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Ambiente, la furia di Storace distrugge il Lazio
11 Dicembre 2005
Articoli del 2004
La furia di Storace non stupisce. L'astensione dei DS e della Margherita da una decisione che sembra devastante invece si. Da il manifesto dell'8 dicembre 2004

Non più valore da tutelare, ma merce su cui speculare. E' questa l'evoluzione che ha subito il patrimonio ambientale della regione Lazio sotto la guida del governatore Francesco Storace (An). Dopo aver tagliato con l'accetta 18 mila ettari di parchi e riserve naturali regionali, la giunta di centro-destra ha scardinato anche la legge sui piani paesistici (Ptpr). Ossia la normativa che regola e coordina tutti gli strumenti legislativi di tutela ambientale. All'una e mezza della scorsa notte, dopo 12 ore e passa di discussione, il consiglio regionale del Lazio ha infatti approvato la modifica della legge sulla Pianificazione paesistica attualmente in vigore (la n. 24 del 1998). Uno scempio che demolisce le tutele ambientali della regione - e apre la porta alle speculazioni edilizie - passato a colpi di maggioranza con l'astensione di Ds e Margherita e il voto contrario di Verdi, Rifondazione e Comunisti Italiani. «Il provvedimento - denunciano Angelo Bonelli e Salvatore Bonadonna, capigruppo in regione rispettivamente di Verdi e Prc - è il peggior attacco all'ambiente messo in pratica dalla giunta Storace». Di «legge pessima» parla anche Alessio D'Amato, capogruppo Pdci in consiglio regionale. Assai più misurato, invece, il giudizio dei Ds, che pur non condividendo l'impianto generale della legge, sono soddisfatti per la conquista di alcune «modifiche di grande rilievo», come quella che consente l'acquisizione al patrimonio pubblico delle aree private dei parchi. Una posizione morbida che, insieme a quella della Margherita, ha suscitato scandalo e «sconcerto» tra gli ambientalisti. Una polemica tutta interna al centro sinistra, che la maggioranza non ha mancato di sottolineare. Tutte le denunce sul testo di legge liquidato, invece, il centrodestra le respinge al mittente. Anzi rilancia. «Le modifiche - dichiara infatti Maria Annunziata Luna, capogruppo della lista Storace - garantiscono valorizzazione e sviluppo ai territori sottoposti a vincolo».

Sta di fatto, però, che grazie ai nuovi Ptpr sarà possibile realizzare nuove edificazioni e sanare gli abusi edilizi (sicuramente quelli fatti fino al 1985) sulle fasce costiere marittime, di fiumi e laghi, il tutto in deroga al vincolo nazionale di protezione. La fascia di tutela sugli argini di fiumi e corsi d'acqua, inoltre, si riduce dagli attuali 150 metri ad appena 50. Tra le novità più eclatanti del provvedimento c'è anche la deroga al vincolo statale nei territori boschivi, che consentirà di costruire sopra i 1.200 metri. Con la nuova normativa arriva anche il via libera all'aperura di nuove cave in aree vincolate. Come se non bastasse, in tutti i casi in cui viene liquidato l'uso civico si elimina anche il vincolo paesistico, mentre non è prevista alcuna autorizzazione per i tagli culturali dei boschi. Una voltra approvato, il Ptpr potrà essere modificato dalla regione ogni due anni e anche i comuni potranno proporre cambiamenti per esigenze di sviluppo. La nuova legge, inoltre, prevede una serie di programmi di intervento sui quali sarà possibile applicare deroghe ai piani territoriali paesistici e perfino al ptpr: cioè operare anche in difformità ai piani di tutela ambientale. Con lo stesso meccanismo (la deroga al Ptpr), la regione potrà individuare nuovi parchi archeologici e culturali, o paesaggi protetti.

Le sovrintendenze archeologiche, invece, sono state completamente esautorate dal controllo del territorio. Le uniche segnalazioni ad avere efficacia, infatti, saranno quelle del ministero dell'ambiente e della regione. Dulcis in fundo, l'articolo 35 bis del testo approvato concede la sanatoria a tutti gli abusi realizzati su aree vincolate da leggi statali o regionali, purché ricadenti in piani urbanistici attuativi (strumenti assai diffusi sul territorio regionale).

A legge approvata rispuntano fuori vecchi progetti imprenditoriali, come quelli che prevedono la realizzazione di 200 house boat per usa turistico sul lago di Paola ( in pieno parco nazionale del Circeo) e l'abbattimento di 5.000 alberi sul versante nord del Terminillo per far posto a una nuova pista da sci.

Intanto, a meno di 24 ore di vita del provvedimento, Italia nostra, Legambiente, Wwf e Sole che ride promettono battaglia. Per gli ambientalisti, infatti, la nuova legge «dimostra una volontà di smantellamento sistematico di ogni valore e livello di tutela». La prima mossa, dunque, sarà una lettera indirizzata al presidente Ciampi, garante della Costituzione. Poi toccherà alla mobilitazione di piazza.

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