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“Vogliono saccheggiare il patrimonio dei Comuni”
14 Giugno 2008
Lettere e Interventi
Andrea Costa, Milano

Gentile prof. Salzano,

Dall'articolo di ieri uscito su Milano Finanza (di seguito), se ho capito bene:

1) Io Stato non ho un euro da dare a Te Comune e a Te ho tolto l'Ici;

2) Tu Comune non hai un euro, ma non puoi tartassare i concittadini federalisti, autonomi e devoluti... se no arrivano le forche da te...mi crolla il federalismo e poi faccio comunque brutta figura anche io Stato;

3) Se Tu comune non puoi tartassare non puoi, così come sei messo adesso amministrativamente, vendere ai privati la terra i palazzi, i musei che i tuoi concittadini passati e presenti ti hanno lasciato. Tu Comune sei una bella signora non più tanto giovane e senza molti liquidi ma hai comunque ricche doti immobiliari che tieni "congelate". E si sa, quando c'è la salute c'è tutto...

4) Se però Tu Comune dai a me Stato i palazzi i musei e quant'altro che i tuoi concittadini ti hanno lasciato in eredità per custodirli, indebolisci i tuoi status proprietari, le tue prerogative, sciogli i vincoli e me li fai vendere a me Stato, io garantisco Te Comune che la cosà apparirà semplice ed indolore, sotto il tappeto di una mega corporation immobiliare, con sede in Olanda ed "utili" (di pochi) in luogo dei diritti (di tutti) e soci (pochi) in luogo dei "cittadini" (tutti).

5) Tu Comune, vecchia signora, non avrai più bisogno dell'umiliante assegno-trasferimento di papà Stato, è il federalismo baby cosa ci vuoi fare! Una volta ceduti tutti i gioielli di famiglia tramite la mallevadoria statale alla Corporation, reso disponibile al mercato l'indisponibile, violati tutti i pomerii, potrai comunque ritirare, a ogni fine del mese... i soldi della pensione da qualcun'altro...

Cortesia, Convenienza, Qualità

ho capito bene o sono troppo pessimista?

Temo proprio che, nella sostanza, lei abbia capito benissimo. Quanto tempo impiegheranno i nostri concittadini a comprendere che hanno dato poteri quasi assoluti a chi le inventa tutte per togliere loro quello che hanno conquistato con lotte e sacrifici? Inserisco di seguito l’articolo che mi ha cortesemente inviato. Lei legga l'analisi /article/articleview/11455/0/150/ di Mario Agostinelli e Andrea Rossi sul modo in cui con l'ICI tolgono ai poveri per dare ai ricchi.

Tremonti vuole i palazzi comunali.

Manovrina da 3 miliardi nel 2008, oltre 13 miliardi nel 2009.

di Rocco Spinosi

Milano Finanze, 13 giugno 2008

L’immaginazione e la creatività non gli è mai mancata e anche questa volta il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sta mettendo a punto una manovra delle sue. Nel mirino il gigantesco patrimonio immobiliare degli enti locali che assomma a oltre 460 miliardi. Peccato che siano gestiti malissimo, dal momento che danno in media un rendimento dell' 1 % e costano il 2%. Bene, per recuperare parte delle risorse che servono a far ripartire l'Italia con il suo Piano Triennale, il superministro avrebbe in carnet un progetto per il prossimo Dpef: il conferimento di una corposa fetta degli immobili comunali nella nuova società che nascerà dalla fusione tra Patrimonio spa, Agenzia del Demanio e Fintecna Immobiliare. Per il via libera del piano serve l'assenso dei comuni interessati, ma l'intento sarebbe quello di razionalizzare l'immenso mattone di Stato, retrocedendo poi agli enti locali che aderissero all'operazione un valore per ciascun immobile trasferito: un percorso analogo a quello effettuato già in passato con le operazioni di cartolarizzazione Scip 1 e Scip 2, dove gli enti previdenziali che conferirono i loro immobili al Tesoro ebbero in cambio capitali senza ricevere però più i trasferimenti centrali. Un'altra ipotesi in campo prevede un fondo immobiliare che gestirebbe anche gli edifici. La manovra è complessa e con cifre da capogiro, basti pensare che uno studio recente di Magna Carta ha contabilizzato in ben 227 miliardi il valore degli immobili comunali, mentre regioni e province avrebbero sotto il loro ombrello cespiti molto inferiori rispettivamente di 11 e 29 miliardi. Ma da ieri è certo che una stretta sugli enti locali arriverà e sarà di circa 3,4 miliardi solo nel 2009 (1 miliardo di tagli solo alla sanità) per salire a quota 5,2 nel 2010 (2 miliardi i tagli sanitari).

Il quadro macroeconomico non è infatti incoraggiante e i tecnici ministeriali sono alla ricerca di 35 miliardi che comporranno il menu del Piano, di cui 13,1, come ha annunciato ieri il sottosegretario al Tesoro Giuseppe Vegas, solo per il 2009. Intanto Tremonti, il presidente della Camera Fini e il ministro Calderoli hanno fatto il punto sul Dpef e da alcune fonti è giunta anche una conferma: il governo, insieme a manovra e disegni di legge collegati, avrebbe pronta anche una piccola manovrina correttiva per il 2008, necessaria a centrare il rapporto deficit/pii. Si tratta di misure da 2,5-3 miliardi che arriverebbero da una stretta sulle spesa delle p.a. e dalle annunciate misure fiscali su banche e petrolieri. Dpef, decreto legge sulla manovrina e ddl sul piano di sviluppo saranno discussi nel consiglio dei ministri fissato per mercoledì 108 giugno alle 18.

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