architetti.com, 11 settembre 2017. Da un idea dell'arch. Boeri, per "abbellire" le "zone ansiogene" e le barriere difensive. Come se per fermare il terrorismo bastasse un muro, e per rendere uno spazio vivibile bastasse un orpello. (i.b).
Il Comune di Firenze ha lanciato in questi giorni una gara internazionale di idee per trovare soluzioni innovative per i dispositivi di protezione degli obiettivi sensibili delle città, che siano anche elementi di arredo urbano di qualità, con l’obiettivo di “proteggersi dal terrorismo usando la bellezza e trasformando la necessità di maggiore sicurezza in un’occasione di abbellimento delle città”.
#FlorenceCalling – questo il nome che è stato dato alla chiamata alle artipromossa dal Comune di Firenze dopo l’idea lanciata dall’architetto Stefano Boeri– si rivolge a aziende, scuole, progettisti, creativi e studi professionali, che dovranno ideare dissuasori ed elementi di protezione e sicurezza in grado di non compromettere, e anzi, di migliorare la qualità estetica e urbana degli spazi pubblici del centro storico di Firenze e, per estensione, di altre città. Il tutto, ovviamente, garantendo il passaggio dei mezzi di soccorso e la massima fruibilità a cittadini e turisti.
Dopo aver già provveduto a mettere in sicurezza i propri spazi pubblici recependo le indicazioni del Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza Pubblica, Firenze punta quindi all’abbellimento: “La nostra risposta allodio del terrorismo è nell’arte e nella bellezza. Non possiamo permettere ai terroristi di allontanarci dai luoghi pubblici, dai nostri spazi aperti e bellissimi, dalle nostre piazze storiche. Non vogliamo trasformare le nostre piazze in zone ansiogene e imbruttite da barriere e blocchi di cemento”, ha affermato Nardella durante la presentazione del bando. Secondo Boeri, #Florencecalling è “l’invito a trasformare la necessità di proteggerci da chi minaccia la morte, nell’opportunità di inventare nuove architetture generatrici di vita, per lo spazio pubblico delle nostre città”.