Alleluia. Dopo 36 anni la città di Monza ha un nuovo Piano Regolatore (l'ultimo, il Piccinato, risale al 1971). Tra l'altro votato all'unanimità, un dato eclatante, anzi un vero primato, visto l'andazzo italiano dove, sugli strumenti urbanistici di solito le giunte si sfasciano. E' anche il primo Piano di Governo del territorio approvato in una grande città lombarda. Il segnale che il consiglio comunale ha portato a casa un risultato importante per la città e dove maggioranza e opposizione, benché con motivazioni diverse e in qualche caso con fatica, hanno voluto dimostrare grande responsabilità (accordo su 490 osservazioni contro le 530 presentate).
Un impegno che il sindaco Marco Mariani ha voluto rispettare così come il suo assessore, quel Paolo Romani tanto vituperato, che ha saputo accettare il tavolo tecnico, dove le forze politiche si sono confrontate in un clima di "buona politica" come affermato da molti, e che, con correttezza, ha dovuto "ingoiare il rospo" portando in aula e approvandolo, un piano che non condivide.
Mentre al centrosinistra va il merito di aver realizzato il nuovo Piano di Governo del territorio secondo principi di equità, che ha ottenuto riconoscimenti anche all'estero per alcune soluzioni innovative. Va riconosciuto all'opposizione anche la decisione di rimanere in aula fino all'ultimo voto, al contrario di quanto era accaduto durante la giunta precedente, dove l'allora maggioranza si era trovata sola ad approvare il documento urbanistico con l'opposizione di centrodestra fuori dall'aula.
Ma le buone notizie finiscono qui. Perché la guerra è già stata dichiarata. Se per il centrosinistra la vittoria è evidente, perché ha portato a casa un Piano su cui ha investito sudore e passione, è anche vero che il centrodestra ha, solo in apparenza, perso una battaglia di principio. Insomma una vittoria di Pirro. Benché il centrosinistra sorrida per il fatto che, per la prima volta, con il Pgt, la Cascinazza sia stata definita, una volta per tutte, area agricola.
Paolo Romani ha già messo in chiaro la situazione: : «E' stata una scelta politicamente difficile, - ha esordito il responsabile dell'Urbanistica - un rospo che abbiamo ingoiato, un obbligo di legge. Ma non ci fermiamo qui. Perché entro un anno sarà pronta la variante che coinvolgerà alcune delle aree strategiche della città stralciate dal Pgt (tra cui Cascinazza ndr). Per noi questo Pgt è troppo rigido, troppo vincolistico non permette quella flessibilità che invece è il principio di base della legge regionale 12. Il documento approvato è un primo passo, un punto fermo da cui partire per il governo del territorio. Noi comunque non intendiamo scaricare cemento su Monza. Valuteremo con gli operatori interventi che portino soluzioni utili alla città restando all'interno dei 4 milioni e mezzo di metri cubi previsti dal Piano» .
E di questi metri cubi un piccolo assaggio è emerso subito in aula dove l'ex sindaco Michele Faglia ha puntato il dito su 40 modifiche già inserite nel Pgt nel giro di soli 60 giorni e di cui «non si capiscono né i criteri con cui sono state accettate - ha affermato Faglia- né dove stia l'interesse pubblico di alcune trasformazioni da aree standard o d'utilità pubblica in aree edificabili con un indice al massimo del consentito». Tra queste per esempio c'è la Villa Cappuccina, che, come ha ricordato con un insospettabile romanticismo Roberto Scanagatti (capogruppo Pd), è citata nel capitolo 20 dei Promessi Sposi. La villa , ubicata in via Marsala angolo via Mauri, era un antico convento dei Cappuccini (Lucia vi sarà inviata da Gertrude su suggerimento di Egidio per essere poi rapita dall'Innonimanto) e vanta un giardino storico messo a repentaglio da una volumetria edificabile senza precedenti. Insomma l'idillio è durato lo spazio di una notte.
Nota: eddyburg ha seguito molto da vicino l'evoluzione del "caso Monza" in particolare riguardo alla vicenda dell'area Cascinazza; per trovare i numerosi articoli su questo argomento il modo migliore è quello di digitare la parola chiave Cascinazza nella finestrella in alto a destra del motore di ricerca interno (f.b.)