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Mariagrazia Gerina
I due popoli di Roma: Silvio o l’acqua?
19 Marzo 2010
Articoli del 2010
Molte coppie di parole opposte per definire i due eventi di domani: politicantismo e buona politica, beni privati e beni pubblici, sfarzo e austerità, passato e futuro, e soprattutto: acqua e … L’Unità, 19 marzo 2010

Migliaia di sms. Il premier ha voluto una organizzazione faraonica per far dimenticare le imprese del Pdl romano. I movimenti de l’acqua dirottati per non disturbare i pullman del Pdl. Evitare il caos? Impossibile

Da una parte, quelli che: «O Silvio o il diluvio» (parola di Feltri). Dall’altra quelli che: anche «l’acqua bene comune», con questo governo, in effetti, è a rischio. Di là: «Il popolo del Pdl che - assicura il premier - c’è, basta chiamarlo a raccolta ». Per sicurezza, comunque, Silvio ha mandato a tutti un sms di promemoria: «Ti aspetto sabato alle ore 14 a Roma Circo Massimo. Un grande corteo fino a San Giovanni per difendere la libertà e la democrazia. Silvio Berlusconi» (a proposito: chi li paga? da dove hanno preso i numeri di telefono?, chiede l’Idv, con una interrogazione parlamentare). E poi tremila pullman da tutta Italia, quattro treni speciali, untraghetto e una nave dalla Sardegna e «alcuni aerei». Un dispiegamento di forze che i cinquecentomila manifestanti annunciati alla vigilia della «grande» manifestazione voluta dal premier avranno di che viaggiare comodi.

Di qua, viceversa, un centinaio di pullman e un popolo autoconvocato formato da una miriade di comitati, social forum, associazioni. Dall’Arci alle Acli, dalla Cgil a Pax Christi. E poi gli enti locali, i sindaci (anche alcuni di centrodestra). Mobilitati a difesa dei beni essenziali: dall’acqua, che il decreto Ronchi privatizza, alla democrazia partecipativa. Ci sarà anche l’Abruzzo social Forum, uno dei tanti pezzi della penisola che si ribella.

Di là, quelli che anche la manifestazione la appaltano ai soliti amici (così denuncia Mascia, del popolo viola): luci affidate alla «d lighting &truck» e allestimenti a Mario Catalano, consulente di Palazzo Chigi, che in Abruzzo «fu chiamato per 92mila euro a verificare la legge 626».

Insomma, più lontane di così piazza Navona, prenotata da tempo dai «movimenti per l’acqua», e piazza San Giovanni, dove il Pdl ha issato il suo palco, non potrebbero essere. Non farle incontrare, almeno sulla carta, è un rompicapo, non ancora sciolto. «Stiamo aspettando che ci confermino quali sono le aree di sosta dove lasciare i pullman», spiegano gli organizzatori della manifestazione in difesa dell’acqua bene pubblico. All’inizio erano state loro assegnate le aree della Anagnina, da cui parte la linea A della metropolitana. Contrordine, quelle vanno al Pdl. Mentre i comitati per l’acqua saranno dirottati a PonteMammolo, lungo la linea metro B, dove comunque convergeranno una parte dei pullman del Pdl a cui sono state assegnate anche le aree di sosta di Eur-Fermi, altra fermata della metro B. In ogni caso, il caos totale sarà inevitabile. Contre cortei contemporaneamente in marcia sulla città eterna. Il Pdl di cortei infatti ne ha voluti 2: uno da Colli Albani, capeggiato dai giovani e dalla ministra Giorgia Meloni, l’altro, dal Circo Massimo, porterà “in trionfo” lo slogan «l’amore vince sempre sull’odio» e la candidata del Lazio Renata Polverini. Il Pdl promette un’organizzazione senza precedenti. Obiettivo: far dimenticare la debacle di quel Milioni che fu fatale alla lista del Pdl romano.

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