Caro Eddy. il tuo ultimo editoriale mi trova in piena sintonia e malinconia: la prospettiva più vicina è "disfare, disfare, disfare..." ciò che i nostri governanti hanno fatto finora, e disfare in fretta prima che i danni diventino pervasivi non solo dei luoghi e delle istituzioni, ma delle menti. a me pare che i guasti più gravi Berlusconi e i suoi li abbiano prodotti negli animi, inducendo cattive abitudini, indifferenza, incapacità di "scandalizzarsi" davanti alle porcherie più evidenti.Vorrei vedere le strade e le piazze piene di gente che si ribella davanti a tanta impudicizia,a tanto volgare disprezzo dell'intelligenza dei più.la mia recente passione è rivolta a ZAPATERO E AGLI SPAGNOLI che non solo hanno abbandonato questa orribile guerra ma si sono messi subito all'opera per disfare i danni più gravi lasciati sul campo dai loro sciagurati predecessori (prima fra tutte la c.d. riforma della scuola).Il lavoro che ci aspetta è doppio, disfare e rifare, ma non come penelope, rifare verso prospettive davvero nuove e condivise, dai più. Io credo che ne saremo capaci se ci prepareremo, subito, a vedere cosa è urgente disfare, e ancora più urgente rifare. Anch'io vorrei vedere le strade e le piazze piene di gente che protesta. Spero di vedere almeno i seggi elettorali pieni di elettori che votano per persone come te, contro Berlusconi e impegnati a "disfare per rifare"Eddytoriale n. 45 del 23 maggio 2004