Galan e Tondo contro l’Anas che dispone l’ispezione: «Patetica sceneggiata». Radicali e Pd contro il centrodestra: «Blocco prevedibile». Ancora Galan contro i media e la commissione Via, che rilancia.
Continuano le polemiche, nel day-after del maxi ingorgo nel quale sabato sono finiti imbottigliati centinaia di migliaia di automobilisti.
«Non colgo il senso dell’inchiesta disposta dal presidente dell’Anas Pietro Ciucci - osserva Renzo Tondo, presidente del Friuli Venezia Giulia e commissario per la terza corsia della A4 - Le code sono l’ovvia conseguenza del fatto che il Passante è a cinque corsie, e l’A4 Venezia-Trieste è a due». Rincara la dose il collega veneto. «L’Anas faccia pure quello che ritiene di dover fare - osserva Giancarlo Galan - Ma quello che l’Anas considera un atto dovuto a me ricorda una patetica sceneggiata. Restiamo in attesa invece di tutti quei sostegni finanziari e di quelle scelte politiche capaci di risolvere i problemi infrastrutturali: Pedemontana veneta, nuova Romea da Mestre sino a Civitavecchia e l’alta velocità e capacità ferroviaria». E il «suo» assessore Renato Chisso «richiama l’attenzione e le responsabilità su chi negli anni 2006-2008 si è opposto fermamente alla nomina del commissario per far partire i lavori della terza corsia».
Galan ne ha anche per i media. «Un amico incappato in un blocco stradale a Francoforte dopo ore di attesa non ha visto nè Protezione civile nè inviati di qualche giornale in cerca di lamentele e bestemmie. Qui da noi, invece, servizi, paginate, articoli, interviste. Chissà perchè?». E addebita agli «ambientalisti ministeriali e locali» la mancanza di aree di ristoro lungo i 32 chilometri. Pronta la replica di Andreina Zitelli, componente della commissione Via. «Ricordo che la commissione che nel 2003 assogettò il Passante a procedura speciale di valutazione d’impatto ambientale era nominata dal ministro Matteoli, governo Berlusconi - ribatte Zitelli - Quanto alle aree di ristoro venne bocciata un’area di sosta prevista vicino a una villa di Mirano, tutelata dai Beni culturali. Nulla vietava che se ne prevedessero altre. Se per la fretta non si è fatto non è colpa della commissione Via».
Per la senatrice del Pd Franca Donaggio, quello che è successo sabato sul Passante di Mestre era «facilmente prevedibile». «Il fatto che si siano attivati per la terza corsia sulla Venezia-Trieste solo dopo l’ennesimo incidente con dimensioni catastrofiche dello scorso anno - attacca Donaggio - dimostra che non hanno poi quella lungimiranza politica decantata fin troppo spesso». Critico anche Michele Bortoluzzi (Radicali). «Il Passante è un’opera non terminata, non ancora pronto a svolgere il suo lavoro - conclude - La sua inaugurazione pre-elettorale, salutata dal peana di troppi, è stata solo un effetto ottico».
Anche sulla stampa la verità comincia ad emergere. Tentano di indicare i colpevoli negli ambientalisti: quelli “ministeriali” e quelli “locali”, come li classifica Galan.
Per i “ministeriali” risponde Andreina Zitelli, che ricorda come quel progetto fosse stato bocciato (da una commissione VIA istituita dal ministro Matteoli del governo Berlusconi) perché era previsto in un’area protetta. Perché non hanno presentato un progetto diverso? La fretta: velocizziamo, e freghiamocene del resto.
Per i “locali” hanno risposto ieri, sueddyburg, Mariarosa Vittadini e Carlo Giacomini. Avevano da tempo criticato gli errori del Passante, li trovate puntualmente elencati, e qualcuno comincia ad emergere nei giornali. Non ha senso rafforzare un segmento di una rete indipendentemente dalle condizioni della rete. É sbagliato privilegiare gli interessi aziendali rispetto a quelli generali. É sbagliato irrigidire le soluzioni adottando sistemi chiusi invece di sistemi aperti al territorio, più flessibili in caso di emergenze temporanee. É sbagliato saltare i controlli e tagliare le procedure istituendo commissari dotati di pieni poteri.
Infine, qualcuno comincerà a domandarsi perché la costruzione della terza corsia della tratta Mestre – Trieste, prescritta dalla concessione prorogata trent’anni fa, non è stata realizzata? Giacomini, su eddyburg, ha dato le risposte. Qualcuno verificherà gli atti della concessione?