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Robert Fisk
Fermate il soldato Bush
18 Agosto 2005
Articoli del 2004
Un indignato articolo dell' Independent, ripreso da l'Unità del 18 aprile 2004

Così il presidente George Bush straccia il piano di pace israelo-palestinese e tutto va bene. Insediamenti israeliani per gli ebrei e solo per gli ebrei in Cisgiordania. Tutto bene. Si strappa ai palestinesi la terra che hanno posseduto per generazioni; tutto bene. La Risoluzione 242 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu dice che di quella terra non ci si può impadronire a seguito di una guerra. Lasciamo perdere. Tutto bene. Per caso il presidente George Bush lavora per Al Qaeda? Che vorrebbe dire? Che a George Bush sta più a cuore la sua rielezione che il Medio Oriente? O che George Bush ha più paura della lobby ebraica che del suo elettorato?

Il suo linguaggio, la sua vulgata, i suoi discorsi sulla storia sono stati una tale menzogna nelle ultime tre settimane che mi chiedo per quale ragione ci prendiamo la briga di ascoltare le sue noiose conferenze stampa. Ariel Sharon, responsabile del massacro di Sabra e Chatila (1.700 civili palestinesi morti) è un “uomo di pace”.

Un “uomo di pace” anche se il rapporto ufficiale israeliano del 1993 sul massacro lo indicava come “personalmente responsabile” dell’accaduto. Ora Bush loda come “un atto storico e coraggioso” il piano di Sharon di rubare altra terra ai palestinesi.

Che Dio ci aiuti! Basta abbandonare gli sparuti insediamenti ebrei illegali a Gaza e tutto va bene: il furto di terre ad opera dei coloni, il rifiuto del diritto di fare ritorno in Israele per i palestinesi che abitano lì: tutto bene. Bush, che affermava di aver cambiato il Medio Oriente invadendo l’Iraq, ora afferma che invadendo l’Iraq sta cambiando il mondo! Tutto bene! Non c’è nessuno pronto a gridare “Fermi! Ne abbiamo abbastanza!”?

Due sere fa quest’uomo pericolosissimo, George Bush, ha parlato di “libertà in Iraq”. Non di “democrazia” in Iraq. No, alla “democrazia” non ha nemmeno accennato. La “democrazia” è ormai semplicemente fuori dall’equazione. Ora si parla solo di libertà – libertà da Saddam piuttosto che libertà di avere le elezioni. E cosa dovrebbe comportare questa “libertà”? Un gruppo di iracheni nominati dagli americani cederà il potere ad un altro gruppo di iracheni nominati dagli americani. Questa sarà la “storica cessione della sovranita’” irachena. Ebbene sì, non mi riesce difficile capire perché George Bush vuole assistere ad una “cessione” di sovranità. I “nostri ragazzi” debbono essere tolti dalla linea del fuoco – che siano gli iracheni a fare da sacchetti di sabbia.

La storia irachena è già stata scritta. A titolo di vendetta per il brutale assassinio di quattro mercenari americani – perché questo di fatto erano - i Marines americani si sono resi responsabili del massacro di centinaia di donne, bambini e guerriglieri nella città sunnita di Falluja. I militari americani sostengono che la maggior parte dei morti erano militanti. Non è vero, replicano i medici. Ma le centinaia di morti, molti dei quali civili, sono stati un vergognoso riflesso sulla marmaglia della soldatesca americana che ha condotto questi attacchi indisciplinati contro Falluja. Molti sunniti di Baghdad dicono che Falluja dovrebbe essere la capitale del “Nuovo Iraq”, nuovo, naturalmente, secondo la versione irachena non secondo quella di Paul Bremer.

E il risultato? Grazie al presidente Bush, vaste zone della Cisgiordania palestinese diventeranno Israele. Terre che appartengono a persone non israeliane debbono essere rubate dagli israeliani perché è “irrealistico” accettare una soluzione diversa. Bush è per caso un ladro? È un criminale? Può essere accusato di complicità in un atto criminale? L’Iraq può dire al Kuwait che è “irrealistico” modificare i confini Ottomani? Un tempo la terra di Palestina abbracciava tutto l’attuale territorio israeliano. È apparentemente “realistico” modificare tutto questo sia pure nella misura del due per cento? Tutto quello che il governo degli Usa ha fatto per conservare la sua reputazione di “mediatore” in Medio Oriente è stato vanificato da questo codardo, vigliacco presidente americano, George W. Bush. Il fatto che potrebbero aumentare i rischi per i suoi soldati non lo preoccupa – in ogni caso lui non partecipa ai funerali. Il fatto di violare il diritto naturale non lo preoccupa. Il fatto che le sue dichiarazioni siano in palese violazione del diritto internazionale non ha alcuna conseguenza.

E tuttavia dobbiamo continuare ad andare al traino di quest’uomo. Se veniamo colpiti da Al Qaeda è colpa nostra. E se il 90% della popolazione spagnola ha chiaramente indicato di essere contraria alla guerra, vuol dire che sono filo-terroristi nel momento in cui piangono 200 civili spagnoli uccisi da Al Qaeda. Gli spagnoli prima hanno condannato la guerra, poi ne hanno dovuto subire le conseguenze – ed infine sono condannati come colpevoli di “appeasement” con il terrorismo dal regime di Bush e dai suoi vigliacchi giornalisti nel momento in cui dicono che i loro mariti, le loro mogli, i loro figli non meritavano di morire.

Se questo deve essere il loro destino allora, scusatemi, vorrei avere un passaporto spagnolo per poter condividere la “vigliaccheria” del popolo spagnolo! Se Sharon è “storico” e “coraggioso”, allora gli assassini di Hamas e della Jihad islamica potranno rivendicare il medesimo riconoscimento. Bush questa settimana ha legittimato il “terrorismo” – e chiunque dovesse perdere un arto o la vita può ringraziarlo per la sua inclinazione alla vigliaccheria. E temo che possano ringraziare anche Blair per la sua vigliaccheria.

© The Independent

Traduzione di Carlo Antonio Biscotto

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