Oltre alla Premessa, che pubblico di seguito, il fascicolo contiene due scritti introduttivi (La rilevanza del tema mobilità, di Catia Chiusaroli, e L’idea di mobilità della Compagnia dei Celestini, che precedono le accurate Schede descrittive e valutative dei cinque progetti di mobilità all’ordine del giorno: Passante autostradale nord, Servizio Ferroviario Metropolitano, Metropolitana leggera automatica, Tram su gomma, Tram-metrò. Seguono alcune note di Catia Chiusaroli (Il nuovo assetto della stazione ferroviaria di Bologna centrale), Giancarlo Mattioli (Cronache della mobilità a Bologna: idee piani e progetti dal 1984 al 2000), Mauro Moruzzi (Un treno di proposte. Tentativi per una diversa politica della mobilità), Rudi Fallaci (Biciclette a idrogeno per la città), Hans Glauber (Il fascino della mobilità sostenibile). Pubblico in altre cartelle, dato il loro interesse più generale, gli stimolanti testi di Moruzzi e Fallaci.
Il Seminario annuale di Montesole, organizzato dalla Compagnia dei Celestini, sta diventando un appuntamento tradizionale per ritrovarsi a discutere di città ed in particolare del futuro della nostra città. Nel 2001 ragionammo di riqualificazione urbana fornendo significativi contributi alla discussione pubblica sul futuro di Bologna in termini di trasformazioni urbanistiche. L’appuntamento del 2002 è stato invece dedicato ai temi della mobilità urbana e territoriale e, più nello specifico, ai grandi progetti per cambiare, nel tentativo di migliorarla, l’accessibilità e la vivibilità della nostra città metropolitana. La scelta è nata dall'evidente e non più sopportabile condizione di congestione viaria in cui si trova Bologna, e dai pesanti problemi ambientali e di qualità della vita causati dal sistema di trasporto oggi esistente, fondato, in modo sicuramente eccessivo, sul mezzo privato. Abbiamo deciso di studiare e di parlare di mobilità perché è un tema strettamente legato ai diritti di cittadinanza dichiarati nel nostro "manifesto": il diritto alla libertà di cultura, all'istruzione, al lavoro, alla salute non possono essere garantiti se non è anche garantito il diritto di mobilità per tutti, e cioé il diritto all'accesso fisico ai luoghi di cultura, di istruzione, del lavoro ecc. Ma il diritto alla mobilità deve a sua volta garantire il diritto alla salubrità delle città, alla sicurezza stradale, ad un aria pulita, a meno rumore, all'ambiente urbano vivibile con luoghi di incontro e con spazi pubblici di qualità.
I Celestini hanno studiato i 5 progetti di mobilità su cui da alcuni anni le amministrazioni locali stanno discutendo. Li abbiamo illustrati sinteticamente nelle schede che troverete nelle pagine seguenti, evidenziandone gli aspetti positivi e quelli negativi, i costi e i vantaggi sociali ed ambientali, dichiarando, senza incertezze, che la nostra idea di mobilità è rivolta verso quei sistemi di trasporto che perseguono, e quindi non contraddicono, i diritti sopra richiamati. Ma è anche nostra convinzione che non esistano soluzioni magiche, taumaturgiche e prive di costi. La "positività" di un progetto non è stabilita dalla sua perfezione assoluta, dall'assenza di qualsiasi svantaggio sociale od ambientale. La ricerca del progetto "perfetto" porta a sicuri fallimenti per l'intera collettività, ovvero all'incapacità di decidere su alcuna delle soluzioni possibili. La "positività" di un progetto di mobilità, se si vuole uscire da visioni ideologiche o parziali, è invece legata alla soddisfazione di 2 condizioni generali, etiche prima che tecniche: la democrazia e la lunga durata. La prima condizione impone che qualsiasi progetto che investa significativamente una collettività, debba essere legittimato da quella stessa collettività - nei modi e nei tempi più opportuni - e che il dato tecnico circa le sua efficacia sia un elemento argomentativo e non decisivo. La seconda condizione impone invece al progetto di mobilità di non ipotecare né il futuro né l'altrove, semmai, al contrario, deve valorizzarli, cioè capitalizzarli. Ciò significa che le soluzioni ad un problema di mobilità debbono fondarsi sui concetti di equilibrio (tra consumi e risorse disponibili, ad esempio) ed equità (nei confronti degli individui di oggi e di domani) per soddisfare i diritti prima richiamati. Siamo altrettanto convinti che i problemi di mobilità urbana e metropolitana potranno essere risolti solo ed esclusivamente se ognuno dei progetti di mobilità diventano parte di un sistema di trasporto fortemente integrato: non esiste opera infrastrutturale che possa da sola svolgere ruoli efficaci ed esaustivi, così come è decisamente essenziale che vi sia piena coerenza fra la rete della mobilità e la distribuzione degli insediamenti urbani. In materia di mobilità sarebbe illusorio assegnare a qualsiasi progetto il valore di ricetta risolutiva; occorre lavorare su tutte le modalità della mobilità, dalle automobili al trasporto pubblico, dalle bici ai piedi, ciascuna secondo le proprie specifiche convenienze; occorre lavorare sulla sicurezza della mobilità, sulla gradevolezza della mobilità, sulla salute e il benessere della città, sulle sinergie, e soprattutto sui cittadini e sulle loro abitudini. Intendendo con ciò che è sempre più opportuno e urgente attivare politiche per "educare" alla mobilità.
Bologna sta pagando dolorosamente le incertezze amministrative degli ultimi 15 anni in tema di mobilità, anche per colpa delle miopìe dei governi nazionali. Il nodo autostradale-tangenziale è in evidente collasso funzionale, la rete del trasporto pubblico non è stata significamente incrementata, il Servizio Ferroviario Metropolitano subisce evidenti ritardi gestionali, i progetti di mobilità urbana sono largamente insufficienti a fornire una reale e competitiva alternativa al trasporto privato. A completare questo panorama, vi è una società civile e politica fortemente frammentata, conflittuale e divisa sulle prospettive di sviluppo e sulle soluzioni trasportistiche oggi in campo. In queste condizioni, se non s'interviene per invertire la rotta, è facilmente prevedibile che nei prossimi vent'anni succederà quanto è successo negli scorsi venti, e cioé un ulteriore degrado complessivo che peggiorerà la qualità della vita di tutti i cittadini a livelli difficilmente immaginabili. Questo non deve accadere! La Compagnia dei Celestini è nata per fornire contributi, attraverso l'informazione e la sensibilizzazione civica, affinché la classe politica ed amministrativa sappia assumersi le dovute responsabilità per compiere scelte di interesse pubblico, con lo scopo di costruire una città migliore di quella attuale.
"Fermi tutti!" è il titolo che abbiamo voluto dare al nostro seminario: un'esclamazione che indica un livello non sopportabile della situazione in cui tutti i bolognesi si trovano. Non è più possibile continuare ad essere tutti fermi, non è più accettabile il contributo di feriti e morti che avviene annualmente sulle nostre strade. Non è più sostenibile l'inquinamento atmosferico. Non è più accettabile il degrado fisico in cui versano le nostre città, le nostre strade, i marciapiedi, le poche piste ciclabili, il centro storico, le nostre piazze. La mobilità, ripetiamo, è un diritto fondamentale, attualmente non sufficientemente tutelato ed anzi troppo spesso negato ad una buona fetta di cittadini che risultano per questo un po' meno liberi degli altri!
"Il Ferro fa bene ai bambini" è il titolo di questo dossier. Sta a significare che la soluzione che rispetti democrazia e lunga durata è da cercare nei sistemi pubblici di mobilità di massa, sui cui fin qui, in Italia e a Bologna, s'è fatto troppo poco. E' attraverso un energica "somministrazione" di ferro (nel senso più ampio delle politiche integrate di mobilità pubblica) che si può sperare in uno sviluppo più equilibrato ed equo, per i bambini di oggi e di domani.
Il dossier è organizzato in tre sezioni, che raccolgono in maniera ordinata il materiale predisposto o prodotto in sede di seminario. La sezione che riguarda l’oggi comprende la presentazione dei cinque grandi progetti di mobilità in corso di discussione (le schede presentate a Contesole aggiornate, con una appendice sul progetto di rifunzionalizzazione della stazione ferroviaria), con due introduzioni, una sulla rilevanza del problema mobilità e una che presenta metodologie d’analisi, criteri valutativi e conclusioni. Ma per capire l’oggi uno sguardo su ciò che è accaduto ieri è molto utile: gli interventi di Giancarlo Mattioli e Mauro Moruzzi descrivono una vicina ma diversa stagione delle politiche per la mobilità a Bologna. Infine due aperture, verso il domani: alcune riflessioni di Rudi Fallaci sul rapporto tra sviluppo urbano e modi di mobilità e sulle tendenze attuali e gli appunti tratti dall’intervento di Hans Glauber.
Il seminario ha visto la partecipazione di molte persone e un’animata discussione ha seguito due provocatori interventi di Maria Rosa Vittadini e Hans Glauber, che non è stato possibile pubblicare per intero sul dossier. Il dossier rimane comunque un documento aperto per discussioni successive e si propone di essere un utile strumento informativo per chi vuole capire meglio come si potrà muovere domani a Bologna.