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Paola D'Amico
Bovisa, nell'ex Gasometro il «Central Park di Milano»
6 Maggio 2013
Milano
Proprio il caso di dirlo: quando i cittadini svolgono un ruolo supplente rispetto al vuoto strategico delle istituzioni in materia urbanistica, che non è solo indici e metri cubi.

Corriere della Sera Milano, 6 maggio 2013 (f.b.)

Il sogno di un Central Park nella città della Madonnina riparte dagli ex Gasometri della Bovisa. Quel luogo — soprannominato «La Goccia» per la forma che prende, delimitato com'è dalle tratte ferroviarie — per oltre un secolo è stato uno degli epicentri dello sviluppo industriale, sede dal 1905 degli impianti che hanno fornito gas e illuminato la metropoli e sono oggi meravigliosi esempi di archeologia industriale in abbandono, è da qualche anno oggetto di un accordo di programma (non ancora chiuso) per nuovi insediamenti. Programma di sviluppo che un movimento nato dal basso, da qualche mese, sta mettendo con forza in discussione.

I cittadini di Bovisa, consiglieri di zona 9, architetti, urbanisti, tecnici delle bonifiche, urbanisti chiedono che in quell'area grande come cento campi di calcio, dove c'è un bosco centenario (oltre duemila gli alberi ad alto fusto censiti dal Corpo forestale dello Stato) non crescano nuove case ma natura. E sperano che invece di «investire energie in bonifiche costosissime si cerchino nuove strade come quelle del biorisanamento, dove è il verde a divorare gli idrocarburi», spiegano Leonardo Cribio (Rifondazione) e Vincenzo Agnusdei (M5S). Sono alti i costi della bonifica stimati per quell'area industriale, che ospitò un'infinità di fabbriche chimiche e metalmeccaniche: da 60 a 80 milioni di euro. Tredici li ha già versati il Politecnico, che lì ha messo radici tempo fa e spera di ampliarsi con un campus.

Altri 10 arrivano dal governo centrale, la metà stanziati lo scorso autunno nell'ambito del «Piano nazionale per le città». Entro l'estate gli uffici del settore Bonifiche del Comune dovrebbero concludere «l'analisi di rischio» degli inquinanti, mappati in anni di carotaggi. «Si faccia un gruppo di lavoro», dice il neonato comitato La Goccia, presente al tavolo del verde, riunitosi a Palazzo Marino. Con loro, la voce autorevole di Giuseppe Boatti, già docente del Politecnico. «Nella Goccia c'è un'area verde grande come il Parco Sempione — spiega —. Bovisa ha una potenzialità enorme, è un nodo al centro di una rete verde: al di là c'è il parco Verga e, oltre Villa Scheibler, il parco delle Groane. Verso il centro s'aggancia allo scalo Farini e con la destinazione a verde prevista si potrebbe realizzare una dorsale di 5 chilometri dalle Groane alla selva di grattacieli di Porta Nuova». Senza contare il polmone verde dell'ex Paolo Pini (oggetto anch'esso di piani edilizi), anello di congiunzione con il parco Nord. Il sogno di un Central Park meneghino non s'accontenta più di vivere sui social network.

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