto abbastanza di finanziarizzazioni? Vogliamo finanziarizzare anche tutto il territorio con la politica dei pedaggi? Perché di questo si tratta alla fine: fare investimenti privati nel settore dei monopoli naturali - le autostrade- garantendo redditi, spesso indebiti, mancando una vera regolazione. Un’ autostrada diventa indispensabile per un utente che non ha alternative rispetto a una viabilità ordinaria su strade dissestate e pericolose. Un continuo conflitto d’ interesse tra pubblico e privato: un pubblico curiosamente inattivo a favore di un privato dinamico e berlusconianamente provvidenziale. Brutta empasse per la sinistra. Ma siamo sicuri che inseguire il drappo rosso del toreador porti voti? Se lo si vuol fare, almeno lo si faccia con argomenti seri, dichiarando il gioco e sapendo di correre il rischio dei convertiti dell’ ultimo minuto: un’ irridente accoglienza

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