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Andrea Montanari
Città della salute, Milano rilancia
23 Febbraio 2012
Milano
Conferma: indipendentemente dalla scelta specifica dell’area, il metodo sembra consolidato, riuso di superfici dismesse. La Repubblica Milano, 23 febbraio 2012 (f.b.)

Il derby tra Milano e Sesto San Giovanni sulla nuova sede per la Città della salute continua. Dopo la proposta del sindaco di Sesto Giorgio Oldrini (offrire alla Regione parte delle ex aree Falck ora di proprietà della Sesto Immobiliare per la realizzazione del progetto di fusione dell’Istituto dei Tumori, del neurologico Besta e dell’ospedale Sacco), Milano rilancia e propone la piazza d’armi della caserma Perrucchetti che, però, è di proprietà dello Stato. «Bene la proposta di Sesto, ma Milano si conferma disponibile al confronto con tutti i comuni dell’hinterland» precisa l’assessore comunale all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris. «Evitiamo le fughe in avanti» aggiunge l’assessore comunale ai Servizi Sociali Pierfrancesco Majorino. Ma il sindaco di Sesto Oldrini, anche lui del Pd, insiste: «È da anni - spiega che il centrosinistra dibatte sulla nascita dell’area metropolitana, poi quando si tratta di fare una scelta cambia strada». Oldrini non risparmia un’altra stoccata: «Il concetto di città metropolitana non può certo fermarsi dentro i dazi doganali. Altrimenti finisce che è peggio per chi vive dentro e per chi vive fuori»

Alle obiezioni del Comune e dell’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani (Lega) sulla «compatibilità ambientale» dell’area ex Falck, Oldrini, che ieri si è presentato alla stampa al fianco di Roberto Formigoni, risponde: «Saremo pronti, questa potrebbe essere un’operazione straordinariamente importante per allargare i confini di Milano». Il governatore conferma che Milano e Sesto sono in pole position, ma annuncia che la Regione deciderà il 7 marzo, quando si riunirà nuovamente il Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma della Città della Salute. «La scelta dell’area - anticipa - si baserà sulla possibilità di realizzare l’opera nei tempi più rapidi, con i costi più bassi e con tutte le garanzie di accessibilità e pulizia dei terreni che sono necessarie». Il sindaco di Sesto sembra convinto che riuscirà a spuntarla e fa sapere che il 1° marzo incontrerà già i tecnici della Regione e che l’architetto Renzo Piano potrebbe avere un ruolo nella realizzazione della "cittadella". Escono di scena, invece, le ipotesi dell’area del Parco sud, vicino all’area in cui sorgerà il maxi polo privato Cerba. L’area di Porto di Mare e del Canale navigabile Cremona-Po che sono già state giudicate impraticabili. Mentre solo ieri si è fatta avanti Novate Milanese con un’offerta che, però, deve essere ancora perfezionata.

L’annuncio di ieri è stato per la Regione anche l’occasione per fare il punto su un progetto annunciato da anni, che negli ultimi mesi sembrava essersi arenato. Il Pirellone infatti si era impegnato nel 2009 a mettere a disposizione 228 milioni di euro su un costo totale previsto di 520 milioni. Che nel frattempo è aumentato di 90 milioni tra tagli ai fondi dello Stato e spese affrontate nel frattempo. Come la realizzazione di tre vasche di laminazione a nord dell’area Vialba, che era stata scelta inizialmente; l’istituzione di due shuttle dedicati per il trasporto, e la realizzazione della viabilità locale per collegare l’ipotetica cittadella con la nuova Rho-Monza. Il tutto mentre l’Inps, proprietaria di quei terreni, non ha ancora fatto sapere le sue pretese, costringendo così la Regione a valutare altre opzioni. Tra due settimane il verdetto finale.

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