il manifesto, La Repubblica, il Fatto Quotidiano, 6 novembre 2016
Il manifesto
IL PAPA:
«TERRORISTA È IL CAPITALISMO»
di Geraldina Colotti
«Vaticano. Il discorso di Bergoglio ai movimenti popolari»
È nata «l’internazionale francescana»? Sulle note della prima tarantella, scritta da un Gesuita nel 1600 e nei colori dei 5 continenti, si è concluso in Vaticano il III Incontro mondiale dei movimenti popolari voluto da papa Bergoglio. Da loro, il pontefice ha ricevuto la sintesi e le proposte di 4 giorni di convegno: sulle 3T (Tierra, Techo y Trabajo, Terra, Casa e Lavoro), e sui temi della partecipazione popolare e dei migranti.
Bergoglio ha pronunciato un discorso forte, spingendosi su terreni un tempo propri alla sinistra: «E’ il sistema capitalista ad essere terrorista, non le religioni», ha detto, e ha parlato della necessità di «riforme strutturali». Le stragi di migranti – ha aggiunto – indicano la bancarotta umana di tutto il sistema. E però, mentre si spendono fiumi di denaro per risollevare le banche, o per costruire muri, ai migranti vengono destinate briciole. Da qui l’appoggio alla proposta di un salario e di una cittadinanza universale, di una riforma agraria integrale e di una casa per tutti. E un No mondiale agli sfratti.
La Repubblica
È a suo agio Francesco quando incontra in Vaticano i movimenti di base giunti ieri da tutto il mondo per una tre giorni insieme: dai disoccupati ai senzatetto, dalle associazioni ambientaliste ai piccoli produttori terrieri, dai sindacati ai preti impegnati in prima linea con le persone tenute ai margini, da coloro che combattono la criminalità organizzata, come don Luigi Ciotti di Libera, a coloro che hanno speso la loro vita pensando ai poveri, come l’ex presidente dell’Uruguay José Mujica.
Davanti a cinquemila persone riunite nell’Aula Paolo VI, il Papa non usa giri di parole e chiede esplicitamente di proseguire nell’impegno per un mondo che rimetta al centro «l’essere umano, l’uomo, la donna », al posto di quello che è oggi «il primato del denaro». Denaro divinizzato che tutti vogliono controllare a livello globale ed al quale è legato anche il «terrorismo di base». «Nessun popolo e nessuna religione è terrorista», dice il Papa mentre chiede anche di impegnarsi in una «Politica con la maiuscola».
Le battaglie dei movimenti di base sono le medesime di Francesco. Da sempre impegnato in difesa degli ultimi, contro ogni tipo di sfruttamento. E a favore di progetti di vita che sappiano «respingere il consumismo e recuperare la solidarietà». Il leitmotiv è uno: «Terra, casa e lavoro per tutti». Anche perché è «la frusta della paura» a portare gli uomini a chiudersi e difendersi dagli altri. Francesco, insieme, indica la via della misericordia come «migliore antidoto contro la paura. È molto meglio degli antidepressivi e degli ansiolitici. Molto più efficace dei muri, delle inferriate, degli allarmi e delle armi. Ed è gratis: è un dono di Dio». Per questo i muri non servono, danno solo «una falsa sicurezza».
Fin da quando era arcivescovo di Buenos Aires Bergoglio promuoveva una maggiore presenza del popolo nelle decisioni democratiche. Così ancora davanti ai “suoi” movimenti ricorda come «le democrazie stiano attraversando una vera crisi», che viviamo insomma «tempi di paralisi, disorientamento e proposte distruttive». Ma i movimenti popolari possono essere decisivi solo se non si lasciano «incasellare» e se rifuggono dalla tentazione della corruzione che «non è un vizio esclusivo della politica», ma c’è dappertutto, anche nella stessa Chiesa.
La corruzione si combatte con i fatti: «Il valore dell’esempio ha più forza di mille parole, di mille volantini, di mille “mi piace”, di mille retweets, di mille video su Youtube», dice il Papa a quella platea piena anche di tanti giovani nei quali Francesco dichiara di nutrire grande speranza.
Il Fatto Quotidiano
«Bergoglio incontrando i rappresentanti dei movimenti popolari è tornato a denunciare la situazione del Mediterraneo che è diventato "un cimitero": "E' una vergogna", ha detto ripetendo quello che aveva già affermato a Lampedusa. Il pontefice ha anche invitato chi è "attaccato al lusso a non fare politica" e ha ricordato che "il futuro dell'umanità è sopratutto nelle mani dei popoli"»
“Quando avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando avviene questa bancarotta dell’umanità non c’è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto?”. Papa Francesco durante l’incontro con i movimenti popolari è tornato a parlare della crisi dei migranti e della necessità di intervenire per risolvere l’emergenza.
Come ricorda l’agenzia Ansa, si tratta del terzo incontro del pontefice con i movimenti di base, dai disoccupati ai cartoneros, dalle associazioni ambientaliste ai piccoli produttori terrieri, dai sindacati ai preti impegnati in prima linea con le persone “scartate”, da coloro che combattono la criminalità organizzata, come don Luigi Ciotti di Libera, a coloro che hanno speso la loro vita pensando ai poveri, come l’ex presidente dell’Uruguay José Mujica. E in questa circostanza il Papa ha anche invitato le persone che amano il lusso a stare lontane dalla politica: “Chi ama il denaro, i banchetti esuberanti, le case sontuose, gli abiti raffinati, consiglierei di capire che cosa sta succedendo nel suo cuore e di pregare Dio di liberarlo da questi lacci”. E ha concluso che il futuro dell’umanità è sopratutto nelle mani dei popoli e “non è solo in quelle dei grandi leader, delle grandi potenze e delle élite”. I movimenti popolari secondo Bergoglio possono essere decisivi solo se non si lasciano “incasellare” e se rifuggono dalla tentazione della corruzione che “non è un vizio esclusivo della politica”, ma c’è dappertutto, anche nella stessa Chiesa. La corruzione si combatte con i fatti: “Il valore dell’esempio ha più forza di mille parole, di mille volantini, di mille ‘mi piace’, di mille video su youtube”, ha concluso.