Alla fine il partito trasversale animato dai politici casertani si è imposto. L’aeroporto di Grazzanise s’ha da fare. Lo afferma il consiglio regionale della Campania che ieri ha approvato due risoluzioni, una del Pd e una del Pdl, che in sostanza chiedono al Governo Monti di riconfermare la riconversione dell’ex aeroporto militare in aeroporto internazionale. Costerebbe almeno un miliardo di euro e sarebbe il terzo in meno di cento chilometri, insieme a quelli di Napoli Capodichino e Salerno Pontecagnano (per quest’ultimo meno di 50 passeggeri al giorno). Ma a dispetto dei dati sul traffico aereo, degli studi che scoraggerebbero un’impresa dalle spese titaniche e dell’alto rischio di infiltrazioni camorristiche negli appalti, centro-destra e centrosinistra campani sono sostanzialmente uniti nel promuovere la realizzazione dell’opera.
Vi. Iu.
Di questi tempi accade spesso che buone iniziative, spesso elaborate in anni migliori, vengano ripresentate in una logica, e per motivi, cattivi o pessimi. I media distratti, o complici con i nuovi presentatori, le ignorano o le lodano, quelli critici ne presentano solo il lato scandalistico, che è quello dell’attualità. Ci vogliamo sforzare – quando ne abbiamo gli elementi – non tanto di separare il grano dal loglio quanto di raccontare lo spessore e le “buone ragioni” iniziali di certe iniziative. Per evitare che con l’acqua sporca si getti anche il bambino, e che il modo arraffone con cui esse vengono riproposte le cancelli del tutto e per sempre. E’ il caso della proposta dell’aeroporto campano di Grazzanise.
La trasformazione dell’aeroporto militare di Grazzanise in aeroporto civile non è una novità, se ne parla da almeno quarant’anni. Da quando, nel piano regolatore di Napoli, si decise di dismettere l’aeroporto di Capodichino e di sostituirlo con quello di Grazzanise. A Capodichino, al posto dell’aeroporto, il piano regolatore, quello del 1972 e quello del 2004, prevedono un parco di nuovo impianto, una specie di grande central parck a servizio della sterminata e disastrata area metropolitana. Grazzanise, perciò, non sarebbe il terzo aeroporto della Campania in 100 chilometri come scrivono il Corriere della sera, Il Corriere del Mezzogiorno e il Fatto quotidiano, ma dovrebbe essere l’unico, Pontecagnano sarebbe giusto chiuderlo. Ma, come al solito, i piani regolatori, tamquam non essent. Devo aggiungere che Capodichino è fra i più pericolosi aeroporti del mondo, gli aerei in atterraggio sfiorano la reggia di Capodimonte (in alternativa, il Vesuvio), credo che sia l’unico aeroporto del mondo limitrofo a un centro storico, con un impatto acustico infernale sugli attigui quartieri fittamente abitati, che inutilmente protestano. Un parco pubblico al posto di un aeroporto è una cosa inconcepibile per la cultura politica italiana che ha l’horror vacui. Lo hanno fatto i tedeschi a Monaco, ma non sono questi gli esempi tedeschi che interessano. Infine, Grazzanise è già aeroporto e non ci sarebbe se non un limitatissimo consumo aggiuntivo di spazio aperto (ampiamente compensato dalla trasformazione a parco di Capodichino), è molto ben connesso alla rete su ferro, potrebbe addirittura essere l’unico aeroporto d’Italia connesso alla rete dell’alta velocità (che i geni delle FFSS hanno concepito alternativa al trasporto aereo e non integrata, come in Francia, Germania, eccetera).
Dispiace che Sergio Rizzo, sempre attento e ben documentato, queste cose non le sappia e dia conto solo di quanti intendono arraffare di tutto di più, Capodichino più Grazzanise più Pontecagnano. (v.d.l.)