“L’operazione – osserva la sinistra pisana che ha battezzato il suo documento “Tutti gli uomini del presidente” — porta ai vertici una galassia di figure legate direttamente all’attuale presidente del consiglio: presidente diventa Marco Carrai, con lui Jacopo Mazzei, (presidente dell’Ente CariFi) e Leonardo Bassilichi (presidente della Camera di commercio di Firenze e ad dell’azienda omonima). Tutti sostenitori della Fondazione Big Bang, che ha finanziato le campagne di Renzi e la kermesse della Leopolda. Senza dimenticare Elisabetta Fabbri, ad del gruppo Starhotels, nominata l’anno scorso dal governo Renzi membro del cda di Poste Italiane”.
Il pacchetto di mischia di Toscana Aeroporti è, come si vede, robusto. E ha l’aiuto dell’Enac, l’Ente nazionale aviazione civile, pronta a ricorrere contro la decisione presa lo scorso anno dalla Regione Toscana di limitare la lunghezza della nuova pista a 2.000 metri. Mentre Enac — e Toscana Aeroporti – la vogliono lunga 2.400 metri. Più altre centinaia di metri di vie di fuga e altri “accorgimenti tecnici”. Ufficialmente per motivi di sicurezza. Nei fatti crendo un doppione del’aeroporto intercontinentale Galilei di Pisa.
Sulll’intero progetto dovrà arrivare il giudizio sulla Valutazione di impatto ambientale. Nelle cui pieghe sono arrivate le osservazioni dell’Università di Firenze, il cui Polo scientifico e tecnologico è a un tiro di schioppo dal Vespucci. “Malgrado l’Università di Firenze – replica infastidito Carrai — gli ultimi quattro governi (di destra e sinistra) hanno deciso di ritenere strategico il sistema aeroportuale formato da Firenze e Pisa, e l’Ue lo ha inserito nella Rete Ten-t come nodo Comprehensive”. Ma il manovratore più stizzito è Roberto Naldi, neo vicepresidente di Toscana Aeroporti, che ha bollato come “mancante di dati scientifici” una puntuale radiografia delle enormi criticità dell’operazione fatta dall’urbanista Ilaria Agostini.
“In realtà – replica Claudio Greppi della Rete dei comitati per le difesa del territorio e dell’ambiente – di dati scientifici ce ne sono fin troppi. I professori dell’ateneo fiorentino che hanno redatto il corposo pacco di osservazioni a nome del rettore hanno elaborato un documento di 300 pagine, articolato in 11 osservazioni e un congruo numero di allegati tecnici. E chiudono il loro lavoro segnalando, per giunta: ‘Si ritiene che, già sin d’ora, nella procedura di valutazione dell’impatto ambientale relativa al progetto, siano rilevabili evidenti profili di illegittimità, tali da giustificare un parere negativo da parte dell’autorità competente’”. Tutti meccanismi che a Sesto Fiorentino sono ben conosciuti.