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Daniel Elsea
I sobborghi "Chichi" della Cina
22 Maggio 2006
Articoli del 2005
"Lo sprawl in Cina è inevitabile; è l’ovvio prodotto collaterale del successo economico". Una inquietante, per quanto spassosa, cronaca di cattivo gusto, dal San Francisco Chronicle 24 aprile 2005 (f.b.)

Titolo originale: China’s chichi suburbs – Traduzione per Eddyburg di Fabrizio Bottini

A venti minuti d’auto dal centro della città trovate file di casette a parallelepipedo. Alcune sono dipinte a colori pastello e in stile italiano o spagnolo, altre più verso il Georgian Revival. Prati curati e edifici dei circoli di ritrovo caratterizzano il paesaggio. Ogni tanto, un campo da golf. I quartieri sono recintati e portano nomi come Lago Leman, Capital Paradise, Yosemite, River Garden. Suona familiare?

Siamo a Pechino, l’antica capitale della Cina dove il “centro” è la storica Città Proibita, il complesso murato che è stata la sede degli imperatori cinesi per secoli.

Negli scorsi anni, sono spuntate parecchie lottizzazioni recintate fuori dalle due grandi città cinesi continentali, Pechino e Shanghai; e la tendenza si sta diffondendo ad altre città, come Tianjin o Shenzhen.

La cosa più notevole è che la maggior parte di questi quartieri, dal punto di vista architettonico e di aspetto, sembrano quelli di San Jose o della Orange County. Sono modellati direttamente sulle tract homes che hannos egnato la crescita suburbana in America negli ultimi 30 anni.

La maggior parte conservano pochissime o nessuna traccia dell’Asia nel progetto, organizzazione generale, decorazioni. Le prime case sono state costruite per espatriati, come i diplomatici o i dirigenti delle sedi locali di imprese multinazionali.

”Per offrire strutture abitative agli stranieri (che corrispondano) a standard stranieri, si sono copiati stili e caratteristiche occidentali” dice Billie Chau, direttore dell’ufficio di Pechino della FPD Savills, impresa britannica che gestisce alcuni di questi quartieri. “Ecco perché sembrano e vengono avvertiti come tanto occidentali”.

Ma ora ne sono stati costruiti molti altri, e molti ancora sono in serbo, perché un crescente numero di cinesi che possono permetterselo tentano di uscire dall’affollato e sporco milieu della città cinese contemporanea. Molti acquistano anche a scopo di investimento.

Con l’economia cinese che continua la sua traiettoria in salita a rotta di collo, con veloce crescita e suburbanizzazione che accade in tutte le città principali come Pechino e Shanghai, gli abitanti più agiati e i lavoratori white-collar di queste città mostrano una preferenza per l’acquisto di ville o case localizzate nelle fasce suburbane esterne” dice Andrew Ness, direttore operativo delle ricerche per l’Asia alla CB Richard Ellis. Questa compagnia immobiliare globale sta facendo molti affari nella vendita e affitto di questo tipo di proprietà.

”In più, dato che la quantità delle automobili private nelle principali città è in crescita, questi nuovi abitanti suburbani mostrano una preferenza a spostarsi coi propri veicoli” continua Ness.

La Cine sembra aver imboccato la strada dello sprawl, e con questa i prevedibili problemi che sperimentiamo qui negli Stati Uniti: più traffico, più inquinamento, minacce ambientali alle zone rurali, e poi esclusione sociale, alienazione, divisioni.

Ma la cosa forse più caratteristica di questi insediamenti non è lo sprawl in sé, ma il suo modo di presentarsi.

Vancouver Forest, per esempio, è una nuova lottizzazione di case che imitano un quartiere tipico della British Columbia. È stata realizzata da architetti canadesi, utilizzando materiali canadesi, per creare un mini-Canada.

”Vancouver Forest è un campionario di capacità canadesi in Cina”, recita fiero un titolo recente sulla newsletter dell’ambasciata del Canada.

Volete vivere in Australia? Gli abitanti di Pechino possono comrpare una casa a Sydney Coast, una lottizzazione che offre ai residenti “una vita in villa Astralian-style sette giorni la settimana”.

Progettato da esperti australiani, il quartiere propone uno stile di vita semplice e nuovo” recita una brochure pubblicitaria del quartiere. “ Fate una passeggiata lungo le strade di Sydney Coast, e avrete la sensazione della vera Australia”.

Sydney Coast è realizzato dalla Beijing Capital Land, una società mista a cui partecipa anche il comune di Pechino. La stessa compagnia sta costruendo anche Upper East Side, un grosso gruppo di case ad appartamenti nella zona nord-orientale di Pechino.

Per chi preferisce vivere in California i pechinesi sono stati capaci di metter su anche la lottizzazione Yosemite.

Ora c’è anche l’opzione aggiuntiva di trasferirsi a Napa Valley, un nuovo quartiere in costruzione cinquanta chilometri fuori da Pechino. Napa Valley tenta di cogliere uno stile di vita Californiano/Mediterraneo, di riposo in poltrona sotto una veranda.

”Si usa ampiamente la pietra rustica, con ricchi colori per l’intonaco, insieme a persiane in legno e finiture in ferro battuto, per creare una dimensione intima e l’atmosfera del villaggio”, secondo gli architetti e urbanisti di Napa Valley, che stanno a Palm Springs e Newport Beach (Orange County).

Per chi freme dalla voglia di ricreare la vita della Francia del XVII secolo, c’è Chateau Regalia, sulla fascia esterna nord di Pechino. Qui i potenziali acquirenti possono scegliere fra parecchi diversi modelli di case:la Duca I, la Duca II, la Marchese, la Conte e la Visconte. Sia nelle forme che nelle decorazioni, le case di Chateau Regalia sono un eccentrico amalgama di barocco francese e architettura neoclassica.

La frenesia ha preso piede anche a Shanghai, dove ci sono parecchi quartieri realizzati in stili stranieri. I funzionari locali recentemente hanno annunciato piani per costruire gruppi di insediamenti satellite realizzati in vari stili nazionali fuori Shanghai.

Ci saranno una città francese, una italiana, una inglese, e così via. Ciascuna avrà il proprio centro commerciale.

Questi luoghi sono il risultato diretto dellos viluppo economico senza soste della Cina, e della sua scoperta delle tentazioni del libero mercato.

Dopo decenni di isolamento – un periodo la cui architettura residenziale consisteva principalmente di grigiastri blocchi ad appartamenti in stile staliniano – i nouveaux riches cinesi sono storditi dall’eccitazione e decisi a ricreare gli stili di vita dei paesi sviluppati che hanno a lungo guardato da lontano.

Tra i settori più agiati delle nuove classi professionali della Cine, possedere una casa unifamiliare è diventato un importante segno di posizione e status. Dato che la maggior parte delle città cinesi sono dense e fitte di appartamenti o edifici a corte, l’unica possibilità è di costruire nuove case nelle fasce suburbane.

“Con la Cina che diventa sempre più una società capitalistica, le norme sociali si evolvono in varie direzioni e modi” dice Ness. “Una casa costosa è considerata un grande simbolo di status per tutti”.

Questo desiderio di posizione sociale spesso va per mano ad una profonda sfiducia fra i nuovi ricchi nella cultura e tradizione cinese.

Ora che ne hanno i mezzi, le élites cinesi sfuggono l’antica tradizione di eleganza e capacità creativa nazionale, scegliendo invece una piatta versione del modo dei sogni occidentale.

Queste lottizzazioni sono una fantasiosa rappresentazione dell’attuale psicosi cinese: fantasie materialiste dopo decenni di tempo perduto.

La prima volta che sono entrato in un sobborgo cinese, ho avuto la sensazione di entrare in un altro mondo, più in Florida che in Cina.

Con tanta ricerca e divulgazione a spiegare gli effetti collaterali dello stile di vita da villette, molti americani hanno cominciato a mettere in dubbio la saggezza di una vita suburbana nello sprawl.

Nonostante queste scoperte, gli errori americani sono replicati in Cina. Questi quartieri mancano di qualunque legame col luogo. Sembrano goffi e fuori posto, nel panorama cinese.

Molti sostengono che lo sprawl in Cina è inevitabile; che è l’ovvio prodotto collaterale del successo economico. Perché il bisogno di queste comunità sparpagliate sia tanto inevitabile resta poco chiaro, ma se lo accettiamo per buono, i nuovi sobborghi cinesi devono proprio essere una fantasyland straniera? Perché non possono avere caratteristiche cinesi?

Può suonare una domanda strana, ma: cosa c’è di sbagliato in una normale strada cinese?

Nota: qui il testo originale al sito del San Francisco Chronicle; per qualche informazione economica in più, può essere utile visitare anche il sito della Beijing Capital Land, quella con partecipazione della municipalità di Pechino per costruire suburbi all’australiana (f.b.)

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