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Piero Craveri
Coppa America a Napoli: attuazione del PRG o speculazione?
29 Marzo 2004
Napoli
“Coppa America nel rispetto del piano-Bagnoli”: con questo titolo il Mattino pubblica, nella cronaca del 9 luglio 2003, un commento in cui Piero Craveri illustra con chiarezza il rischio incombente. Un appello con molte firme aveva sollevato la questione.

Che la Coppa America sia un'occasione che Napoli non deve perdere è opinione su cui davvero pochi possono dissentire. Altro è il modo con cui arrivarci. L'amministrazione comunale sta provvedendo a rispondere alle 81 domande poste dagli organizzatori della competizione. Tre sembrano essere le carte di Napoli. Il golfo garantisce condizioni di gara che sono simili a quelle di Auckland su cui è stata tarata la barca vincitrice della precedente competizione. In secondo luogo Napoli è fornita di tutti i requisiti sufficienti a reggere le trasmissioni del grande fenomeno medianico che la Coppa America determina. Ultimo, ma non secondario elemento, c'è una grande area disponibile, quella di Bagnoli, come base logistica.

Di quest'area si conoscono gli incresciosi ritardi con cui è proceduta l'opera di risanamento, e come essi potevano essere già iscritti nelle iniziali previsioni, dati i vincoli espliciti ed impliciti con cui fu costituita la società che doveva operare il disinquinamento. Sono stati spesi molti soldi, molti altri debbono essere spesi. C'è stato su ciò un contrasto tra gli enti locali e il governo che pare ora superato in una comune prospettiva di rilancio della città. Il modo con cui sigillare questa sorta di nuovo patto politico per Napoli sarebbe il cosiddetto «accordo di programma». Uno strumento amministrativo che semplifica le procedure, consente di procedere in deroga ai vincoli esistenti, abbrevia i tempi, dovrebbe comportare una maggiore efficacia nell'esecuzione dei progetti.

Sui poteri di deroga che un tale strumento comporta si sono elevate giustificate riserve. Deroga a che? Al piano urbanistico di Bagnoli approvato quattro anni fa dal Consiglio Comunale di Napoli, dopo un serio dibattito che è approdato ad una destinazione di quell'area largamente condivisa? E perché? Il piano urbanistico di Bagnoli contiene in se tutti gli elementi che possono soddisfare i problemi organizzativi della Coppa America.

L'idea, che è serpeggiata anche su qualche giornale, che gli organizzatori della manifestazione sono interessati ai possibili affari edilizi che potrebbero realizzarsi a Bagnoli, fuori da qualsiasi regola, è un'idea molto napoletana, che, per atavica arretratezza, non vede altra forma di profitto che la speculazione edilizia, anche dinnanzi ad un evento che, tra sponsorizzazioni, diritti mediatici e quant'altro, eleva su queste voci cifre a cui nessun guadagno di costruttore edile può sognare di raggiungere.

Il piano urbanistico di Bagnoli, senza essere speculativo, prevede una struttura alberghiera di 1500 posti letto, che non è poco, e un'edilizia abitativa per trecento mila mc, pari a mille alloggi. Il piano particolareggiato, ora all'approvazione del Comune, formalizza questo comparto con una vasta area di case a soli tre piani, che ricorda molto il Villaggio Olimpico di Roma, trasformato, subito dopo le Olimpiadi del 1960, in quartiere residenziale, ora uno dei più ambiti della capitale. Non si vede perché analogamente a Bagnoli non si avvii subito la realizzazione di questo comparto, per destinarlo durante la competizione ai team, alle trouppe televisive, ai servizi organizzativi e giornalistici, etc. Si aggiunga che la struttura alberghiera sempre nel piano, è collocata a ridosso della piattaforma a mare e l'area dell'edilizia abitativa poco distante. Polemiche inutili anche sulla piattaforma, che il piano prevede giustamente di smantellare, ma il termine può essere differito a dopo la competizione, con previe garanzie per tutti. Meglio ancora sarebbe realizzare il porto turistico previsto dal piano urbanistico di Bagnoli e garantire eventualmente la necessità di costruzione delle rimesse delle barche in competizione su di una parte residuale della piattaforma. Come si vede non c'è sostanziale incompatibilità tra il piano urbanistico di Bagnoli e le necessità della Coppa America. Se ritocchi funzionali e provvisori sono necessari, l'accordo di programma può provvedervi con indicazione motivata e specifica degli interventi.

Napoli ha una storia urbanistica che parla chiaro, le poche volte che ci si è mossi su una direttiva urbanistica, come fu il piano delle periferie, per l'azione del Commissariato post terremoto, si è fatto bene. Le molte altre volte che ci si è mossi su esigenze prevalentemente speculative si è determinato il grande disastro urbanistico della città.

Proceda subito il Consiglio Comunale a varare il piano particolareggiato di Bagnoli. L'eventuale accordo di programma potrà così procedere proficuamente con riferimento ad esso. Tutto ciò è possibile, mentre, con questa amministrazione, non dovrebbe essere neppure plausibile ricalcare il più cieco malcostume urbanistico della città.

Le previsioni urbanistiche per Bagnoli

Una immagine del PP di Bagnoli

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