Stimato prof. Salzano,
avendo avuto notizia della lettera inviatale su Eddyburg.it da Andrea Laterza intitolata "Progettati nuovi ecomostri a Mola di Bari", gradirei renderle noto che, in merito anche alla sola affermazione che «alcune associazioni ambientaliste, sebbene informate dei fatti, una volta appurato che trattasi di amministrazione di centro-sinistra hanno preferito non "compromettersi"», quanto riferito non corrisponde al vero. L'Amministrazione comunale, è vero, ha già da tempo provveduto a un confronto forte e continuativo con le associazioni ambientaliste per uno scambio di mutua crescita, non solo a livello locale.
Nello specifico, già nel 2004, ho provveduto a incontrare gli esponenti della segreteria nazionale di Legambiente per spiegare le reali idee e gli interventi previsti dal Progetto Bohigas, in particolare da realizzare con fondi Urban II, e in generale su tutto il processo di pianificazione in atto affidato da tempo al Dipartimento di architettura e urbanistica del Politecnico di Bari, nella persona della prof.ssa Angela Barbanente ieri, ed oggi nella persona del prof. Dino Borri. Lo stesso Laterza, infatti, aveva segnalato «presunti scempi» agli organismi nazionali di Legambiente ponendo anche in cattiva luce i responsabili locali dell'associazione con le medesime argomentazioni che ha sottoposto a lei. Legambiente in un eloquente comunicato stampa del 28 Settembre 2004 (che le accludo di seguito per intero) sottolinea:
“Abbiamo sollecitato quest’incontro – ha dichiarato Edoardo Zanchini, della segreteria nazionale dell’associazione – per dar seguito ad una segnalazione da parte di un esponente di Mola Democratica su presunti scempi ambientali che si starebbero consumando sul territorio. In realtà i documenti che ci ha presentato l’amministrazione comunale e il confronto che ne è seguito hanno ridimensionato considerevolmente l’allarme su presunti progetti di cementificazione che ci sono apparsi quanto mai ipotetici e ben lungi dall’essere realizzati. Abbiamo apprezzato inoltre – continua l’esponente dell’associazione – lo spirito dell’amministrazione comunale che ha voluto sgombrare il campo da ogni dubbio mettendosi a disposizione per un sereno e pacifico confronto sulla politica urbanista della città. Per parte nostra continueremo a vigilare e a pretendere uno scambio continuo con gli amministratori di Mola di Bari per arrivare alla definizione di progetti a basso impatto ambientale e partecipati e condivisi con tutta la cittadinanza”.
Vorrei sottolinearLe, inoltre, che nel comunicato
“ Legambiente [...] deplora la continua azione irridente e vessatoria del consigliere Laterza [oggi ex], esponente di Mola Democratica, nei confronti di Legambiente e in particolare della presidente del circolo locale [...] non siamo disponibili a fare da cassa di risonanza per dare voce a vicende personali o a livori contro questo o quell’amministratore per ragioni che non c’entrano niente con i nostri obiettivi associativi. Abbiamo potuto verificare infatti che più che di un allarme reale la denuncia del sig. Laterza è una sorta di processo alle intenzioni intrecciato con motivazioni di carattere squisitamente personale che poco hanno a che vedere con le ragioni di tutela dell’ambiente”.
Mi metto, infine, a Sua completa disposizione per chiarire ogni ulteriore questione in ordine ai «presunti scempi» riportati nella lettera.
Con l'occasione Le porgo i miei più cordiali saluti e le rinnovo la più profonda stima.
Mola di Bari, 23/05/06
Il Sindaco Nico Berlen
Caro Sindaco, la ringrazio molto per le sue precisazioni e assicurazioni. Devo dire che non mi tranquillizzano molto i testi di Legambiente. Non sempre concordo con questa associazione (per molti versi benemerita), e sono stato in aperto dissenso almeno in due circostanze rilevanti: il sostegno acritico all’eolico e alle sue installazioni, e la difesa dell’intervento illegittimo griffato Niemeyer a Ravello. Né mi tranquillizza la documentazione che mi è stata inviata da Andrea Laterza, che conferma un approccio di Oriol Bohigas alla pianificazione che a me sembra del tutto distorto, come accade quando si cerca la qualità dei luoghi attraverso pesanti e immotivate immissioni di calcestruzzo.
La sua lettera, il suo tono, e i collaboratori che ha scelto mi lasciano comunque sperare che le scelte del piano urbanistico saranno coerenti con le intenzioni che la sua lettera esprime e che hanno animato, ritengo, anche la preoccupazione di Andrea Laterza, nei cui confronti non ho motivo di condividere i sentimenti espressi da Legambienta e da lei riportati.
Le sarò grato se vorrà darmi cenno dei documenti ufficiali del piano, e aiutarmi a conoscerli.