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Costantino Cossu
Coste, sì al piano di Soru. Stop al cemento
19 Agosto 2009
La Sardegna di Renato Soru
“La Sardegna approva un piano all'avanguardia. Sconfitto il partito dei palazzinari”. Da il manifesto del 7 settembre 2006, con una precisazione

Per il partito del cemento è una disfatta. La giunta regionale sarda ha approvato ieri il cosiddetto piano paesaggistico. Costruire sulle coste devastando paesaggio e ambiente non sarà più possibile. Le nuove regole impongono una tutela rigorosa. Vietato costruire entro una fascia che si estende mediamente (un po' meno in alcune zone, un po' più in altre) per due km dal mare. Tutti i comuni dovranno dotarsi di un piano urbanistico, che dovrà essere sottoposto a una verifica di coerenza con il piano affidata alla Regione. Nelle zone di insediamento turistico saranno consentite esclusivamente opere di riqualificazione urbanistica, ad esempio la trasformazione di villaggi turistici in alberghi oppure la ristrutturazione di strutture abbandonate o in rovina. E il piano tutela anche le campagne, dove si potrà costruire solo in terreni estesi per almeno tre ettari e solo se si dimostra che chi edifica esercita su quel pezzo di terra un'attività di imprenditore agricolo. E' insomma un'inversione di tendenza netta rispetto al passato. L'obiettivo del piano, firmato da Edoardo Salzano, urbanista da sempre impegnato sul fronte ambientale, è quello di dare uno stop a un modello basato sulle seconde case e sui villaggi turistici. Ora dove non c'è niente non si potrà più costruire, e dove già è stato costruito si potrà soltanto riqualificare, eliminare gli scempi. La filosofia di fondo del piano è conservare le zone ancora intatte, indirizzando lo sviluppo turistico verso i centri urbani, con progetti di riconversione urbanistica degli insediamenti già esistenti. Per il presidente della giunta sarda, Renato Soru, non è stato semplice ottenere il consenso della sua maggioranza all'approvazione del piano paesaggistico. Le resistenze maggiori sono arrivate da una parte dei Ds, quella più legata a settori imprenditoriali che dal vecchio modello di sviluppo turistico hanno ricavato per anni utili sostanziosi. Alla fine di un lungo braccio di ferro Soru è riuscito a far passare la sua linea. La battaglia, però, non è ancora terminata. Raggiunto l'accordo di maggioranza che ha consentito all'esecutivo presieduto da Soru di approvare il piano, ora si apre la fase di definizione dei piani urbanistici comunali. Molti sindaci di centrodestra hanno già annunciato che faranno ostruzionismo. Tra le reazioni, quella di Roberto Della Seta, presidente di Legambiente: «Quello sardo è uno dei piani paesaggistici più avanzati e innovativi, in grado di proporre tutela e valorizzazione». A sostegno del piano anche Antonello Licheri, capogruppo Prc in consiglio regionale: «E' una bellissima notizia per la Sardegna e un pessimo affare per palazzinari senza scrupoli». E quanto pesante sia la sconfitta per i palazzinari lo dimostra la reazione rabbiosa del centrodestra. Ieri mattina alcuni consiglieri regionali hanno bloccato l'ingresso all'aula, transennando le porte con nastri di plastica con su scritto: «Vergogna!».

Precisazione

Il Piano paesaggistico regionale non è “firmato da Edoardo Salzano”. Il piano è il piano dell’amministrazione regionale, è stato redatto dall’Ufficio regionale diretto dall’ing. Paola Cannas, alla sua redazione hanno concorso alcune decine di tecnici e amministrativi, nonché (con i suoi consigli e documenti, e l’impegno personale di alcuni suoi membri) il Comitato scientifico. Salzano è stato il coordinatore del Comitato, ed è orgoglioso di aver partecipato a questo titolo alla formazione del più positivo documento di pianificazione redatto in questi anni, così difficili per quanti credono che il territorio sia un bene comune e che, per governarlo nell’interesse delle generazioni attuali e di quelle future, sia necessario amministrarlo con parsimonia e avvedutezza.

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