L'Assemblea del Senato ha approvato il ddl n. 1296-B, con il maxiemendamento che delega il Governo a riformare l'ordinamento giudiziario per il decentramento del Ministero della giustizia, per la modifica della disciplina concernente il Consiglio di presidenza della Corte dei Conti, oltre che per la riforma delle carriere e per l'esame per la valutazione della capacita' psicoattitudinale a esercitare le funzioni di magistrato.
Il testo torna ora all'esame della Camera per l'approvazione definitiva. Come reazione la Giunta Esecutiva Centrale dell'Associazione Nazionale Magistrati, come preventivato dal Comitato Direttivo Centrale il 26 settembre scorso, ha proclamato l'astensione dalle udienze per il giorno 24 novembre 2004 con le modalita' stabilite dal codice di autoregolamentazione.
Il parlamentino delle Toghe ha commentato anche che " l'ANM, raccogliendo gli inviti al dialogo, non ha mancato fino all'ultimo di fornire il suo contributo di approfondimento e di proposta" ma "il Governo ha dimostrato una totale chiusura di fronte agli appelli al dialogo e alla unanime critica degli operatori della giustizia e del mondo accademico". A giudizio dei magistrati, la riforma approvata "pone in crisi il diritto dei cittadini ad avere un giudice indipendente da ogni altro potere e opera nella direzione opposta a quella di processi piu' rapidi ed efficaci."
Dieci giorni fa il Gruppo europeo dell'Unione Internazione dei Magistrati, dal Messico, dove teneva un meeting mondiale, aveva inviato un messaggio a sostegno della posizione dell'ANM, considerando che "l'attuale sistema giudiziario italiano e' stato preso a modello in numerosi altri Paesi europei… in quanto e' sicuramente uno dei più in linea con gli standard internazionali previsti dai documenti internazionali come".
Il documento citava "ad esempio, i principi base per l'indipendenza del sistema giudiziario fissati dalle Nazioni Unite (1985), la raccomandazione n. R(94)12 del Consiglio dei Ministri del Consiglio di Europa agli Stati membri sull'indipendenza, l'efficienza e il ruolo dei giudici (1994), la Carta Europea dello Statuto dei giudici del Consiglio d'Europa (1998), lo Statuto del giudice in Europa fissato dall'Associazione Europea dei Giudici (E.A.J.) e lo statuto universale del giudice dell'Unione Internazionale dei Magistrati (I.A.J.)."
L'organizzazione, rappresentativa dei magistrati di 65 Paesi del mondo, chiedeva pertanto "alle autorita' italiane di riconsiderare" la proposta di riforma dell'ordinamento che e' stata invece approvata quest'oggi.
La recente proposta di Francesco Rutelli di un tavolo di confronto sulla giustizia aveva suscitato commenti favorevoli da parte della magistratura e una dichiarazione di disponibilita' da parte del ministro della Giustizia Roberto castelli, il quale pero' ha piu' volte mostrato e dichiarato di voler portare a compimento la riforma prima della fine dell'anno.