Berlusconi infatti ripete candidamente che l'Italia ha – sì – un alto debito pubblico, ma anche un basso debito e alti patrimoni privati, e che occorre tener conto della somma dei due per parlare dell'indebitamento di un paese.
I dati dei due debiti sono esatti, ma questa idea implica che, all'occorrenza e in caso di difficoltà dello Stato, i suoi debiti si possano pagare con patrimoni privati. Implica, cioè, che il debito dello Stato e il debito e patrimoni privati, siano vasi perfettamente comunicanti.
Se Berlusconi continua a raccontare questa storia dei due debiti, evidentemente ha in mente – cos'altro mai, se no, potrebbe avere in mente? – un meccanismo di travaso dei patrimoni privati nelle casse dello Stato, è questo sul pianeta da dove vengo io ha un nome: la patrimoniale.
Berlusconi dovrebbe essere consequenziale con ciò che dice e raccogliere il coraggio di proporla. Farebbe bene: assieme alle sue proposte sulla politica monetaria ed economica europea, avrebbe il programma di politica economica più a sinistra di tutte le altre coalizioni in questa tornata elettorale.
Se questo è quel che significa ciò che dice il personaggio, e se ciò che dice potesse mai essere preso al valor facciale, gli elettori di sinistra avrebbero motivi di prendere in considerazione di votarlo.