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"Risanare i paesaggi violentati"
20 Agosto 2008
Lettere e Interventi
Lodo Meneghetti 17.06.2004

Caro Eddy,il tuo articolo di fondo del 15 non mi offre molto spazio alla discussione perché, visto quale è stato il comportamento di tutti noi "firmatari", è condivisibile quasi totalmente. Ripristinare, è veramente la giusta parola e il giusto obiettivo. E progredire (progettare in progressione e attuare anche nel senso di non attuare) verso una riconversione (un ritorno) in vari sensi. Per me, moralità berlingueriana, austerità, generosità sono i plinti di fondazione dell'edificio politico socialeCome urbanista architetto vecchio insegnante pedagogo vorrei in primo luogo una grande mobilitazione culturale che: riesca a far capire quanto il paese sia stato depredato delle sue ricchezze ambientali: dappertutto, nelle città, nelle campagne, negli spazi aperti, al mare, in montagna..., insomma un delitto inconcepibile ripetuto per oltre mezzo secolo; riesca a far memorizzare le effettive responsabilità, precise, non generiche; riesca a far concepire la pianificazione, il progetto fuori dalla menzognera logica del cosiddetto sviluppo (parola da abolire, tanto ha concesso alla mistificazione), invece entro, appunto, la logica del ripristino e della pura, stretta corrispondenza al superamento delle ingiustizie sociali permase sul territorio. In particolare, dal punto di vista urbanistico-architettonico-paesistico non vedo perché non si debba avere il coraggio di risanare i paesaggi violentati mediante progetti e realizzazioni di demolizione, diradamento, appunto riconversione.Non vedo poi, accennando a caso nella sfera delle cosiddette opere grandi o no, perché non si debba intervenire per bloccare infrastrutture inutili (sappiamo quali, anche assurde!), per accantonare progetti sbagliati come la nuova autostrada toscana (benché Domenici vi sia implicato...), per rilanciare sul serio il sistema ferroviario, soprattutto riprendendo la vecchia visione dei vecchi urbanisti come me, te (per non dire degli antenati) circa la modernizzazione o la ricostruzione dei tracciati minori (molti cancellati, qualsiasi fosse il governo) e la costruzione di nuovi a vari gradi di importanza. Di autostrade fattibili, poi, fa vergogna riaffermarlo, ci sarebbero bell'e pronte quelle del mare per il trasporto delle merci!Nel quadro legislativo, la mobilitazione culturale deve influire sulla possibilità/necessità di cancellazione di determinate leggi regionali e disposizioni ministeriali, anche scendendo nei particolari: penso per esempio ai due orribili fenomeni edilizi sui quali ho scritto nel sito: la legge lombarda sui sottotetti (estesa a tante altre regioni) che continua a massacrare anche bellissimi palazzi milanesi; le diverse disposizioni legislative su demolizione e ricostruzione....Vorrei continuare, circa l'urbanistica e l'architettura, estendendo anche il discorso sulle prospettive politiche del centrosinistra, specialmente totalità contro triciclante parzialità, ecc.ecc. Ma chiudo perché debbo andarmene per qualche giorno da Milano: qui sono le stesse autorità a dirci che i nostri occhi bruciano perché l'inquinamento, col bel tempo stabile, è altissimo, col primato del danno assegnato all'eccesso di ozono (e le P10, e la CO2, ecc.ecc.?). Mi riservo di scriverti di nuovo al ritorno.

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