Archistar per la Città della Salute. Per realizzare l’opera da 520 milioni di euro, destinata a trasferire l’Istituto dei tumori e il neurologico Besta a nord ovest di Milano di fianco all’ospedale Sacco, il governatore Roberto Formigoni vuole coinvolgere imigliori studi di architettura del mondo: «È il progetto d’edilizia sanitaria più importante d’Italia — dice —. Il bando di concorso sarà internazionale».
Con la firma al Documento preliminare di progettazione (Dpp), ieri è arrivato il via ufficiale al maxi-polo di Vialba alla presenza dei vertici dei tre istituti sanitari. L’investimento sarà realizzato in project financing: metà del capitale sarà messa a disposizione subito dalla Regione (228 milioni) e, in minima parte, dallo Stato (40 milioni); gli altri 250 milioni saranno resi disponibili dai privati che recupereranno l’investimento con la gestione dei servizi (come posteggi, mense e pulizie) e, soprattutto, con un canone di disponibilità a carico di Regione.
Il compito di trovare la copertura finanziaria integrale dell’opera (con l’intervento delle banche) e di avviare le procedure di gara, adesso è del consorzio Città della Salute e della Ricerca, creato ad hoc dal Pirellone e presieduto da Luigi Roth, che nel suo curriculum vanta la creazione della Fiera in soli 30 mesi. Il concorso sarà pubblicato, con ogni probabilità, entro febbraio ( www.consorziodellasalute. ai concorrenti sarà chiesto di mettere a disposizione i fondi mancanti e di presentare un progetto architettonico all’altezza delle aspettative. «La Città della Salute sarà una struttura che "gira attorno" al paziente e al suo percorso di cura — dice Roth —. Sarà un luogo in cui il cittadino si orienta con facilità». Come tutti gli ultimi sei ospedali costruiti, neppure in questo caso ci saranno i reparti: i pazienti verranno distribuiti piano per piano a seconda della gravità della malattia (modello Toyota).
Confermati i tempi di realizzazione della struttura, con l’inizio dei lavori nel 2012 e il completamento per l’Expo. «Sono tempi da record», aggiunge Formigoni. Le nuove costruzioni occuperanno 220 mila metri quadri per le attività di ricerca e di cura, nonché per le strutture dedicate ai familiari dei pazienti e ai ricercatori. Altri 70 mila metri quadrati saranno dedicati a parcheggi, impianti tecnologici e all’asilo nido aziendale. I posti letto complessivi saranno 1.405 (Besta 250, Tumori 505, Sacco 650), quasi cento in più degli attuali (Besta 223, Tumori 482 e Sacco 604). I lavoratori, 3.200 in totale, saranno mantenuti ai livelli attuali. Insiste l’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani: «Il progetto esalterà le eccellenze di ciascun istituto, cosa che altrimenti non sarebbe stata possibile».
Negli edifici attuali dell’Istituto dei Tumori e del Besta, al momento, è prevista solo la creazione di presidi ambulatoriali.
Ogni giorno intorno alla Città della Salute ruoteranno quasi diecimila persone, tra pazienti, familiari, medici, infermieri, fornitori. Di qui l’importanza dei collegamenti viabilistici. Gli attuali sono insufficienti. Tra le ipotesi più accreditate, quella di un metrò leggero dal costo di 300 milioni, che dovrà collegare Affori con Molino Dorino passando per l’area dell’Expo e, per l’appunto, dalla Città della Salute. Ma la decisione qui spetta al Comune di Milano.