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Gabriele Firmani
Grigia Toscana: per un decimo coperta dal cemento
2 Aprile 2012
Consumo di suolo
Con qualche correzione alle misure del consumo di suolo uesto è il doppio di quanto si proclamava. E fra qualche anno? Il Tirreno, 1 aprile 2012 con postilla

Le nuove rilevazioni dal satellite ci fanno scoprire un po’ meno verdi del previsto: addio alla regione da cartolina

«Appena il 4,2% del territorio toscano coperto da cemento». Il dato dietro cui amava ripararsi l'ex assessore regionale all'urbanistica Riccardo Conti, in risposta alle critiche provenienti da quanti lui stesso definiva come "retrogadi difensori di una Toscana da cartolina", adesso viene demolito dai risultati di una nuova analisi realizzata dall'ufficio tecnico dell'assessorato regionale all'urbanistica targato Anna Marson. La Toscana coperta di cemento non è il 4,2% del totale della superficie bensì il 9,11% - come ha detto l’assessore Marson. La provincie più cementificate risultano Prato e Livorno (12% del territorio). Un ettaro ogni dieci è urbanizzato. La precedente elaborazione, basata su immagini satellitari del progetto europeo Corine Land Rover, che prevedeva una superficie minima delle celle su cui poter calcolare la presenza di cemento pari a 25 ettari ciascuna, aveva escluso infatti tutte le costruzioni isolate. Adesso ci sono i mezzi per fare una rilevazione più precisa. Ed è quello che ha fatto la Regione grazie a una convenzione con Agea, l'agenzia governativa per le erogazioni in agricoltura: la superficie minima cartografabile scende da 25 a 4 ettari per cella. «Le fotografie - ha spiegato l’assessore - di maggior dettaglio hanno portato a un ribaltamento della precedente immagine spesso utilizzata per dire come la Toscana risultasse fra le regioni più virtuose d'Italia».

Tradotto in termini assoluti, risultano così cementificati 209 mila 476 ettari di territorio su un totale di 2 milioni 300 mila ettari di superficie complessiva regionale. Numeri che ben testimoniano l'avanzata di cemento, che, nonostante una popolazione resa stabile soltanto dal flusso migratorio, è proceduta a tappe forzate nel corso degli ultimi anni.

Il nuovo "Rapporto sul Territorio", presentato giovedì scorso dall'Irpet, offre poi bene l'idea di come questa colata sia tutt'altro che prossima dal ritenersi conclusa: dando un'occhiata alle percentuali di consumo dei metri quadri edificabili presenti all'interno dei regolamenti urbanistici, i piani che aggiornano ogni cinque anni le previsioni di crescita edilizia all'interno delle singoli realtà comunali, si scopre infatti ci sono amministrazioni comunali veloci come il vento a costruire: tanto per fare alcuni esempi, i Comuni di Chiesina Uzzanese e Calci hanno già autorizzato il consumo del 100% dei metri quadri edificabili previsti dai rispettivi piani strutturali. Leggermente inferiore la percentuale di autorizzazioni prevista a Fauglia, in provincia di Pisa, ferma al 96,5% dei metri quadri complessivamente edificabili. La Toscana, vista dall’alto, si scopre un po’ più grigia.

Postilla

Abbiamo più volte sostenuto che la valutazioni effettuate sulla base del Corine sono fortemente sottostimate, proprio per l'ampiezza della dimensione base della ricognizione. Affinare quel metodo raggiungendo dimensioni più ridotte della cellula dimostra che l'errore non è affatto marginale: oltre il 100%!

Immaginiamo che succederà quando si arriverà ad analisi ancora più puntuali. E, soprattutto, che succederà al territorio e ai suoi abitanti se non cesseranno le politiche di totale autonomia dei comuni nel governo del territori, anche quando essi utilizzano i suoli come uno strumento per lo "sviluppo", cioè come un modo di spalmare l'edificabilità ottenendo in cambio qualche briciola di "oneri di urbanizzazione".

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