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Appello per riprogettare la tramvia a Firenze
6 Gennaio 2009
Firenze
Documento di Italia Nostra e altre associazioni sulle nuove linee di tram a Firenze. Con una postilla

Due sì alla moratoria per le linee 2 e 3 della tramvia

Italia Nostra, Associazione piazza della Vittoria, Associazione Linea 3, Coordinamento dei comitati dei cittadini dell’area fiorentina

A Firenze dal 2004 è stata avviata la costruzione di una linea tranviaria, la Linea 1, che collegherà la Stazione di S.M. Novella con Scandicci. La linea 2 – per l’Aeroporto - e la Linea 3 – per Careggi - sono in via di progettazione definitiva e se ne sono già avviati i lavori preliminari.

Con il Referendum consultivo indetto per il 17 febbraio dovremo dire sì o no alla sospensione delle linee 2 e 3. Lo scopo è quello di avviare un ripensamento complessivo sia del sistema tranviario che del trasporto pubblico a Firenze.

Questa Amministrazione comunale non ha mai attuato un vero confronto con i cittadini sull’opportunità o meno di costruire una tramvia, non ne ha mai discusso i tracciati e non ha mai cercato di affrontare e risolvere i disagi e i problemi prodotti da un’opera del genere.

L’assenza del confronto con la città genera mostri: infatti è possibile verificare che le sistemazioni preliminari già realizzate sono di una desolante modestia progettuale e di un devastante impatto territoriale e ambientale. A monte di qualsiasi progetto esistono invece dei vincoli inevitabili di natura ambientale, storico-artistica, urbanistica che qui non sono stati preventivamente individuati o “considerati”. Una volta che i problemi, i gravi danni al centro storico e al verde consolidato emergeranno non ci sarà più alcuna possibilità di recupero con soluzioni alternative valide.

Questo modo di procedere ha acutizzato il conflitto con una parte rilevante della cittadinanza. I nostri amministratori hanno trasformato il confronto sui fatti, da noi più volte sollecitato, in rissa ideologica che favorisce la logica degli schieramenti (destra o sinistra?) e impedisce qualsiasi sereno e serio confronto.

Gli amministratori ingenuamente attribuiscono alla sola presenza del tram il potere miracoloso di ridurre il traffico privato su gomma, senza effettuare alcuna verifica del progetto e senza affrontare il problema della mobilità nel suo complesso.

Ribadiamo: la forte politicizzazione che ha assunto il dibattito rischia di impedire la conoscenza ed una seria discussione dei progetti.

Per tutto ciò, pur non avendo promosso noi il Referendum, partecipiamo alla campagna referendaria a favore del sì considerandola comunque un’importante occasione data ai cittadini per esprimersi.

Noi siamo per il completamento della Linea 1 e per una moratoria delle Linee 2 e 3 in modo da ripensare tutto il sistema del trasporto pubblico.

A Firenze la congestione cronica da traffico è aggravata da un’alta domanda di mobilità, ben al di là della dimensione della città, sia per la presenza di un turismo globale invasivo e poco governato, sia per un’espansione edilizia incontrollata che ha disseminato abitanti e attività a grande distanza tra loro.

Noi sosteniamo il potenziamento del trasporto pubblico, ma siamo anche per la riduzione del bisogno di mobilità indotto dalla speculazione immobiliare che sta svuotando la città e condannando i suoi ex cittadini ad una vita da pendolari.

Per creare vere alternative al mezzo privato però bisogna rinunciare all’idea che esista un rimedio unico ed evitare infatuazioni o demonizzazioni per questa o quella soluzione. Non c’è esempio europeo che valga se non si parte da un’approfondita conoscenza delle esigenze della propria città.

La nostra opposizione non è alla tramvia in sé ma a questo progetto che riteniamo sbagliato, oneroso e imposto alla citta’.

Ecco 10 ragioni per rimettere in discussione le linee 2 e 3

- il sistema tranviario che si vuole realizzare è costituito da tracciati concepiti 15 anni fa per una metropolitana. è un trasporto di superficie pesante, rigido, inadeguato per la città di firenze.

- il progetto è limitato allo spazio adiacente ai binari senza riqualificare lo spazio pubblico circostante. mancano interventi contestuali sul sistema della circolazione, sul sistema della sosta e sulla rete di autolinee.

- ad opera finita avremo tre linee radiali imperniate sul nodo S.M. Novella – Fortezza che aumenteranno la congestione dell’area centrale, senza soddisfare i collegamenti con importanti funzioni metropolitane e i collegamenti intercomunali diretti (attraversamento di Firenze).

- stiamo verificando che ovunque passi questa tramvia gli alberi, anche adulti, vengono abbattuti. Il patrimonio arboreo esistente deve essere un’invariante di progetto, non la prima cosa da eliminare. Il prolungamento fino al Meyer produrrà l’ ulteriore taglio di un centinaio di alberi.

- l’abbattimento degli alberi, anche di quelli difesi da vincolo di legge, e i numerosi sottopassi, compromettono l’impianto storico del Poggi e i suoi prolungamenti moderni.

- il paesaggio urbano di Firenze ne uscirà stravolto, come già avvenuto nella zona di Porta al prato e delle Cascine.

- il tram “Sirio” di 32 m. è fuori scala per la città storica. L’impatto sarà dato sia dalla linea aerea (4 km. di fili e centinaia di pali) sia dall’ingombro e dalla frequenza dei convogli. La posa dei binari, costosa e con spesse fondazioni, è da considerarsi irreversibile per il centro storico di Firenze, patrimonio dell’Unesco.

- il tratto della Linea 2 che transita dal Duomo è dannoso anche perché finisce in modo irragionevole in piazza della Libertà dove metterà in crisi un nodo delicatissimo della viabilità cittadina, compromettendo una delle piazze più significative del Poggi.

- la diminuzione dell’inquinamento e del traffico automobilistico, che comunque alla fine non supererà l’8-10%, avverrà solo se e quando tutto il sistema della mobilità funzionerà.

- è da considerare che gli abitanti della zona Cure, dei quartieri a sud e a est non saranno serviti dalla tramvia.

la costruzione della Linea 1 con i costi raddoppiati e con ben 63 varianti dimostra che i progetti vengono elaborati in modo sommario. Questa “navigazione a vista” elevata a sistema è inaccettabile, è priva di qualsiasi studio di impatto ambientale e tale da vanificare ogni criterio di trasparenza

- l’aver affidato ad un “project financing” la delicata progettazione delle linee 2 e 3 significa addossarne il debito alla collettività, che dovrà compensare il mancato incasso alla società di gestione.

ed ecco alcune proposte alternative

- elaborare un Piano organico della mobilità di tutta l’area, anche mettendo in discussione scelte urbanistiche centralizzatrici ed invasive recentemente riconfermate dagli strumenti di pianificazione adottati

- mettere in atto una migliore utilizzazione dell’infrastruttura stradale e una razionalizzazione dei sistemi e dei servizi esistenti a scala metropolitana, da definirsi prima e non dopo la costruzione della tramvia.

- liberare il centro storico dal traffico fin da subito, limitando al massimo il suo attraversamento da parte delle linee di autobus e rinnovando profondamente il sistema di Trasporto Pubblico Locale.

- Pretendiamo il rispetto della ztl.

- prevedere il potenziamento di servizi di bus ecologici per il centro con penetrazione a staffa.

- attuare contemporaneamente tutte le misure utili al rafforzamento della mobilità elementare, in particolare di quella ciclabile, individuando una rete di aree e di corridoi ciclopedonali protetti

- verificare la necessità delle linee 2 e 3 valutando ipotesi diverse di collegamento metropolitano, basandosi sull’esteso sistema ferroviario in parte inutilizzato (si pensi solo al tratto Cascine - Leopolda), eventualmente completato da rami tranviari o utilizzando altri mezzi o infrastrutture adatte alle caratteristiche della città.

- aprire il confronto con la cittadinanza su progetti di tramvia, anche alternativi tra loro, fatti conoscere in modo semplice e comprensibile.

Anche la tramvia, da mezzo di trasporto pubblico, può trasformarsi in strumento di declino ulteriore.

La parola d’ordine di chi sostiene questo progetto, “cambiare o declinare”, la facciamo nostra: cominciamo a cambiare il progetto di tramvia, le sue modalità di costruzione e di finanziamento.

Nel XXI secolo modernità vuol dire rispetto dell’ambiente e qualità della vita

votiamo sì per fermare le linee 2 e 3!

votiamo sì per garantirsi le scelte, per garantirsi il futuro, per una vera partecipazione!

Primi sottoscrittori.Prof. Leonardo Rombai, Prof. Giorgio Pizziolo, Prof. Mariella Zoppi, Maria Rita Signorini, Arch. Luciano Ghinoi, Maria Rita Monaco, Arch. Paolo Celebre, Prof. Mario Bencivenni,Dott. Domenico de Martino, Tiziano Cardosi, Prof. Luigi Zangheri, Prof. Mauro Cozzi, Arch. Gabriella Carapelli, Arch. Rinaldo HoffmannRomano Romoli(Casa dei Tessuti, via dei Pecori), Prof. Marco Dezzi Bardeschi, Dott. Lara Vinca Masini, Prof. Rosetta Raggianti Prof. Carlo Carbone, Prof. Francesco Pardi

Postilla

L’intenzione dell’appello non è quella di rinunciare al tram, ma di ottenere un progetto decente, quindi ben diverso da quello approvato dal Comune. Forse sarebbe stato più efficace chiedere sostanziali miglioramenti del progetto anziché chiedere la moratoria, cioè la sospensione sine die dei lavori. Ma ciò avrebbe richiesto un dialogo con l’amministrazione, che non sembra esserci stato. Finché l’atteggiamento di chi governa è “prendere o lasciare”, ci sono poche speranze per una migliore democrazia e una migliore città

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