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Eleonora Martini
Bertolaso in trasferta promuove il brand Spa
16 Gennaio 2010
I tempi del cavalier B.
La Protezione civile Spa trasforma la tutela del territorio da diritto a servizio a pagamento. Su il manifesto, 16 gennaio 2010 (m.p.g.)

La Protezione civile Spa trasforma la tutela del territorio da diritto a servizio a pagamento. Su

il manifesto

Haiti è l'occasione giusta per mostrare al mondo l'ultimo gioiello del made in Italy, la neonata Protezione civile Spa. Forte della fresca nomina a «Sottosegretario incaricato del coordinamento degli interventi di prevenzione in ambito europeo ed internazionale rispetto ad interventi di interesse di protezione civile» (come recita il decreto legge istitutivo della Spa), Guido Bertolaso è già all'opera per esportare brand e know how della sua creatura.

Un modello messo a punto in otto mesi di sperimentazione dopo il terremoto dell'Aquila: «Siamo pronti a mettere a disposizione di tutto il mondo, e degli haitiani in particolare, - ha annunciato il nostro "uomo della provvidenza" all'indomani della tragedia caraibica - l'esperienza nell'ambito della ricostruzione che abbiamo acquisito in Abruzzo».

La campagna pubblicitaria per lanciare sul mercato la Società in house, già preposta per legge a produrre «utili netti» dalle operazioni di protezione civile, è cominciata: Bertolaso, nel suo doppio ruolo politico e amministrativo, ieri era in Giappone, a Kobe, a illustrare «l'esperienza italiana nella gestione dell'emergenza e della ricostruzione collegate al terremoto del 6 aprile». Nel frattempo, in Italia, l'annuncio dato e subito ritirato dal ministro Ignazio La Russa circa l'invio ad Haiti di una nave d'appoggio italiana, da scegliere tra la San Giusto, anfibia della Protezione civile, e la portaerei militare Cavour, è stato letto da alcuni dirigenti della Protezione civile come il risultato dello sgomitamento tra il Dipartimento e la Difesa per conquistarsi la massima visibilità sul campo.

La pubblicità, d'altra parte, è l'anima del mercato necessario alla Società per azioni che, ai sensi dell'articolo 15 del decreto legge 195 pubblicato in Gazzetta ufficiale il 30 dicembre 2009, diventerà una centrale privata di appalto dei lavori pubblici, ma che potrà lavorare anche per i privati e all'estero. Da noi lo farà in deroga a tutte le leggi e i piani regolatori vigenti e potrà agire sotto l'impulso di ordinanze emanate per ogni tipo di evento trasformato in stato d'emergenza, esautorando non solo le funzioni del parlamento, ma anche gli enti locali. Esattamente come è avvenuto a L'Aquila. Basta ricordare la frase di Berlusconi pochi giorni dopo il 6 aprile: «Per governare questo paese ho bisogno dei poteri della Protezione civile».

All'estero, invece, agirà sul modello americano della Fema, la Federal Emergency managment agency, che dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 e l'uragano Katrina del 2006 ha acquisito dal Congresso sempre più poteri tanto da essere definita «il governo segreto degli Stati uniti». E come la Fema, il cui brand impreziosisce ormai un particolarissimo merchandising dell'emergenza - aerei, elicotteri, prefabbricati in legno, ecc - commercializzati nel mondo, «anche la Spa di Bertolaso si prepara ad esportare il marchio del Biscione», per usare le parole di Antonio Crispi, segretario nazionale Fp-Cgil per la Protezione civile. La Spa, con un capitale iniziale di un milione di euro prelevato dal fondo della Protezione civile, acquisirà tutte le «funzioni strumentali» (non i compiti) del Dipartimento controllato dalla Presidenza del consiglio dei ministri, ossia subentra nella gestione di tutti i mezzi a disposizione del Dipartimento, centri funzionali, risorse tecnologiche, flotta aerea e quant'altro, tutto ciò che serve a seconda dell'evento che si dispone ad affrontare.

E quando Ionta annuncia che per costruire le carceri si servirà della Spa, dice semplicemente che i soldi per far fronte all'emergenza penitenziaria andranno a rimpinguare le casse della Società (che per il momento non può essere quotata in borsa). «Il fatto che la Spa possa accumulare utili ci dice che si passa dal concetto costi-benefici al concetto costo-ricavi - aggiunge Giovanna Martini, funzionaria di Protezione civile e coordinatrice del circolo Pd della Presidenza Cdm - la tutela della vita e del territorio diventano a pagamento». «Non sappiamo più se saremo funzionari pubblici che hanno giurato fedeltà alla Costituzione - lamenta Francesco Geri, ingegnere del Dipartimento - o procacciatore di affari per la Spa». «Qualsiasi intervento sul territorio, qualsiasi lavoro necessario alla prevenzione di qualunque tipo sono nelle mani della Spa. Che se entra in contenzioso con gli enti locali, per esempio, può avvalersi dell'avvocatura dello Stato», afferma Giovanni Ciancio, responsabile Cgil del settore emergenze della Protezione civile. «Per Silvio Berlusconi è il modo più semplice - conclude - per ottenere subito una sorta di premierato».

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