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(red.)
I contadini donano 30.000 mattoni antichi per restaurare la Grande Muraglia
22 Maggio 2006
Articoli del 2005
Edificante "restauro partecipato", con un occhio ai turisti. Dal Quotidiano del Popolo, 4 luglio 2005 (f.b.)

Titolo inglese originale: Farmers donate 30,000 ancient bricks for Great Wall revamping – Traduzione per Eddyburg di Fabrizio Bottini

Rispondendo a un appello dell’amministrazione locale, i contadini del villaggio di Chadao, nella fascia nord-occidentale esterna dell’area di Pechino, hanno donato 30.000 antichi mattoni per riparare e restaurare la Grande Muraglia nel settore Chadaocheng.

Il governo della contea Yanqing aveva lanciato all’inizio dell’anno un programma di tutela della Muraglia, invitando gli abitanti dei villaggi attorno alla grande struttura a donare antichi mattoni in modo da poter ripristinare l’aspetto originale dei settori danneggiati nella zona di Chadaocheng, a nord ovest della famosa sezione di Badaling della Grande Muraglia.

I mattoni regalati verranno utilizzati per restituire l’aspetto e stile originario alla torre di accesso occidentale di Chadaocheng (Città di Chadao), dice Li Baoli, capo villaggio di Chadao.

Gli antichi mattoni della Muraglia, integri, sono lunghi 40 centimetri, larghi 20 e spessi circa 8. Quasi un quarto di quelli donati sono in buone condizioni, ma il resto è danneggiato e deformato, riconosce Li.

Chadao è stata un centro di importanza strategica militare sin dalla sua fondazione lungo la Grande Muraglia, nel 1551, è un simbolo della Cina e località di patrimonio storico tutelata dall’UNESCO.

Con qualche attenzione anche per lo sviluppo del turismo popolare, il villaggio di Chadao ha avviato alcuni progetti di ripristino dell’ambiente locale, risalente alle antiche dinastie Ming (1368-1644) e Qing (1644-1911).

Gli abitanti hanno risposto attivamente, consegnando gli antichi mattoni rimossi dalle mura per costruire case, recinti, o addirittura porcili negli anni ’50 e ’60, racconta il capo villaggio Li.

La Grande Muraglia fu edificata una prima volta nel Periodo degli Stati in Guerra (475-221 a.C.). Si ritiene comunemente che inizi al passo di Jiayuguan nel nord-ovest della provincia di Gansu, estendendosi per 6.000 chilometri sino al passo di Shanhaiguan sulla costa della baia di Bohai a est. La muraglia è stata ricostruita molte volte, e parecchi tratti sono stati gravemente erosi da vento e acqua, o a causa di interventi di distruzione umani.

Alcune indagini compiute dall’Ufficio Beni Culturali della Municipalità di Pechino, mostrano che la lunghezza totale della Muraglia nell’area della capitale è di 629 chilometri, di cui meno di un quinto intatti e ben conservati. Uno sviluppo di 10 chilometri è stato aperto al turismo.

Pechino ha emanato norme e regolamenti per la protezione della Grande Muraglia nel 2003, proibendo di accedere alle sezioni non aperte ai visitatori e alle attività commerciali, e di far illegalmente pagare le visite.

Sin dai primi anni ’80, il governo cinese ha destinato un fondo particolare al restauro di questo magnifico monumento nazionale, concentrandosi sui tratti di Badaling e Mutianyu nella fascia esterna di Pechino, aperti ai visitatori.

Nota: qui il testo originale al sito inglese del Quotidiano del Popolo (f.b.)

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