Ricorre l’8 luglio, l’anniversario della nascita di Ernst Bloch, il grande filosofo della speranza, dell’utopia e della liberazione umana qui e ora. Lo ricordiamo con questa nota di Peppe Sini, Comune.info, 8 luglio 2014
Anche se la speranza non fa altro che sormontare l’orizzonte, mentre solo la conoscenza del reale tramite la prassi lo sposta in avanti saldamente, è pur sempre essa e soltanto essa che fa conquistare l’incoraggiante e consolante comprensione del mondo, a cui essa conduce, come la più salda ed insieme la più tendenzialmente concreta. [...] L’importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario perché di per sé desidera aver successo invece che fallire. [...] Contro l’aspettare è d’aiuto lo sperare. Ma non ci si deve solo nutrire di speranza, bisogna anche trovare in essa qualcosa da cucinare. [...] L’utopia concreta sta all’orizzonte di ogni realtà; la possibilità reale circonda fino alla fine le tendenze-latenze dialettiche aperte, l’utopia non è fuga nell’irreale, è scavo per la messa in luce delle possibilità oggettive insite nel reale e lotta per la loro realizzazione
Ernst Bloch (Ludwigshafen, 8 luglio 1885 – Tubinga, 4 agosto 1977) è il grande filosofo dello “spirito dell’utopia”, del “principio speranza”, dell’”ortopedia del camminare eretti” (per citare alcuni titoli ed espressioni delle sue opere che sono altrettante proposte di riflessione e di lotta per la dignità umana); la sua riflessione e la sua testimonianza (come quelle – ad un tempo in tensione dialettica e complementari – di Guenther Anders e di Hans Jonas, di Hannah Arendt e della scuola di Francoforte, delle opere più aggettanti di Karl Korsch e di Gyorgy Lukacs) apportano decisivi contributi all’elaborazione di una teoria e una prassi politica della nonviolenza in cammino adeguata alla situazione presente, che costituisca un progetto di alternativa economica, politica e culturale capace di fondare qui e ora una società liberata e solidale che sappia riconoscere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani e la piena, consapevole, responsabile difesa della biosfera.
Tra le opere di Ernst Bloch ricordiamo: “Spirito dell’utopia” (La Nuova Italia, Firenze); “Thomas Muenzer, teologo della rivoluzione” (Feltrinelli, Milano); “Tracce” (Garzanti, Milano); “Soggetto-oggetto” (Il Mulino, Bologna);
“Il principio speranza” (Garzanti, Milano); “Diritto naturale e dignità umana” (Giappichelli, Torino); “Ateismo nel cristianesimo” (Feltrinelli, Milano); “Il problema del materialismo; Experimentum mundi” (Queriniana, Brescia).
Tra le opere su Ernst Bloch in italiano invece si vedano almeno gli studi di Italo Mancini, Stefano Zecchi, Remo Bodei, Giuseppe Cacciatore, Giuseppe Pirola, Laura Boella, Laennec Hurbon; si veda anche il fascicolo monografico di “Aut aut”, n. 173-174, settembre-dicembre 1979, dal titolo “Eredità di Bloch”. Come è noto, in viva relazione con l’opera di Bloch è quella di Juergen Moltmann, “Teologia della speranza” (Queriniana, Brescia), così come le opere della teologia della liberazione fin dal testo eponimo di Gustavo Gutierrez, “Teologia della liberazione. Prospettive” (Queriniana, Brescia). Tra molti altri autori la cui riflessione ha un profondo rapporto dialettico con quella blochiana su temi cruciali segnaliamo anche almeno l’indimenticabile Ernesto Balducci.
Ricordare Ernst Bloch e lottare per la dignità umana e la liberazione dell’umanità sono dunuqe una cosa sola: non si è fedeli alla sua lezione se non ci si impegna concretamente e coerentemente per la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani e per la difesa della biosfera; e nella effettuale ed autocosciente lotta per difendere la biosfera e la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani la sua lezione appronta e dona strumenti teorici ed ermeneutici di fondamentale importanza.
Nell’anniversario della nascita di Ernst Bloch, nel ricordo e alla scuola della sua testimonianza e del suo pensiero, la commemorazione più degna e sincera resta proseguire la lotta nonviolenta contro tutte le guerre e tutte le uccisioni, contro tutte le distruzioni e tutte le persecuzioni, per l’eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani e per la liberazione dell’umanità, per la solidarietà che tutte le persone riconosce, raggiunge, sostiene, e si prende cura del mondo vivente.
Peppe Sini, è responsabile del Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, cura una la mailing list quotidiana “La nonviolenza è in cammino”