Titolo originale: Fury greets new plan for Heathrow expansion – Traduzione per Eddyburg di Fabrizio Bottini
È pronta a scoppiare la più aspra battaglia imbientale di una generazione, sui progetti del governo per dare il via libera ad una massiccia espansione dell’aeroporto di Heathrow.
Migliaia di persone potrebbero essere obbligate ad abbandonare le proprie abitazioni, affermano gli attivisti, che si sono impegnati a fermare i lavori con ogni mezzo.
Si credeva che i piani per costruire una terza pista in quello che è già uno dei più affollati aeroporti del mondo fossero stati frustrati per la minaccia di inquinamento dall’aumento dei voli.
Gordon Brown ha espresso la propria determinazione a trovare un modo di aggirare il problema, promuovendo un nuovo studio finalizzato a “trovare soluzioni che consentano” la costruzione della pista. La mossa riflette i timori più generali di Brown per i problemi economici generati da anni di contese su nuovi porti, aeroporti e strade.
La notizia ha riempito di orrore gruppi verdi e organizzazioni locali. Ieri, hanno avvisato che dare il semaforo verde a Heathrow significa innescare un’enorme reazione, non solo da parte degli abitanti dei corridoi di volo, ma anche da quella del più ampio movimento ambientalista.
John McDonnell, deputato del Labour per il collegio Hayes e Harlington vicino all’aeroporto, ha incontrato il ministro responsabile Karen Buck poco prima di Natale.
Ha confermato che il governo vuole andare avanti celermente: “Il governo e il settore stanno facendo tutto quanto possibile per tentare di creare un’atmosfera di inevitabilità per quanto riguarda Heathrow”. Comunque, avverte, non comprendono la difficoltà dell’impresa: “Indipendentemente da quello che vogliono i ministri, non si può aggirare il dato dell’inquinamento. E hanno sottostimato il potenziale di una campagna ambientalista. Il deputato conservatore del collegio vicino al mio, John Randall, ha minacciato di sdraiarsi di fronte alle ruspe. Stiamo attirando anche gli Swampys dell’opposizione [attivisti ambientalisti conservatori] sul problema”.
McDonnell afferma che migliaia di persone potrebbero essere obbligate ad abbandonare le proprie case, perché l’ampliamento dell’aeroporto le renderebbe invivibili. E comunque, anche altri studi indicano che il numero di abitazioni interessate potrebbe essere di parecchie centinaia.
I rapresentanti del settore aereo sostengono che l’economia britannica perderà miliardi di sterline se l’ipercongestionato Heathrow perdesse traffico a favore dei concorrenti europei, e uomini d’affari evitassero la Gran Bretagna per essere più vicini alla rete internazionale.
Nel rapporto governativo sull’aviazione del 2003, si afferma che l’ampliamento di Heathrow sarebbe stato bloccato e rinviato per almeno 10-15 anni a causa delle difficoltà col rumore e l’inquinamento. Si raccomanda invece una nuova pista all’aeroporto di Stansted in Essex.
Ma in alcune osservazioni nascoste nelle pieghe del recente rapporto pre-Budget, emerse solo di recente, il Cancelliere sottolinea l’importanza economica del ruolo unico di Heathrow per la crescita dell’intero paese.
E descrive in dettaglio progetti per un lavoro di simulazione “ampio” che porti a “comprendere natura e dimensioni” del problema di inquinamento atmosferico a Heathrow, aggiungendo:
”Questo lavoro mira a individuare soluzioni che consentano la costruzione di una terza pista, da realizzarsi entro ampi limiti di qualità dell’aria”. Brown è noto per la volontà di accelerare i progetti di grandi infrastrutture come gli aeroporti, attraverso decisioni prese su basi “nazionali e strategiche” – come i vantaggi economici – anziché impantanarsi in anni di dispute locali.
Un forte sostegno ai ministri per Heathrow dal punto di vista trasportistico verrà anche dall’ex direttore generale British Airways Rod Eddington, da cui ci si aspetta per la prossima primavera una raccomandazione a far avanzare il processo decisionale.
Gli attivisti affermano che i commenti di Brown rappresentano un significativo spostamento a favore della terza pista, e riflettono sia nuove ricerche che sostengono come l’inquinamento degli aerei non sia grave come temuto, sia le crescenti preoccupazioni che la società responsabile per l’aeroporto non sia in grado di raccogliere i fondi per ampliare Stansted.
”Mentre tutti guardano a Stansted, sta emergendo senza che nessuno se ne accorga tutto questo lavoro su Heathrow” afferma John Stewart, presidente del gruppo anti-ampliamento Hacan ClearSkies. “[Brown] non dice qualcosa, se non pensa che succederà”.
Tony Bosworth, degli Amici della Terra, avverte che l’impatto ambientale potrebbe essere il più grave dai tempi del discusso progetto stradale a Twyford Down e Newbury negli anni ‘90: “Sarà una enorme cause célèbre per il movimento ambientalista”.
Lord Soley, già deputato per il Labour in un collegio a ovest di Londra e responsabile dell’associazione pro-ampliamento Future Heathrow, afferma che sia il Cancelliere che il Primo Ministro sostengono la causa di Heathrow, e aggiunge: “Tony e Gordon capiscono come sta cambiando l’economia mondiale, e come si debba restare all’avanguardia tecnologica in Europa. Ciò significa che non possiamo permettere ad un settore chiave high-tech, come quello di aeroporti e aeroplani, di restare indietro”.
Un fonte del Tesono afferma che Brown considera prioritario rendere più semplice l’ampliamento degli aeroporti del Regno Unito, ma aggiunge: “Si sta aspettando il parere di Eddington prima di fare qualunque mossa”. Le scelte definitive per Heathrow non saranno presentate ai ministri prima del prossimo autunno. Questo mutamento di rotta ha fatto ipotizzare che il governo stia pensando di rinunciare all’opzione dell’ampliamento a Stansted.
Nota: scaricabile da qui: Department of Transport, The Future of Air Transport, White Paper, Chapter 11: The South East (f.b.)