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Editoria, stop alle agevolazioni postali
2 Aprile 2010
Articoli del 2010
Prosegue silenziosa e implacabile la marcia verso il regime:oggi abbiamo la censura alla RAI, e una stretta al cappio al collo della stampa. Aprile online, 2 aprile 2010

Con un silenzioso 'colpo di mano' il Governo ha varato e già fatto pubblicare in Gazzetta ufficiale un decreto ad effetto immediato che da oggi cancella le tariffe postali agevolate. La decisione, non preceduta da alcuna consultazione in sede parlamentare è stata assunta dal ministro Tremonti facendosi beffa di tutti gli impegni assunti in sede parlamentare che andavano nella direzione di un progressivo reintegro dei fondi per l'editoria e della contestuale approvazione di una riforma organica del settore

Dal primo aprile, e non è uno scherzo, saranno abrogate tutte le tariffe agevolate a favore della editoria con particolare riferimento alla spedizione degli abbonamenti. Tutti gli editori italiani dai più grandi ai più piccoli riceveranno una vera e propria pugnalata alle spalle che in alcuni casi potrà portare all'immediata chiusura delle testate. La decisione, non preceduta da alcuna consultazione in sede parlamentare è stata assunta dal ministro Tremonti facendosi beffa di tutti gli impegni assunti in sede parlamentare che andavano nella direzione di un progressivo reintegro dei fondi per l'editoria e della contestuale approvazione di una riforma organica del settore.

Per l'ennesima volta, affermano Giulietti e Vita, "si è scelta la strada opposta dando così al provvedimento uno spiacevole sapore vendicativo nei confronti di un settore che questo governo non ha mai amato. Non ci è chiaro quale sia stato e quale sia, su questa vicenda il parere del sottosegretario Bonaiuti, che ha la delega per il settore e che a questo punto potrà serenamente procedere a buttare nel più vicino cestino la proposta di riforma dell'editoria dal momento che, con questo colpo di mano è stata già realizzata".

"Per quanto ci riguarda - affermano i due parlamentari - questa vicenda non è meno grave della chiusura dei programmi o dell'alterazione permanente della para condicio o delle rappresaglie nei confronti dei singoli giornalisti perché colpisce in modo ancora più subdolo il pluralismo nel settore editoriale e condanna a morte sicura decine di testate e centinaia di posti di lavoro con il rischio di ridurre anche nel settore della carta stampata un pluralismo che nel settore dei media è già ai minimi termini". Articolo21, concludono Giulietti e Vita, "chiederà nelle prossime ore una riunione a tutte associazioni di settore per valutare le opportune iniziative".

"Il decreto Scajola è un brutto pesce d'aprile per l'editoria italiana. Cancellare da oggi le tariffe postali agevolate per l'editoria èsbagliato nella sostanza e discutibile nella forma". Lo dice Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazioni del Pd che rincara: "Il governo non può togliere dalla sera alla mattina un'agevolazione su cui contano circa 8000 testate. Le conseguenze sarebbero inaccettabili innanzitutto per migliaia di giornali e di periodici locali, no-profit e diocesani che su queste agevolazioni costruiscono da anni i loro bilanci".

L'esponente dei democratici, continua: "L'errore riguarda però anche i grandi gruppi editoriali: è' vero che questi potranno avvalersi della liberalizzazione del mercato postale, ma solo avendo a disposizione un congruo periodo di transizione dal sistema attuale a quello basato sulle tariffe libere.

Il decreto è sbagliato inoltre anche nella forma visto che sospende direttamente le tariffe agevolate mentre esse in questi anni erano sempre state confermate da Poste Italiane anche di fronte al ritardo dei corrispondenti contributi".

Insomma, conclude Gentiloni: "Chiederemo una rapida correzione di questa decisione che si aggiunge ai tagli recenti già intervenuti a danno dell'editoria e dell'emittenza locale radio-televisiva".

"Siamo profondamente indignati per un provvedimento improvviso, non annunciato e che per la sua applicazione immediata sconvolge tutte le pianificazioni commerciali del mondo dell'editoria libraria".

Questa la dichiarazione del presidente dell'Associazione italiana editori (Aie), Marco Polillo, dopo la lettura in Gazzetta Ufficiale del decreto, pubblicato ieri sera. "Al di là del merito e delle ragioni dell'iniziativa - ha proseguito Polillo - siamo allibiti dal fatto che in nessuna occasione né Poste né gli organi istituzionali competenti ci abbiano dato la minima indicazione di una decisione imminente e sconvolgente per il nostro settore. Le ricadute saranno pesanti non solo in termini economici per la vita delle case editrici, ma anche per la cultura e l'informazione del paese: il canale postale - ha precisato - è, infatti, uno strumento fondamentale di diffusione dei libri, soprattutto in quelle zone d'Italia non servite da librerie". Polillo conclude invitando a un "ripristino immediato delle tariffe agevolate e a un'apertura del dialogo per l'individuazione di soluzioni sostenibili per tutti i settori interessati".

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