ROMA— L’allarme per la paura di una eventuale fuga radioattiva dalla centrale nucleare di Fukushima, in seguito al terremoto in Giappone, riapre in Italia la polemica sul nucleare. «Occorre riflettere sull'apocalisse che è avvenuta in Giappone— ha commentato Leoluca Orlando dell’Italia dei Valori —. Quanto sta accadendo è la testimonianza del pericolo del nucleare, energia ormai obsoleta» . Antonio Di Pietro ha aggiunto: «Diciamo no alle 13 centrali nucleari che il governo Berlusconi vuole aprire. Un errore tagliare sulle rinnovabili per tornare al nucleare» .
L’Italia dei Valori è tra i promotori del referendum contro la riapertura delle centrali nucleari, fortemente criticate anche dai Verdi di Angelo Bonelli, da Legambiente e Wwf e dal governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia. Per Bonelli «l'emergenza atomica giapponese deve far riflettere sulle parole di chi, in Italia, con troppa superficialità, dice che il nucleare è sicuro» .
Ma Cnr, Enea e Forum nucleare italiano assicurano invece che non ci sarà l’effetto Chernobyl. «Le centrali nucleari sono sicure. Chi è contrario è fermo a una vecchia mentalità ideologica che si basa su presupposti sbagliati» , spiega l’oncologo Umberto Veronesi da poco nominato direttore dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. «Le fughe radioattive mi sentirei di escluderle. Nella peggiore delle ipotesi si tratta di materiale contaminato da radiazioni ma non ci sarà il cosiddetto "effetto Chernobyl"» ha spiegato Valerio Rossi Albertini del Cnr.
«Ci fa piacere che il Cnr escluda un effetto Chernobyl— ha replicato il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza —. Ma questo non ci tranquillizza, anche il rilascio di piccoli contaminanti mette a repentaglio la salute umana. Ci auguriamo fortemente che il governo riveda il suo masochistico programma nucleare» . Paolo Clemente, responsabile del laboratorio rischi naturali dell’Enea, spiega che nelle centrali nucleari «i sistemi di sicurezza si spengono automaticamente. E così è accaduto in Giappone. Solo in uno, questo meccanismo non ha funzionato a regola d'arte» . Ma secondo Alfiero Grandi, presidente del comitato «Sì alle rinnovabili No al nucleare» , anche un solo caso è pericoloso.
Nel dibattito sull’energia appare poco la questione di fondo: davvero serve produrre tutta l’energia che dicono? E per che cosa? Tanti hanno dimostrato il consumo crescente di energia serve solo a mantenere in piedi un sistema economico folle, perverso e disumano, basato sulla produzione di merci sempre più inutili, che devono essere prodotte in grande quantità solo per poter far camminare la macchina della produzione, ma che hanno così poca utilità per lo sviluppo dell’uomo (quello vero) che quelli che comandano hanno fatto diventare stupidi tutti a furia di imbonimenti pubblicitari. Gli studiosi seri lo dimostrano da almeno mezzo secolo, eppure chi controlla l’informazione (e costruisce e alimenta l’ideologia dominante) è riuscito a cancellare questa verità dal mondo delle idee che hanno diritto di circolazione.