La sintonia tra il premier Silvio Berlusconi e il segretario deiDs Piero Fassino non è fatto abituale. Ancora di più se l'oggetto è ilmondo della finanza. Ma ieri a trovare d'accordo, almeno apparentemente, i due leader è stato uno degli argomenti più chiacchierati e discussi del momento: gli immobiliaristi. Mentre il premier difendeva le scalate, anche quelle all'Rcs, Fassino intervistato da Sky Tg24 diceva di «non conoscerli» ma di trovare «incomprensibile» la «puzza sotto il naso» che circonda chi costruisce palazzi. Il riferimento è chiaro ed è alle mosse degli immobiliaristi, formula con cui negli ultimi tempi si fa riferimento soprattutto a Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto. «Bisogna solo capire se un imprenditore fa bene o meno il suo mestiere» ha aggiunto Fassino. Ma il tema è più ampio. Perché le voci che vogliono un legame tra i Ds e la nuova generazione di immobiliaristi — tra gli altri il settimanale Diario aveva dedicato la copertina al «Compagno Ricucci» — sono state tali da spingere qualche giorno fa il presidente dei Ds Massimo D'Alema a scendere in campo direttamente per smentirle. «Ricucci? Mai visto» aveva detto D'Alema. Che aveva aggiunto di ritenere la stessa sinistra italiana la possibile fonte della voce.
Così Fassino ha concluso definendo «inaccettabile» la campagna fatta «su D'Alema e anche intorno al mio partito» , a proposito di rapporti con ambienti finanziari «che non ci sono» .