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Rossella Verga
Accordo sui terreni Expo
1 Ottobre 2011
Milano
Fine dei surreali tira e molla tra poteri e strategie: forse si profila una regia urbanistica pubblica per l’Evento e ciò che lo seguirà. Corriere della Sera ed. Milano, 1 ottobre 2011

Comune e Regione obbligati ad andare d'accordo, con Palazzo Marino che entra con il 34,6 per cento (quindi la medesima quota del Pirellone) nella società Arexpo creata per l'acquisizione delle aree dell'Esposizione universale. E con il consiglio comunale che potrà dire l'ultima parola sui piani di sviluppo per il dopo Expo 2015: avrà poteri decisionali di indirizzo e anche di veto. Mettendo sul piatto 32 milioni di euro la giunta Pisapia ha deliberato ieri il passaggio molto atteso.

Mettendo sul piatto 32 milioni di euro la giunta Pisapia ha deliberato ieri il passaggio molto atteso dell'ingresso in Arexpo, con coordinate che danno forma, secondo l'assessore a Expo Stefano Boeri, a «una società di scopo e non immobiliare».

Il provvedimento ora dovrà passare al vaglio del consiglio comunale, presumibilmente entro la metà di ottobre, e prevede un esborso per il bilancio di Palazzo Marino di 28 milioni di euro, perché quattro saranno scontati per il conferimento di terreni di proprietà comunale. Sette milioni saranno versati subito, mentre la restante parte arriverà in quattro rate annuali.

L'assetto societario di Arexpo vede accanto al Comune e alla Regione la Fondazione Fiera con il 27,7 per cento (ieri anche il consiglio generale di Fondazione Fiera ha approvato all'unanimità la partecipazione nella società), la Provincia con il 2 e il comune di Rho con l'1 per cento e stabilisce che per ogni decisione ci sia l'accordo, appunto, del Pirellone e di Palazzo Marino.

Soddisfatto l'assessore. «Le indicazioni del consiglio comunale — spiega — ci hanno dato una grande forza nella trattativa. È stato sancito il carattere pubblico della società, che sarà una società di scopo e non immobiliare. E stata inoltre definita la possibilità del Comune di avere un ruolo effettivo sull'iter di approvazione delle scelte e degli indirizzi per le fasi successive». L'impostazione di Boeri, però, non piace alla Regione: «Sbaglia il Comune a metterla sul piano dei diritti di veto — fa sapere il Pirellone — La nostra è un'ottica puramente costruttiva».

La delibera di ieri fissa dunque alcuni passaggi importanti, tra cui il costo «congruo» delle aree. «I prezzi restano indicati alla forbice più bassa, 164 euro al metro quadrato», segnala ancora Boeri.

Nel Cda di Arexpo siederanno 5 membri, 3 con diritto di voto (Comune, Regione e Fondazione Fiera, e due osservatori, la Provincia e il comune di Rho. Ma l'assessore assicura che i costi «saranno bassissimi»: «Il presidente sarà a costo zero e ai consiglieri verranno rimborsate solo le spese».

Sugli scenari successivi all'Esposizione universale l'assessore ricorda che il Comune ha di fronte «la stella polari del referendum». «Sono in campo varie ipotesi — sottolinea — ma il futuro dell'area è legato a un interesse collettivo pubblico».

Ma l'aspetto su cui l'assessore delegato a Expo insiste è «l'ampissima garanzia di governo e controllo sulla trasformazione dell'area». «È un risultato politico di grande valore», commenta. Boeri infine ringrazia gli interlocutori «che sono stati disponibili a rivedere posizioni inizialmente rigide».

Il 25,26 e 27 ottobre il Bie sarà a Milano. Il giorno prima il sindaco e l'assessore inviteranno tutte le comunità straniere presenti in città a una grande convention su «come lanciare Expo».

Intanto si lavora anche sul fronte della deroga al Patto di stabilità. Giuliano Pisapia ieri ha annunciato di essere stato convocato per il 5 ottobre in audizione davanti alla commissione Lavori pubblici del Senato.

«È un segnale che il Parlamento si sta occupando del problema — afferma il sindaco — in quella sede si discuterà anche la deroga al Patto per Milano, e spero anche per la Provincia e per la Regione, per tutte le spese di investimento per Expo 2015. È un passaggio fondamentale per le istituzioni, anche perché vogliamo ricordare ancora una volta che l'evento riguarda tutto il Paese e non solo Milano».

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