Caro Eddyburg, Mi compiaccio, per l'articolo e per il Sito, che l'ha subito ripreso. Il riferimento è al pezzo di Piero Sansonetti, alle circostanziate critiche a Pansa, e a tutto il resto. Sentivo una forte sensazione di disagio, leggendo la dovizia di commenti totalmente e ottusamente (si: ottusamente, è l'unico avverbio possibile, malafede a parte) conformisti che hanno seguito la manifestazione di "shop surfing". Si sprecavano riferimenti a rapine, terrorismo, nefandezze varie, e ci si risparmiava qualunque riflessione che non fosse implicitamente la solita: così si spaventa il mitico "centro". Non mi ha stupito più di tanto la presenza, nella premiata schiera, anche del Serra (Michele, non Achille) di figiciotta memoria, che probabilmente ai tempi degli espropri proletari "veri" si cibava di slogan appunto figiciotti d'epoca, tipo "non vogliamo vetri rotti, ma la testa di Andreotti". Gusto superiore, senza dubbio, certo parto dell'allora organo culturale figiciotto, diretto da Nando Adornato, che così si preparava l'attuale luminoso futuro.
Stupisce invece rivederli tutti, diversamente sparpagliati, ma egualmente tozzi, sordi, faziosi. Perché lo capiscono sin troppo bene che questo "shop surfing" non è terrorismo, né la sua anticamera, ma comunicazione politica di alto livello. Loro non la sanno fare, sanno solo occupare tanto spazio con poca qualità comunicativa. Lo shop surfing ci dice invece efficacemente: guardate come sono vicine, le merci e i servizi, e guardate come ce le stanno portando via lontane, artificiosamente.
Se si vuole leggere qualcosa, si legga almeno il sito di San Precario, non la bile maldigerita di chi, parafrasando Guccini, "giovane non è stato mai". Qui sotto c'è il link, e basta.