Promette una città «a misura di bambino», dove «nessuno si senta solo o straniero». Una città «più verde e più vivibile» in cui il tema della sicurezza «rientrerà nel registro della normalità e non in quello dell´emergenza perenne». Una città «in cui non vi siano più abitanti senza casa e case senza abitanti» e che diventi «la capitale di un welfare che non lasci ai margini le persone anziane e quelle in difficoltà». È questa la Milano che il neo sindaco Giuliano Pisapia immagina per i prossimi cinque anni perché, spiega nel suo primo discorso alla città, «i milanesi hanno deciso di aprire una nuova stagione politica» e lui, insieme alla sua giunta, ha tutta l´intenzione di non deluderli. «Lavoreremo con impegno per ridare speranza a una Milano che vuole riprendere a crescere e alle famiglie che domandano nuove politiche sociali».
Sono le otto meno un quarto di sera quando Pisapia prende la parola nell´aula del Consiglio di Palazzo Marino di fronte alla nuova assemblea, insediatasi un paio di ore prima. Fra i banchi dei consiglieri, che hanno appena eletto Basilio Rizzo nuovo presidente dell´aula con l´appoggio compatto di tutta la maggioranza, solo due assenti: Riccardo De Corato per il Pdl e Francesco De Lisi per il Pd. In piedi, Pisapia scandisce le promesse del suo mandato. «Milano vuole ritrovarsi di nuovo unita intorno a un obiettivo comune - spiega - , vuole trasformare il sogno in realtà, vuole tornare a essere la capitale morale ed economica del nostro Paese». Per questo Pisapia si impegna a siglare un «nuovo patto per la città», definendo quella appena aperta «una legislatura costituente».
Un discorso ampio in cui, dopo aver ringraziato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il cardinale Dionigi Tettamanzi, il sindaco annuncia un vero e proprio cambio di passo rispetto alla precedente amministrazione: «Riprenderemo in mano le osservazioni al Piano di governo del territorio presentate dai cittadini», «tradurremo in atti di governo» gli indirizzi espressi dai milanesi ai cinque referendum ambientali, «rilanceremo i Consigli di zona e le scuole civiche». Fino alla stilettata conclusiva sulla disastrosa situazione economica del Comune: «Il primo esame conferma quanto già i revisori del Comune di Milano avevano rilevato e cioè che dal controllo sugli equilibri di bilancio emerge un andamento assai negativo delle entrate, che compromette l´equilibrio di bilancio sia di parte corrente che dei saldi utili ai fini del rispetto del patto di stabilità». E in materia di bilancio, ricorda che la sua squadra non avrà più auto blu, ma solo «piccole utilitarie in condivisione, utilizzate con la dovuta sobrietà» perché la scelta è quella «di rinunciare a quei piccoli privilegi che hanno contribuito a un fossato tra cittadini e i loro rappresentanti».
Alla fine l´aula, almeno la parte della maggioranza, applaude fragorosamente. «Siamo orgogliosi di vedere il centrosinistra al governo dopo 20 anni - commenta Carmela Rozza, nuovo capogruppo del Pd - . Lo spirito con cui affronteremo la nuova legislatura sarà quella del dialogo». Il grillino Mattia Calise, alla sua prima seduta, porta avanti i temi cari ai suoi sostenitori chiedendo «la diretta Internet non solo del Consiglio ma anche dei luoghi dove si prendono le decisione, come le commissioni consiliari». Manfredi Palmeri promette «una opposizione senza pregiudizi, ma che entri nel merito di tutte le questioni che interessano la città», mentre Matteo Salvini, capogruppo della Lega, attacca: «Pisapia comincia male prendendo in giro i milanesi con una bugia enorme sulle auto blu. Grazie alla Lega erano già state tolte, se si vuole fare di più che la giunta si impegni ad andare in metropolitana».