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(red.)
Allarme ambientalista per la salvaguardia del tipico paesaggio
22 Maggio 2006
Articoli del 2005
Anche il paesaggio inglese rischia di essere deturpato da un centro commerciale. Da la Repubblica on line del 10 settembre 2005

"Se continuiamo così tra 30 anni la sua bellezza sarà un ricordo - Edilizia, strade, centri commerciali la campagna inglese a rischio"

LONDRA - Addio agli incantati scenari da caccia alla volpe, addio alle splendide coreografie che fanno da sfondo alle inchieste di miss Marple e addio anche alla natura che ha fatto da cornice ad alcuni dei romanzi più belli e più letti. Nel giro di trent'anni la pittoresca campagna inglese rischia di sparire se non si pone un freno all'urbanizzazione e alla cementificazione selvaggia. A lanciare l'allarme è un'associazione ambientalista britannica, la Campaign to Protect Rural England, che ha invocato un intervento deciso del governo per scongiurare la catastrofe.

"Non possiamo continuare a considerare la nostra campagna come una risorsa illimitata, in grado di riprendersi all'infinito dai danni che le infliggiamo", ha spiegato Tom Oliver, uno dei dirigenti dell'organizzazione. Sul banco degli imputati la Cpre pone innanzitutto l'edilizia, troppo invadente e poco attenta a rispettare la caratteristica architettura dei villaggi rurali inglesi. Ogni anno, ricorda l'associazione, in Inghilterra vengono costruite 150 mila case e il governo ha intenzione di spingere ancor di più sull'acceleratore nel tentativo di calmierare i prezzi degli immobili.

Un'altra minaccia è rappresentata poi dal moltiplicarsi degli aeroporti minori, con il loro corollario di strade, svincoli e parcheggi, e dalla mania dei centri commerciali, presenti ormai alle porte di ogni piccolo centro. "Senza rispondere a un disegno preciso - denuncia la Cpre - la maggior parte dell'Inghilterra sta diventando un posto come qualsiasi altro, impossibile da amare e non più amato, una sterminata, omogenea, periferia urbana, dove tutto si assomiglia".

Ma un contributo al massacro di quello che per gli inglesi corrisponde alla Toscana o all'Umbria per gli italiani, secondo gli ambientalisti lo sta dando anche la globalizzazione, con la sua capacità di far arrivare sulle nostre tavole frutta e verdura a prezzi stracciati da tutto il mondo. Con il risultato, si fa notare, che la campagna non è più redditizia e quindi viene abbandonata all'incuria o ceduta per fare spazio alle lottizzazioni.

Il governo inglese, pur non condividendo lo scenario catastrofico tracciato dagli ecologisti, ha preso l'allarme del Cpre molto seriamente. "Riteniamo sia un tema da approfondire a tutti i livelli attraverso un dibattito pubblico, ma uno dei problemi è che la nostra campagna continua ad attirare tanta gente in cerca di una migliore qualità della vita e questo significa che non può essere poi così malmessa come la si dipinge", ha sottolineato un portavoce del ministero dell'Agricoltura e dell'ambiente.

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