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Giovanna Vitale
Amato: "Il mio sì nel segno del dialogo come chiede Napolitano"
8 Agosto 2008
Articoli del 2008
Un passo significativo nel consolidamento del berlusconismo bipartisan: viaggi da Craxi a Berlusconi, via Veltroni. La Repubblica, 8 agosto 2008

Aveva posto due condizioni, Giuliano Amato, per accettare la proposta del sindaco di Roma Gianni Alemanno di presiedere la Commissione bipartisan chiamata a ridisegnare - sulla falsariga di quella voluta da Sarkozy in Francia - l´assetto istituzionale della capitale: primo, accantonare ogni polemica sul presunto buco nel bilancio comunale tutta mirata a screditare l´ex inquilino del Campidoglio, ora leader del Pd; secondo, un gruppo di lavoro davvero super partes, ovvero composto d´intesa con la Provincia e la Regione Lazio, entrambe governate dal centrosinistra. Il primo cittadino di An, pur di far vestire all´ex premier socialista i panni del novello "Attali de´ Noantri" (come ha detto lui stesso scherzando), non ci ha pensato due volte. Si è consultato con Berlusconi e Fini e insieme hanno convenuto che, sebbene locale, un comitato guidato da un autorevole esponente del Pd potesse essere il grimaldello per sbriciolare il muro contro muro sulle riforme nazionali.

E dunque, «habemus presidentem» ha annunciato fra il serio e il faceto Alemanno incoronando ieri il dottor Sottile. Nome che peraltro dieci giorni fa era stato suggerito dal governatore Marrazzo, che lo ha subito rivendicato: «Sono stato io a indicare Amato come rappresentante della Regione nella Commissione». Segnalazione che ha convinto il sindaco, promotore dell´iniziativa, a chiamarlo come presidente. Amato ha ringraziato, senza però nascondere la paternità "democratica" della proposta: «L´idea è stata di Marrazzo». Un modo, anche, per far capire a tutti da che parte sta e sedare i malumori nelle fila del Pd: non solo infatti l´ex ministro di Prodi ha confermato di aver sentito Veltroni prima di accettare, ma ha anche auspicato la nascita di un nuovo clima. «Non si può tutti giorni dar ragione al Capo dello Stato sulla necessità del dialogo fra maggioranza e opposizione», scandisce, «e poi non far nulla per tentarlo».

Divisa in due sottogruppi, «uno per le riforme, l´altro per lo sviluppo della città», la Commissione sarà formata da non più di 30 persone. «Il primo», illustra Amato, «dovrà lavorare in tempi rapidi su Roma capitale poiché il governo stesso intende intervenire sul tema a partire dall´autunno. Ne faranno parte giuristi designati dalla tre istituzioni». Fra questi, l´ex ministro ds Bassanini, l´ex dg Rai Celli, il presidente della Fs Cipolletta. Dal secondo gruppo, invece, «ci aspettiamo idee e progetti», precisa Alemanno, «per dare una dimensione internazionale alla città». Che «non può essere caratterizzata solo dal proprio grande passato», chiosa l´ex premier: «Dobbiamo fare in modo che tra cento anni si trovino anche tracce della nostra generazione».

Una Commissione che rappresenta, pure, «il tentativo di buttare dietro le spalle le polemiche post elettorali sul buco del bilancio comunale», come ammette il sindaco: «Affidiamo ai tecnici il tema degli squilibri sui conti, in modo che cessi la polemica politica». Una marcia indietro rispetto alle accuse degli ultimi mesi. Ci pensa il dottor Sottile ad alleggerire i toni: «La Commissione? Non mi dispiacerebbe se si chiamasse Amatò alla francese», scherza, consapevole che uno spiraglio è ormai aperto. «E tengo a precisare che non creerà problemi al ministro dell´Economia: non chiederà finanziamenti, non elargirà emolumenti, si limiterà al solo rimborso spese di chi ne farà parte».

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