Sulle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Provincia, per ribadire che il nuovo Pgt comunale tutelerà in ogni modo il polmone verde più importante del milanese. “Serve una visione europea”
Corsico (2 luglio 2010) - “A pensar male si fa peccato, ma quasi sempre si indovina”: anche la sindaca di Corsico Maria Ferrucci usa una metafora, come ha fatto il presidente della Provincia Guido Podestà che l'altro giorno, di fronte all'assemblea di Assimpredil (associazione imprenditori edili), ha detto che il Parco sud non è un totem.
“Non sarà un totem – dice l'assessore all'Urbanistica, Emilio Guastamacchia – ma è sicuramente un bene comune e per questo va tutelato in ogni modo. Le dichiarazioni del presidente Podestà, che è anche presidente del consiglio direttivo del Parco sud, sul futuro dell'area verde destano preoccupazione a noi amministratori locali e lasciano aperti molti interrogativi”.
Ci sono troppi “appetiti” nell'area sud milanese, dopo che altre zone della cintura cittadina sono state già oggetto, negli ultimi decenni, di numerosi interventi edificatori.
“Gli adeguamenti di cui parla chi guida la Giunta di palazzo Isimbardi – prosegue Guastamacchia – potrebbero portare a ulteriori possibilità di edificazione, forse anche di ulteriore cementificazione in aree agricole oggi tutelate”.
Nessun arroccamento su posizioni anacronistiche o atteggiamenti ideologici, ma c'è la volontà di fare uno sforzo congiunto per assicurare un patrimonio di estrema importanza dal punto di vista ambientale. Di cui la città di Corsico è direttamente interessata.
“Nell'ambito della discussione sulle linee guida del nuovo Pgt – spiega l'assessore Guastamacchia - stiamo valutando come salvaguardare l’unica area agricola oggi presente in città, nei pressi della Cascina Guardia di Sotto, che ha un'estensione complessiva di quasi sessanta ettari. Per Corico questa è l’unica area ancora agricola e non urbanizzata, se si escludono i diversi parchi cittadini, di un territorio che registra l’indice di consumo di suolo più elevato di tutto il sud Milano. In uno studio recente dell’Osservatorio sul consumo di suolo, realizzato dal Politecnico di Milano e da Legambiente, la nostra città registra un indice superiore all’80% di territorio urbanizzato”.
Cosa si può fare? “Per il Parco sud – prosegue Guastamacchia - c’è la necessità di fare uno sforzo di immaginazione, per costruire una visione di ciò che l’immensa area agricola che racchiude il sud Milano può avere: l’idea che l’attività agricola sia ancora possibile in aree periurbane ci viene anche suggerita, oltre che offerta come esempio concreto, da molte realtà metropolitane europee”.
(QUI le dichiarazioni del Presidente della Provincia)
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