loader
menu
© 2024 Eddyburg
Romano Prodi
"Care amiche e cari amici..."
10 Febbraio 2007
Articoli del 2006
Una lettera del nuovo Presidente del consiglio, che sarà in piazza a Milano per ricordare con noi tutti il 25 aprile 1945. Dal sito romanoprodi.it

Care amiche, cari amici,

il 25 aprile che festeggiamo nelle piazze del nostro Paese ci rammenta, a 61 anni di distanza, il prezzo e il valore della libertà. Ci consegna il compito di mantenere viva la memoria dei fatti nella loro verità e delle migliaia di persone che, combattendo la buona battaglia, hanno aperto un’epoca nuova della nostra storia.

Tra le città liberate il 25 aprile 1945 c’è anche Milano, dove io pure sarò domani a ricordare la nostra rinascita di popolo libero e unito. E’ nell’unità nazionale che festeggiamo, proprio come allora, il bene supremo della democrazia. Per questo occorre una memoria che unisca e non divida. Una memoria che guarda al futuro, non alle recriminazioni e agli odii del passato.

E’ questo il significato di una festa che, come tante volte ci ha ricordato il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, scandisce e scandirà per sempre la vita della Repubblica nata dalla lotta di Resistenza. Quel 25 aprile del 1945 le numerose forze partigiane e comuni che variamente operavano sul territorio nazionale si unirono nell’abbraccio forte della vittoria, dopo la battaglia congiunta e sanguinosa contro l’occupazione nazista.

In quella lotta decisivo fu il contributo delle truppe degli eserciti alleati con l’apporto di alcune divisioni dell’esercito italiano, ai quali dobbiamo e vogliamo rendere onore e merito. Ma in quella lotta decisivo fu anche il contributo di popolo: delle donne e degli uomini che con coraggio, con eroismo, con generosità seppero mettere al primo posto il bene della propria Patria, la dignità dell’uomo, i propri ideali di libertà e giustizia. In loro c’era la speranza e la volontà di vivere essi stessi e di far vivere i propri figli in un Paese libero e giusto.

E’ ricordando quelle donne e quegli uomini che oggi penso ai nostri giovani. Ai quali rivolgo, con affetto, una raccomandazione. Non lasciatevi portare via la storia. Essa vi appartiene. Non lasciate che il sacrificio di chi ha vissuto prima di voi pensando anche a voi, venga dimenticato. Ricordiamo insieme i momenti che hanno fatto grande il nostro Paese; ricordiamo chi ha saputo sacrificare se stesso per farci vivere in questa Italia, uniti e liberi. Abituatevi a pensare all’Italia come alla Patria, leggete la costituzione repubblicana nella sua forza e nella sua indiscutibile attualità, scoprite il valore delle istituzioni democratiche che tutelano i nostri doveri e i nostri diritti, la libertà nostra e quella degli altri, anche di coloro che a quella lotta di liberazione non presero parte.

Ma questo 25 aprile rammenta a tutti noi anche l’urgenza di difendere la nostra Costituzione. La riforma costituzionale che la destra ha portato a conclusione senza un confronto parlamentare stravolge il senso del lavoro della Costituente del 1947 che seppe far prevalere l’interesse generale su quello delle parti e il bene di tutti sulle divisioni ideologiche. Per questo è importante ricordare in questa giornata che la partecipazione popolare al prossimo referendum sia la più ampia possibile e che il no a questa sbagliata riforma costituzionale arrivi da ogni parte d’Italia.

ARTICOLI CORRELATI
15 Febbraio 2007

© 2024 Eddyburg