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Stefano Rossi
Citylife, duemila alberi tra i palazzi "Sarà il terzo parco della città"
14 Marzo 2007
Milano
Pochi arbusti annegati nel cemento dei grattacieli in Fiera: Gabriele Albertini li aveva chiamati "Central Park". La Repubblica ed. Milano, 14 marzo 2007 (f.b.)

C´è un piccolo bosco, sparpagliato sui 250.000 metri quadrati del vecchio recinto della Fiera in corso di trasformazione. Si tratta di 122 alberi, collocati per lo più come filari sui viali interni, per i quali non c´è più posto. Citylife, la società partecipata da Generali Properties, Ras, Fondiaria-Sai, Lamaro Appalti e Grupo Lar, ha deciso di non abbatterli ma di spostarli. Aceri, platani, querce e tigli troveranno una nuova collocazione in zona Bonola, vicino al Consiglio di Zona 8, in via Mafalda di Savoia, al Parco Pertini. Citylife si farà carico per tre anni della manutenzione.

Il trasloco, che è già cominciato e sarà concluso entro la fine della prossima settimana, costerà 200.000 euro ma il valore stimato delle piante, 25 specie diverse fra i 10 e gli 80 anni di età, è il doppio. La pianta più alta raggiunge i 25 metri, il diametro massimo è di 125 centimetri. In media, l´altezza è di 10 metri per un diametro di 30 centimetri. Altri 47 alberi, lasciati dove sono, continueranno a vivere nel nuovo insediamento di case e uffici, mentre 68 verranno abbattuti a causa del precario stato di salute.

L´operazione non è semplice. Le piante sono state potate per facilitare il trasporto, le radici protette da una grossa zolla di terra e disinfettate, il tronco è stato avvolto in fasce di iuta per protezione. Tutte sono state numerate e per ciascuna è stata indicata la parte esposta a nord, perché possano essere rimesse a dimora con lo stesso orientamento. Le funzioni vitali, come la produzione di linfa, sono infatti diverse a seconda dell´esposizione: «Se non si fa così, scoppia la corteccia», chiariscono gli agronomi.

Come le 28.000 lettere spedite al quartiere «per presentarci come nuovi vicini di casa e spiegare cosa faremo», dice Ugo Debernardi, presidente di Citylife, il trasloco degli alberi cerca di sopire le polemiche. Debernardi definisce «strumentale» la definizione di verde condominiale affibbiata dai comitati dei residenti a un parco che, «con 2.000 alberi, sarà il terzo in città per estensione». Citylife dichiara 130.000 metri quadrati, di cui 94.000 di parte più naturalistica (il cosiddetto core green). I comitati considerano parco solo questa porzione. Dalla Guida ai parchi e giardini di Milano del Comune risultano più grandi Parco Lambro e Parco delle Cave (entrambi 1.350.000 mq), Parco Forlanini (750.000), Parco Trenno (585.000), Parco Sempione (450.000), Montestella (370.000), Parco Trotter (200.000), Parco Alessandrini (172.000), Giardini Pubblici (160.000).

I residenti: "Non è così Il cemento è ancora troppo"

Luisa Rigobon, del comitato Residenti Fiera, con questa iniziativa migliora il bilancio ambientale del progetto Citylife?

«Rimane un´occasione persa per tutto il nordovest della città. Uno spazio verde significativo nell´area della Fiera fra Parco Sempione, Montestella, Boscoincittà, Parco delle Cave creerebbe un unico grande polmone contro l´inquinamento e l´emergenza caldo. Non bastano 86.000 metri quadrati (dopo le ultime correzioni al progetto sono in realtà 94.000, ndr)».

CityLife vi aggiunge 37.000 mq di piazze alberate, la sistemazione di aree comunali come il Vigorelli e le piazze Giulio Cesare e VI Febbraio, da chiudere al traffico. Il verde condominiale è calcolato a parte.

«La valutazione di impatto ambientale della Regione del 15 dicembre 2005, con importanti prescrizioni su viabilità, verde, urbanistica, è stata ignorata. Addirittura, il piano integrato di intervento è stato approvato il giorno dopo: si possono edificare 115 mq ogni 100 di superficie, l´indice normale è di 60 ogni 100».

L´iter amministrativo ormai è concluso.

«C´è ancora un tavolo aperto fra Comune, Fiera e Citylife. I comitati non sono ammessi ma noi continueremo a fare pressione sul Comune perché verde frammentato del progetto venga ricompattato e ampliato, riducendo l´edificato. Questo è un piano urbanistico che si proietta nel futuro, dato che sarà finito fra dieci anni, ridisegna un pezzo di città ma è stato concepito con una mentalità vecchia».

Se Citylife accettasse di "spalmare" le volumetrie su un´area più ampia, recuperando 65.000 mq che peraltro sono ancora di proprietà della Fiera, i comitati sarebbero soddisfatti?

«Sarebbe un´ottima soluzione. Stiamo raccogliendo le 1.200 firme necessarie per una udienza pubblica, come prevede lo statuto comunale, con la partecipazione dei cittadini e della giunta. Il progetto può ancora essere modificato».

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