Le ruspe sono pronte, ma gran parte delle demolizioni nel cuore dell'Appia Antica come nel Centro storico restano bloccate. «Sono oltre mille gli abbattimenti da effettuare - precisa Massimo Miglio che guida l'ufficio antiabusivismo della Regione Lazio - ma finché l'Uce non rilascia il provvedimento di reiezione non possiamo intervenire». Così richieste di condono palesemente abusive o finte restano congelate nei cassetti dell'ufficio comunale e si allungano i tempi per veder realizzato il progetto di un grande parco dell'Appia Antica senza abusi edilizi. E se sono mille gli abbattimenti sulla carta, di questi ben 43 potrebbero subito essere realizzati.
Si va da strutture completamente fuorilegge nella riserva della Farnesiana come nel caso della Posta nel Borgo a oltraggi a monumenti lungo l'Appia Antica fino a ville, dependance o piscine abusive nella riserva Torlonia, via di Torricola e via Ardeatina. È tutto però fermo, bloccato dalle domande sospese all'Uce. «Il Comune non ci ha dato i soldi e abbiamo risolto con le convenzioni, non c'è nessuna collaborazione ma fanno ostruzionismo per impedirci di fare il nostro lavoro, in più ora c'è anche il sabotaggio amministrativo - ribadisce Andrea Catarci, presidente del municipio XI - La nostra proposta è quella di dare ai dirigenti tecnici del municipio, almeno nei territori dove ci sono le aree vincolate, la facoltà di respingere i condoni lì dove sono chiaramente strumentali. Si dovrebbe modificare il regolamento, visto che l'Uce non funziona».
Un'operazione che, grazie all'accordo tra l'ufficio antibusivismo della Regione, la soprintendenza statale di cui è responsabile per l'Appia Rita Paris e l'Ente parco, presieduto dal professor Adriano La Regina, ha già portato all'abbattimento di 10 mila metri cubi in dieci mesi. Basta ricordare i casi più eclatanti di nomi noti: come Gaucci nella cui villa è stata demolita la soprelevazione della casa e durante il sopralluogo sono stati scoperti cinque abusi aggiuntivi via Appia perché si volevano realizzare dei manufatti ma erano solo depositi a cielo aperto nel cuore dell'Appia; come Scarpellini che aveva organizzato un parcheggio per 140 macchine a disposizione della vil43 la per eventi; Mangano o Cavicchi che aveva fatto costruire un supermercato in via Appia Antica 1280; Poli che aveva realizzato un prefabbricato sopra le Fosse Ardeatine e sbancato la collina per aprire un passo carrabile. «Chiediamo che siano risolti tutti i casi per i quali viene espressamente richiesta la reiezione - incalza Miglio - Non si può pensare che un ufficio plurindagato e posto sotto sequestro fermi tutto il nostro lavoro che è una battaglia per la legalità». L'Uce latita e anche nel municipio I presieduto da Orlando Corsetti le demolizioni sono ferme. «Stiamo ancora aspettando il via libera per abbattere tre o quattro canne fumarie illegali o terrazzi abusi all'Aventino e a San Saba dove sono stati costruiti mini appartamenti.