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Armando Stella
«Allarme in Sant'Ambrogio. Campanile a rischio per i box»
3 Febbraio 2012
Milano
Che il rischio di crolli riesca là dove ha sinora fallito il diritto, nella difesa della città? Corriere della Sera Milano, 3 febbraio 2012 (f.b.)

«Possiamo essere tutti tranquilli per il nuovo e inutile parcheggio di piazza Sant'Ambrogio?». La torre medievale dei monaci, la più bassa, tradisce segni di cedimento ed è stretta dai ponteggi di restauro: «Abbiamo tutte le ragioni di temere per la resistenza del campanile del IX secolo agli assalti di una malintesa modernità». La denuncia è di Carlo Bertelli, storico dell'arte, ex soprintendente, uno dei promotori del comitato contrario alla costruzione dell'autosilo sotto la basilica del Patrono: le ruspe, dice, minacciano la storia architettonica e sacra di Milano. La sua invettiva, pubblicata dal blog «Salva la piazza», pone una domanda e rilancia un allarme: «I monumenti sono davvero sicuri? Evidentemente c'è di che preoccuparsi».

Il parcheggio interrato è stato pensato nel 2000, modificato, messo sotto indagine dalla Procura, assolto, bersagliato da proteste ed esposti. Il cantiere è stato avviato a fine 2010: cinque piani, 234 posti auto a rotazione e 347 privati, la consegna prevista nel 2013, in ritardo sulle previsioni. La giunta Pisapia, nonostante gli appelli, non ha fermato l'operazione: «Le penali sarebbero troppo onerose». Scrive Bertelli: «Il danno architettonico ambientale alla piazza è cosa certa». Ma il rischio per la stabilità della basilica si può solo stimare: quanto faranno male le vibrazioni?

L'ultimo sisma non ha provocato crolli, «per fortuna», ma è stato un «ammonimento». La chiesa di Sant'Ambrogio, ricorda Bertelli, è compromessa e fragile: «Con i restauri dell'architetto Reggiori, nel Dopoguerra, l'interno della canna del campanile fu completamente alterato con la costruzione di una struttura in cemento armato. Il pericolo del cemento inserito in una struttura laterizia antica è che i due sistemi sono tra loro incompatibili. Le sollecitazioni, in caso di scosse (un terremoto, ma anche un imponente cantiere vicino) producono comportamenti pericolosamente diversi».

Borio Mangiarotti, l'impresa che costruisce i box, studia l'impatto dei lavori secondo un piano di monitoraggio elettronico condiviso con la Soprintendenza: «Dall'ultima lettura dei dati — rassicura il presidente Claudio De Albertis — non risulta alcuna anomalia». Gli operai stanno completando la «scatola» del parcheggio sotterraneo. In aprile inizieranno a scavare.

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