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Cinzia Sasso
Il boom delle città "low cost"
23 Maggio 2006
Articoli del 2005
Dopo abitazioni, fabbriche, servizi, anche lo sprawl degli e/o dagli aeroporti? Pare l'implicita conclusione di questo servizio da Repubblica, 29 ottobre 2005 (f.b.)


Orio al serio (Bergamo) - La ragazza con le trecce biondissime e le gote infuocate che si guarda intorno sperduta arriva da Tallin, Estonia. Deve andare a cercare la sua scuola di design, via Amatore Sciesa. Ma a Milano. Questo è Orio al Serio, l´aeroporto dei miracoli, il primo centro italiano della rivoluzione low cost. 149 euro l´andata, altrettanto il ritorno. Mezz´ora da Bergamo, quarantacinque minuti da Milano, ma non si va troppo per il sottile. La tratta si chiama Tallin-Milano lo stesso, e pazienza se dopo il volo, tre ore, più una di fuso, c´è un´ora di pullman: è comodissimo, il piazzale davanti all´aerostazione è piccolo che non serve andarlo tanto a cercare e costa 11 euro. Dallo sbarco al ritiro bagagli non passano più di quindici minuti. Al bar, ad assaggiare gli spuntini a base di taleggio, il formaggio locale, coppie non più giovanissime arrivate da Amburgo; studenti di Barcellona in gita e anche manager da Dublino le cui aziende hanno adottato la politica del risparmio.

I numeri del miracolo di Bergamo sono materia di studio: la Sacbo, la società privata di gestione dell´aeroporto, ha commissionato una ricerca sull´impatto socio-economico dell´impresa. Risulta che dal 2002, data del precedente rapporto, a oggi, il milione e poco più di passeggeri sono diventati i 4,3 dell´anno in corso con una crescita complessiva di traffico del 300 per cento. L´occupazione è passata da 3.601 dipendenti diretti a 9.639; quelli totali, compreso quindi l´indotto, erano 7.290 e ora sono 17.751. La produzione complessiva sfiora i 2,2 miliardi di euro; tenendo conto dell´inflazione, la crescita reale dell´impatto economico è stata del 785 per cento. Nemmeno l´Italia del boom economico aveva potuto fare tanto. E neppure la bergamasca, terra tradizionalmente di piccola impresa, avrebbe mai potuto immaginare di inventarsi negli anni più duri una vocazione turistica.

Bergamo è solo un esempio, il "caso" da laboratorio. Ma Ciampino, Pisa, Treviso, Brindisi, Reggio Calabria, Bolzano, seguono lo stesso, tumultuoso sviluppo. Il motore portante di questa avanzata è - come accade per Orio, Ciampino, da un mese anche Pisa - essere "base" di una compagnia aerea, in questo caso la Ryanair. Che deposita 4, 5 e 1 velivolo anche la notte e di giorno si sbizzarisce in 18, 21 e 10 rotte, destinazioni da Londra (Stansted), a Eindhoven (Dublino); da Skavsta (Stoccolma), a Santander (Bilbao) fino a Beauvais (Parigi). Per altri, Olbia, ad esempio, il moltiplicatore del traffico si chiama Easyjet e Hapag Lloyd. Per Treviso, Alpi Eagles. Paghi poco e vai dove vuoi.

Al ceck-in, pronti alla partenza, ci sono diciassette studenti della facoltà di economia dell´Università di Lubecca. A Bergamo erano già stati tre anni fa, ma il viaggio, allora, lo avevano fatto sul pullman. «Ora - spiega uno di loro - abbiamo speso meno così». Si sono fermati una settimana; hanno dormito al Nuovo Ostello della Gioventù di Monterosso; approfittato della gentilezza di Alessandra, la ragazza che sta al desk dell´agenzia per lo sviluppo e la promozione turistica e che ha imparato a "vendere" il museo di Donizetti come fosse la pinacoteca di Brera, la piazza vecchia, costruita per volontà della famiglia Colleoni in Città Alta, come fosse piazza della Scala. Ma, dove è arrivato il low cost, è accaduto ovunque così: a Girona, cento chilometri da Barcellona; ad Hahn, proposto come l´aeroporto di Francoforte da cui invece dista quasi due ore di autobus.

Il fenomeno low cost ha cambiato la geografia dei luoghi; ha dato un impulso straordinario all´economia locale; è diventato - come dicono gli studiosi incaricati dalla Sacbo a proposito di Orio - «uno strumento di marketing, capace di agire come un magnete nei confronti di un´ampia gamma di imprese industriali e commerciali e di costituire un significativo asset strategico per la regione in cui opera». Ma ha cambiato anche il modo di vivere: i nuovi clienti del traffico aereo sono persone che prima viaggiavano in pullman, in treno, oppure se ne stavano a casa. «Con i voli a bassa tariffa - dice il direttore commerciale di Orio - è accaduto quel che è successo coi treni quando dall´Orient Express si è passati all´Intercity». Tornano dall´estero in aereo gli emigranti; ma vanno in vacanza in posti lontani anche i pensionati che prima mai avevano volato. Ha raccontato L´Eco, il giornale locale, che un pompiere londinese innamorato della Città Alta vive a Bergamo e va a lavorare a Londra, come un pendolare qualsiasi. Mentre a Olbia è normale che durante l´inverno atterrino coppie da Hannover per trascorrere il week-end al tepore (per loro, s´intende) della Sardegna.

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