La maratona consiliare che ha consentito l´approvazione definitiva del piano regolatore segna un passo consistente di Napoli verso la normalità. Un passo tanto più importante in quanto viene in una fase surriscaldata della vita cittadina, che ha fatto ipotizzare in più di una circostanza una caduta della tensione innovatrice avviata con la prima giunta Bassolino.
L´adozione del documento segna anzitutto un successo di Vezio De Lucia, che ne ha disegnato l´impostazione e si è dovuto sorbire non poche critiche per aver rinunciato a strumenti, come il piano strategico, considerati più agili e moderni, in favore di un saldo e articolato quadro di legalità: la vera grande innovazione in una città che delle regole stracciate o inapplicabili aveva fatto a lungo la sua principale cifra urbanistica. Altro protagonista del successo è Rocco Papa, che ha gestito la ponderosa eredità di De Lucia con diplomatica e tranquilla determinazione. Né va dimenticata la capacità collettiva esibita dall´ufficio urbanistico comunale, che ha svolto con grande cura ed eccellenti risultati un´impressionante mole di lavoro.
Ma, se questi meriti si colorano in parte di tinte professionali, vi è un indubbio merito politico da attribuire al consiglio nel suo insieme. Perché, al di là delle lentezze e degli scontri esibiti, ha finalmente espresso il segno di una volontà di decidere nell´interesse comune della città. Un sussulto di dignità, applicato per di più a un buon documento.
Il piano uscito dal consiglio mostra solo ritocchi marginali rispetto alla stesura originaria. E´ stato opportunamente respinto un tentativo dell´ultima ora di lasciare aperta la porta a un futuro intervento di ristrutturazione di qualche ambito del centro storico; il vecchio edificato potrà invece, grazie alla minuta classificazione tipologica, essere oggetto degli interventi consentiti senza i ritardi e i rischi di ulteriori passaggi. E´ stato, intanto, sollecitato il piano esecutivo già previsto che dovrà concretizzare le condizioni per il risanamento e l´attrattività di Napoli Est.
E sono stati correttamente rinviati alla scala regionale e alla negoziazione con altri protagonisti territoriali la delocalizzazione dello scalo aeroportuale e quella dei depositi petroliferi. Sullo sfondo di queste ultime decisioni, del resto, si muovono alcune apprezzabili iniziative già assunte da Provincia e Regione: studi e documenti ai quali l´area metropolitana fa da spazio pertinente di riferimento.
Il governo cittadino, comunque, non può affatto riposarsi sugli allori delle decisioni appena assunte. Incombe la severa scommessa del progetto esecutivo di Bagnoli, con le quotidiane tentazioni di aprire nell´urbanistica per i cittadini e per la quotidianità qualche breccia speculativa motivata da occasioni più o meno "straordinarie". Del resto, ora che il piano c´è, la sfida più seria è proprio quella di farne una serena normalissima gestione, cogliendone le opportunità e suscitando interlocutori validi per trasformarlo in un efficace strumento di vaglio e promozione. Cominciano già a manifestarsi i segni di interessi rilevanti, anche a livello internazionale, e non ci sono più alibi per non affrontarli, verificandone la compatibilità.
PASQUALE COPPOLA
Mille case in più e meno servizi nel Centro direzionale, incentivi per i costruttori che investono in aree degradate del centro storico, una Società di trasformazione urbana (Stu) come a Bagnoli per rilanciare l´economia nell´area Est. Sull´aeroporto di Capodichino deciderà la Regione, che sarà coinvolta anche in un accordo di programma per delocalizzare i depositi petroliferi dalla zona orientale.
«Hanno vinto la città e il Consiglio» urla di gioia il sindaco Rosa Russo Iervolino. Passa alle 8 del mattino in consiglio comunale il nuovo piano regolatore che completa il ridisegno della città (la variante per Bagnoli risale al 1996). Passa il piano in seconda lettura e ora manca solo il visto del presidente della Regione per renderlo efficace. Un piano avviato negli anni '90 dall´ex assessore Vezio De Lucia, condotto in porto dal vicesindaco Rocco Papa («siamo l´unica grande città a varare il Prg») e accompagnato in ogni sua fase da Roberto Giannì, coordinatore del Dipartimento urbanistica. Dopo una maratona di dieci anni e ventuno ore (tanto è durata l´ultima seduta) vota a favore il centrosinistra, dicono no Forza Italia e il consigliere Mario Esposito (unità delle sinistre) mentre An esce dalla Sala dei Baroni. Un piano che si divide in due blocchi: una parte normativa e una mozione di indirizzi (favorevoli centrosinistra e Polo, contrario solo Esposito) che è un concentrato di compromessi.
Capodichino - Nella parte normativa il Comune conferma la delocalizzazione, ma in un emendamento votato assieme da Ulivo e Polo si legge tutt´altro: «Le scelte devono tener conto del piano aeroportuale campano». La scorsa settimana, singolare coincidenza, la giunta della Regione ha presentato assieme a Forza Italia lo studio di fattibilità in cui è previsto un city airport.
Centro storico - Ulteriormente ampliato a 1900 ettari comprendendo quanto edificato fino al '43, il centro storico è sottoposto alla normativa dell´analisi tipologica degli edifici. Una normativa quasi esclusivamente per intervento diretto. Fin qui tutto confermato. Ma segue la mozione che rende felici i costruttori: «Il Comune provvederà alla redazione di piani integrati concentrando nelle aree degradate le risorse disponibili».
Centro direzionale - Un ribaltone. Nell´area da completare era previsto il 70 per cento per i servizi e il 30 per le residenze. Ora il rapporto è fifty-fifty.
Napoli Est - La novità è nella mozione che «impegna il sindaco a presentare un piano esecutivo per l´area Est da portare all´approvazione del Consiglio nel più breve tempo possibile».
Depositi petroliferi - La parte normativa conferma la delocalizzazione. Altro discorso negli indirizzi: «Il trasferimento comporta un piano con la Regione e i Comuni che ospiteranno i nuovi impianti». E ancora: «Saranno definite forme transitorie di prosecuzione delle attività di stoccaggio» accogliendo una richiesta degli industriali.
Ponticelli - Lievitano da 0.1 a 0.5 metri cubi per metro quadrato le cubature per realizzare una megastruttura commerciale. Su questo punto ha votato contro il presidente del Consiglio, il diessino Giovanni Squame. Proprietaria dei suoli è la società Vignale.
I francesi - Un piano che a pieno regime, in uno studio del Politecnico di Milano, prevede sedicimila posti l´anno nell´edilizia. Ieri il vicesindaco Papa ha ricevuto una delegazione dell´ambasciata francese interessata a realizzare alberghi, porti, insediamenti industriali e sistemi di trasporto.
Bagnoli - Il ministro Tremonti ha firmato il decreto che sblocca 75 milioni di euro per completare la bonifica dell´ex Italsider. Ora l´atto passa alle Camere. La Iervolino ha parlato ieri con Pera e Casini e domani sarà in Parlamento.
Le vicende e i materiali sulla pianificazione a Napoli nel sito della Casa della città