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Matthew Rosemberg
Aumentano i londinesi che vanno al lavoro su due ruote
22 Maggio 2006
Articoli del 2005
Un intreccio (speriamo virtuoso) fra Società, Politica, Città & Territorio. Da Yahoo News, 22 luglio 2005 (f.b.)

Titolo originale: More Londoners Ride Bikes to Work – Traduzione per Eddyburg di Fabrizio Bottini

LONDRA – I londinesi salgono sempre più numerosi in sella a biciclette e scooters, scegliendo di affrontare audacemente il groviglio del traffico armati di solo casco, anziché prendere la metropolitana o gli autobus, dopo le due serie di attentati.

Attraversare Londra su due ruote non è cosa per deboli di cuore: gli autobus che sovrastano, i taxi che tagliano la strada. Dunque l’aumento nelle vendite di biciclette e scooter – oltre alla quantità di persone che ha iniziato ad andare al lavoro a piedi – può essere un segno di quanto gravemente la capitale britannica sia stata scossa dalle esplosioni sulla rete del trasporto pubblico.

I commercianti del settore calcolano un incremento di quasi il 400% nelle vendite il 7 luglio, giorno dei primi attentati, come riferisce la Association of Cycle Traders. “A partire da quel momento, diciamo che realisticamente si può parlare di un probabile incremento fra il 40% e il 100%” dice Mark Brown, direttore dell’associazione.

Alcuni pendolari affermano di aver iniziato ad usare biciclette e scooters per paura, mentre altri parlano di una soluzione pratica, in una città sottoposta a ripetuti blocchi dopo che la prima ondata di attentati ha ucciso 56 persone.

”Ho usato il Tube per tutta la vita, senza pensarci” dice Harold Williams, trentaseienne che sta comprando una bicicletta venerdì. “Non mi piace nemmeno, andare in bici! Ma non saprei cos’altro fare”.

L’aumento dei ciclisti per le strade dopo il 7 luglio ha stipato le piste ciclabili, con quelli più esperti – come i fattorini – a sorpassare i novellini che frenano ad ogni minimo segnale di pericolo.

Da Evans Cycles in centro, il vicedirettore del negozio Mark Marshall dice di aver venduto 16 biciclette, il 7 luglio, quattro volte la quantità di un giorno normale. Le vendite sono risalite di nuovo giovedì, dopo la seconda ondata di attacchi.

Scooter World nella zona ovest della città vendeva cinque moto al giorno, più del normale, prima di esaurire le scorte dopo le esplosioni di giovedì: è la prima volta che il negozio resta senza scorte dall’apertura nel 2004.

”C’è gente di tutti i tipi che entra: studenti, giovani mamme con bambini, uomini d’affari. Un po’ di tutto” dice il commesso Mark Dawson.

La scelta della bici o dello scooter non è a buon mercato. I prezzi base sono di circa 350 dollari per una bicicletta, e casco, fanali e lucchetto si pagano a parte. Uno scooter in media costa più di 3.000 dollari.

Da Condor Cycles su Grey’s Inn Road, in un quartiere dominato da uffici legali, i clienti spendono da 525 a 700 dollari per una bicicletta, dice il direttore del negozio Greg Needham.

”Ci sono anche servizi in offerta: la gente viene a portarci bici che non ha usato per un po’, e le vuole rimettere in strada” dice.

Fuori da negozio, Harold Ayers guarda la vetrina soppesando le varie possibilità.

”Credoc he questi attentati ... possano essere una buona opportunità. Mia moglie insiste da tempo perché mi metta in forma” dice il trentaduenne professionista toccandosi la pancia.

Ma non tutti sono tanto entusiasti.

All’angolo della vicina Holborn Road, un fattorino in bici dice che i nuovi venuti sono “degli idioti ... non sono capaci di andare in giro”. Il semaforo scatta sul verde e lui se ne va, prima di dirmi come si chiama.

Nota: il testo originale sul sito di Yahoo News (f.b.)

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