E' arrivato il momento di riformare la Sinistra che così non funziona. Dobbiamo dar vita ad un movimento che porti ad un bipolarismo all'americana. Non l'hanno capito con le buone, lo capiranno con le cattive. Non siamo buonisti come i girotondini. Aderire a questo Movimento è facile e non richiede tempo da spendere in inutili riunioni o soldi per il suo finanziamento: basta boicottare il centrosinistra e invitare a boicottarlo col passaparola. Non cerchiamo alcun dialogo, semplicemente dovranno ascoltarci. Se non vi riconoscete in alcun rappresentante di questa sinistra, allora siete dei nostri. Dateci, anzi diamoci, una mano a diffondere quest'idea e a far crescere il Movimento. Serve un sito web e occorre continuare il passaparola. Possiamo ancora salvare l'Italia. Siamo una sinistra che non c'è più. Anzi, che non c'è ancora. Ma presto si farà sentire. Ecco il testo della lettera che sta arrivando a tutti i capigruppo dell'Ulivo:
Stanno smontando la Costituzione Voi avete permesso che tutto questo accadesse e voi sarete boicottati dalle prossime elezioni. E' iniziato il passaparola: fino a quando tutti i gruppi dell'Ulivo non decideranno di sciogliersi per diventare un unico partito non vi voteremo MAI PIU'. Dovete fondare il Partito Progressista (o Partito Laburista) italiano ORA. Perfino la Spagna che fino all'altro ieri aveva una dittatura fascista oggi ha un parlamento bipolare più moderno del nostro. L'Italia merita un'amministrazione moderna, altro che federalismo. Questo mail non è uno scherzo.
Aspettatevi il peggio.
Bruno Ballardini
Caro Ballardini, condivido il tuo stato d’animo ma mi sembra che la proposta non possa avere successo. Già i Girotondini sono una minoranza: quelli che pensano come te e come me sono ancora meno. E’ vero che D’Alema e Bassanini hanno concretamente preparato l’avvento della devoluscion nel tentativo di tagliare l’erba sotto i piedi a Bossi. E’ vero che D’Alema ha preparato la strada a Berlusconi con la Bicamerale. E’ vero che la vittoria della destra berlusconinana (ahi quanto lontana dalla destra di Einaudi e Malagodi, per non parlare di Quintino Sella e Benedetto Croce) è stata preparata da quella sinistra che ha predicato “meno Stato e più mercato”, “privato è bello”, “via lacci e lacciuoli”. E’ vero che la sfiducia di Bertinotti a Prodi è stato un errore che ha provocato la vittoria di Berlusconi. E’ vero che continuare a predicare che “il regime non c’è” tappa gli occhi agli italiani che non vedono il regime che sta affermandosi dappertutto. E’ vero che tra le idee di Rutelli e quelle degli alleati di Berlusconi spesso non c’è differenza, e magari quelle di Mastella sono ancora peggiori di quelle di Follini. Tutto questo è vero, come è vero che battere Berlusconi non significa battere il berlusconismo. E tuttavia, il primo obiettivo è per me battere Berlusconi. A questo fine servono anche D’Alema, Bassanini, Bertinotti, Rutelli e compagnia cantante. A meno che non vogliamo limitarci ad aspettare, come suggerisce Stefano Faterella, di aspettare una “Rivoluzione dei garofani” con l’appoggio di un colpo di Stato militare