Gentile Prof. Salzano,
noto con disappunto che in rete, sul suo website, ( vedere qui) ancora sopravvive o riappare, e con rilievo, la notizia, a firma di Vacchi Sandro, che io sarei in qualche forma coinvolto nel progetto del tunnel tra la Sicilia e l'Africa.
La notizia e' DESTITUITA DI OGNI FONDAMENTO, in quanto
1. NON SONO tra i progettisti solo perchè prima di essere Addetto Scientifico a Seoul lavoravo all'ENEA, lo stesso Ente (di 3700 persone) di La Mendola, lui sì tra gli ideatori del Progetto (io non ho mai scritto un rigo o fatto una moltiplicazione per questo progetto).
2. Non esiste PER QUANTO MI RIGUARDA alcun contatto tra Italia e Corea: nessuno mi ha mai chiesto niente in proposito (ne' coreani, ne' italiani) fino ad oggi da quando (gennaio 2005) ho preso servizio a Seoul, e MAI, dico MAI -, ne` prima in Italia o poi in Corea, ho avuto un incontro o anche solo una telefonata relativa anche lontanamente al Progetto.
Il mio lavoro a Seoul non è certo quello di seguire le vicende di un fantomatico tunnel (di cui non so nemmeno le caratteristiche tecniche), ma quello indicato nel website dell'Ambasciata di Corea alla voce cooperazione scientifica.
Questa storia del tunnel è ossessionante da quando il Messaggero su false indicazioni forse del La Mendola dell`Enea o del Lo Bue della Regione Sicilia (che non conosco se non attraverso UNA telefonata all`inizio del 2005 con la quale lo invitavo a tirarmi fuori da questa vicenda, causa per me di inutili perdite di tempo a causa di gente che, leggendo il sito, ancora mi chiama o scrive per avere dettagli) e lo stesso Messaggero ha pubblicato correttamente una mia lettera di estraneità alla vicenda (gliene allego il testo).
Anche l`Espresso ha nei mesi scorsi indicato la mia estraneita` al progetto.
Trovo francamente vergognoso che molti giornalisti mettano in circolazione notizie false (e talora tendenziose come nell` articolo in cui sembra che io, essendo siciliano, sia stato nominato Seoul per perorare la causa del tunnel facendo non chiare combriccole con i soliti siciliani di malaffare, mentre io sono arrivato qui avendo vinto un concorso del MAE ed il mio CV professionale e` in rete..) senza nemmeno preoccuparsi di una telefonata di verifica all'interessato assai facilmente reperibile. Ben diverso è stato ad esempio il comportamento della Giornalista Alessandra Viola a suo tempo del Sole 24-0re che prima di pubblicare mi ha chiamato e verificata l'infondatezza della notizia, il mio nome non è entrato in questa storia.
La prego cortesemente, pertanto di far rimuovere dalla rete l'articolo reperibile sul sito causa per me di fastidi e molestie, ed altri analoghi del suo website in cui si fa il mio nome in relazione al tunnel, tanto piu` che lo stesso Messaggero ha gia` pubblicato la mia lettera di smentita.
E faccio appello alla sua etica professionale invitandola anche a verificare, selo ritiene ancora necessario, la mia estraneità alla vicenda.
Sulla stessa rete ci sono molti altri riferimenti a me ed al mio lavoro da Seoul: per questi altri argomenti di S&T e di collaborazione bilaterale sono disponibilissimo a fornirle indicazioni (come è già avvenuto con altri suoi colleghi, es. R.Mameli de Il Sole-24 Ore).
Resto in attesa di suo cortese riscontro
Saluti
A.Tata, Addetto Scientifico Ambasciata d'Italia a Seoul
Caro ingegner Tata, l’articolo al quale lei riferisce è stato ripreso dalla stampa, come è abitudine di questo sito. La responsabilità è quindi della fonte indicata. Poichè eddyburg.it è non solo un “giornale” e una “rivista”, ma anche un archivio, non ritengo opportuno eliminare il pezzo che ella dichiara errato per la parte che la riguarda. Ritengo che sia sufficiente la pubblicazione di questa sua smentita e – per correttezza verso chi frequenta l’archivio eddyburg.it – il collegamento a questa sua lettera in calce all’articolo incriminato.
La ringrazio della precisazione