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Riccardo Chiari
Anche Sesto boccia l’aeroporto
16 Luglio 2015
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«Il Pd di Sesto Fiorentino si ribella al progetto di Renzi di fare del Vespucci uno scalo intercontinentale. Verso la sfiducia della sindaca Sara Biagiotti, del giglio magico. Nel mentre Marco Carrai va alla guida di Toscana Aeroporti».
«Il Pd di Sesto Fiorentino si ribella al progetto di Renzi di fare del Vespucci uno scalo intercontinentale. Verso la sfiducia della sindaca Sara Biagiotti, del giglio magico. Nel mentre Marco Carrai va alla guida di Toscana Aeroporti». Il manifesto, 16 luglio2015
Qual­cosa si è rotto? Anche se lo schiac­cia­sassi dell’aeroporto “made in Renzi” va avanti, l’assoluto non­sense di un nuovo scalo inter­con­ti­nen­tale in un’area den­sa­mente urba­niz­zata sta pro­vo­cando crepe impen­sa­bili. L’ultima è la ribel­lione di una parte deci­siva del Pd di Sesto Fio­ren­tino. Una presa di posi­zione che mar­tedì potrebbe por­tare alla caduta della sin­daca Sara Bia­giotti, socia fon­da­trice del giglio magico. Per Sesto­grad, comune fedele alla linea dal 1945, equi­vale a una rivo­lu­zione. Ma nel cal­colo fra il dare e l’avere, i 50mila sestesi pen­sano di aver già dato abba­stanza accet­tando in casa il maxi ince­ne­ri­tore di Case Pas­se­rini. Men­tre non hanno mai nasco­sto il dis­senso al maxi amplia­mento del Vespucci pro­get­tato da Toscana Aero­porti, crea­tura di Marco Car­rai e del potere ren­ziano. In alleanza, stra­te­gica, con Eduardo Eur­ne­kian e Roberto Naldi di Cor­po­ra­ciòn Ame­rica.
A Pisa, dove l’aeroporto inter­con­ti­nen­tale toscano c’è da un pezzo, la sini­stra di Una città in Comune e Rifon­da­zione ha fatto la radio­gra­fia del cda di Toscana Aero­porti, votato in que­ste ore dai soci della nuova società unica aero­por­tuale. Soci che si chia­mano Cor­po­ra­ciòn Ame­rica Ita­lia (51,13%), So.Gim (5,79%), Fon­da­zione Ente Cassa di Rispar­mio di Firenze (6,58%), Regione Toscana (5,03%), Pro­vin­cia di Pisa (4,91%), Fon­da­zione Pisa (4,57%), Camera di Com­mer­cio di Firenze (4,51%), Comune di Pisa (4,48%) e Camera di Com­mer­cio di Pisa (4,17%).

“L’operazione – osserva la sini­stra pisana che ha bat­tez­zato il suo docu­mento “Tutti gli uomini del pre­si­dente” — porta ai ver­tici una galas­sia di figure legate diret­ta­mente all’attuale pre­si­dente del con­si­glio: pre­si­dente diventa Marco Car­rai, con lui Jacopo Maz­zei, (pre­si­dente dell’Ente CariFi) e Leo­nardo Bas­si­li­chi (pre­si­dente della Camera di com­mer­cio di Firenze e ad dell’azienda omo­nima). Tutti soste­ni­tori della Fon­da­zione Big Bang, che ha finan­ziato le cam­pa­gne di Renzi e la ker­messe della Leo­polda. Senza dimen­ti­care Eli­sa­betta Fab­bri, ad del gruppo Sta­rho­tels, nomi­nata l’anno scorso dal governo Renzi mem­bro del cda di Poste Ita­liane”.

Il pac­chetto di mischia di Toscana Aero­porti è, come si vede, robu­sto. E ha l’aiuto dell’Enac, l’Ente nazio­nale avia­zione civile, pronta a ricor­rere con­tro la deci­sione presa lo scorso anno dalla Regione Toscana di limi­tare la lun­ghezza della nuova pista a 2.000 metri. Men­tre Enac — e Toscana Aero­porti – la vogliono lunga 2.400 metri. Più altre cen­ti­naia di metri di vie di fuga e altri “accor­gi­menti tec­nici”. Uffi­cial­mente per motivi di sicu­rezza. Nei fatti crendo un dop­pione del’aeroporto inter­con­ti­nen­tale Gali­lei di Pisa.

Sulll’intero pro­getto dovrà arri­vare il giu­di­zio sulla Valu­ta­zione di impatto ambien­tale. Nelle cui pie­ghe sono arri­vate le osser­va­zioni dell’Università di Firenze, il cui Polo scien­ti­fico e tec­no­lo­gico è a un tiro di schioppo dal Vespucci. “Mal­grado l’Università di Firenze – replica infa­sti­dito Car­rai — gli ultimi quat­tro governi (di destra e sini­stra) hanno deciso di rite­nere stra­te­gico il sistema aero­por­tuale for­mato da Firenze e Pisa, e l’Ue lo ha inse­rito nella Rete Ten-t come nodo Com­pre­hen­sive”. Ma il mano­vra­tore più stiz­zito è Roberto Naldi, neo vice­pre­si­dente di Toscana Aero­porti, che ha bol­lato come “man­cante di dati scien­ti­fici” una pun­tuale radio­gra­fia delle enormi cri­ti­cità dell’operazione fatta dall’urbanista Ila­ria Ago­stini.

“In realtà – replica Clau­dio Greppi della Rete dei comi­tati per le difesa del ter­ri­to­rio e dell’ambiente – di dati scien­ti­fici ce ne sono fin troppi. I pro­fes­sori dell’ateneo fio­ren­tino che hanno redatto il cor­poso pacco di osser­va­zioni a nome del ret­tore hanno ela­bo­rato un docu­mento di 300 pagine, arti­co­lato in 11 osser­va­zioni e un con­gruo numero di alle­gati tec­nici. E chiu­dono il loro lavoro segna­lando, per giunta: ‘Si ritiene che, già sin d’ora, nella pro­ce­dura di valu­ta­zione dell’impatto ambien­tale rela­tiva al pro­getto, siano rile­va­bili evi­denti pro­fili di ille­git­ti­mità, tali da giu­sti­fi­care un parere nega­tivo da parte dell’autorità com­pe­tente’”. Tutti mec­ca­ni­smi che a Sesto Fio­ren­tino sono ben conosciuti.

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