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Maurizio Giannattasio
Expo 2015, la Provincia: l’Idroscalo diventerà il parco del benessere
10 Febbraio 2010
Milano
Magari ingenuamente, magari no, l’amministrazione di centrodestra “scopre” il suo ruolo di coordinamento territoriale-urbanistico. Glie lo lasceranno fare? Il Corriere della Sera ed. Milano, 10 febbraio 2010 (f.b.)

Nel giorno in cui Guido Bertolaso va in Senato e assicura che non diventerà commissario straordinario dell’Expo, la Provincia lancia «Expo fuori le mura». Ma il sottotitolo potrebbe essere l’Expo dei dimenticati: i 134 comuni della provincia milanese che per adesso hanno visto l’Expo solo sulle pagine dei giornali. Per questo motivo, il presidente della Provincia, Guido Podestà, ha deciso di chiamarli a raccolta. Da Palazzo Isimbardi assicurano che non c’è nessuna volontà polemica nei confronti del sindaco Letizia Moratti e dell’ad della società, Lucio Stanca. Ma che si tratta solamente di declinare quello che è uno slogan ripetuto da mesi: l’Expo, un’occasione per tutti. Anche per quei comuni della Grande Milano che la Provincia coordina e vorrebbe far entrare nella partita dell’evento del 2015. Sul tavolo ci sono tre progetti.

Due che riguardano direttamente i comuni metropolitani. Il terzo riguarda invece l’Idroscalo, che nelle intenzioni di Podestà, deve diventare «la seconda zattera di Expo» che si andrebbe ad aggiungere al sito ufficiale dell’evento a Rho-Pero. Un progetto ambizioso che vorrebbe trasformare il «mare dei milanesi» nel Parco dell’Acqua, una sorta di città del benessere (dalla medicina sportiva, al fitness, alla riabilitazione post-traumatica, alle terme, all’alimentazione, alle piste ciclabili). Il primo obiettivo, naturalmente, visto che si tratta del Parco dell’Acqua, è recuperare la «balneabilità». I progetti che riguardano i comuni della cinta sono altrettanto ambiziosi. Il primo riguarda la messa in rete di tutti i comuni per la pianificazione urbanistica e le infrastrutture in modo da avere uno sviluppo ordinato del territorio. Piani di governo del territorio in comune. E infrastrutture come il prolungamento dei metrò al di fuori dei confini cittadini.

L’ultimo progetto riguarda un tema contenuto nel dossier di candidatura. Le vie d’acqua. Un progetto «sfortunato» e irto di difficoltà tecniche, visto che in un primo mento era stato ritirato e poi, per volere della stessa Moratti, rimesso allo studio. Podestà si porta avanti. E sia che si faccia sia che non si faccia la Via d’Acqua dalla Darsena a Rho-Pero, lancia la «Gran Traversata dei Navigli» per realizzare un percorso navigabile che attraversa l’intera provincia dall’Adda al Ticino. Progetti realizzabili? Sicuramente ci vogliono tanti fondi. Ma dal punto di vista politico il messaggio è chiaro: la Provincia vuole giocare un ruolo strategico in Expo in alternativa al Comune.

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